(Articolo aggiornato il 24 marzo con la dichiarazione di Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale).
Il 30 dicembre scorso il Governo ha inviato alla Commissione europea la richiesta di pagamento della terza rata del PNRR. Ma la Commissione, non avendo concluso l’iter di valutazione, non ha ancora erogato i 19 miliardi di euro. Fondi, che secondo la fondazione OpenPolis, non è detto che arrivino subito dopo la fine dell’iter valutativo, perché secondo il loro monitoraggio sono ancora “13 le scadenze del 2022 non completate”, ma il Governo ha dichiarato di aver raggiunto, come previsto, 55 traguardi-obiettivi per il secondo semestre 2022.
Delle 13 scadenze, 3 riguardano la cybersicurezza nazionale
Ecco 4 delle 13 scadenze che risultano “non completate” secondo il monitoraggio di OpenPolis, perché l’associazione non ha trovato “prove” in Rete:
- Dispiego iniziale dei servizi nazionali di cybersecurity. “Il governo”, scrive OpenPolis, “ha comunicato il raggiungimento della scadenza ma senza rimandi alla relazione richiesta, che non si trova in nessuna fonte”.
- Attivazione di un’unità centrale di audit per misure di sicurezza Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC) e NIS: “non è disponibile”, si legge nel report di OpenPolis, “alcun documento che dimostri l’attivazione dell’unità”.
- Sostegno al potenziamento delle strutture di sicurezza T1. “Dichiarato il completamento di 7 interventi”, continua OpenPolis, “ma mancano documenti esplicativi”.
- Realizzazione da parte dei distretti sociali di almeno un progetto relativo alla ristrutturazione degli spazi domestici e/o alla fornitura di dispositivi ICT alle persone con disabilità, insieme a una formazione sulle competenze digitali: dichiarato il raggiungimento dell’obiettivo in 875 distretti ma mancano documenti esplicativi.
- Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi (anche di diritto derivato, se necessario) per l’effettiva attuazione e applicazione delle misure derivanti dalla legge annuale sulla concorrenza 2021: mancano ancora questi due decreti attuativi. Uno dei due è l’aggiornamento dei criteri di gara previsti dal regolamento per l’affidamento del servizio della distribuzione del gas naturale al fine di valorizzare nuove tipologie di intervento più rispondenti al rinnovato quadro tecnologico.
Frattasi (DG di ACN): “Sono notizie non di dominio pubblico”
Sulle 3 sopracitate misure legate alla cybersicurezza, ha chiarito il nuovo direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, intervenuto a una conferenza, ieri, 23 marzo. “È un tema un po’ delicato, chiaramente sono notizie non di dominio pubblico. Non sono notizie che noi pubblichiamo su siti istituzionali”, ha detto Bruno Frattasi, nel corso del suo intervento. Sono, in effetti, documenti non pubblici, perché legati alla sicurezza nazionale.
Se non risultano effettivamente non completate, fondi sospesi
La Commissione europea sta ancora verificando l’operato italiano: se considererà, effettivamente, completate tutte le scadenze, procederà con l’invio della terza tranche di risorse, pari a 19 miliardi di euro. Invece, nel caso di mancanze o irregolarità, la Commissione può inviare solo una parte delle risorse. In questo secondo caso, il resto dei fondi viene sospeso e lo Stato coinvolto ha sei mesi di tempo per completare le scadenze in ritardo.
E la situazione del primo trimestre 2023? Non completata nessuna scadenza. Deadline 31 marzo
Alla fine del primo trimestre di quest’anno, cioè il 31 marzo, l’Italia dovrebbe conseguire 12 scadenze di rilevanza europea. Cioè le uniche oggetto di controllo da parte della Commissione e quindi vincolanti per la ricezione dei fondi. Sempre secondo il costante monitoraggio di OpenPolis, emerge anche tra 10 giorni il Governo deve completare 12 scadenze per il primo trimestre 2023, ma ad oggi zero risultato concluse: 9 sono in corso e 3 a buon punto. Tra i vari interventi, quelli riguardanti l’idrogeno per l’energia e la riforma del codice dei contratti pubblici.
L’ente più impegnato in questo trimestre è il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, titolare di 3 scadenze.
Infine, ricordiamo che il Governo Meloni ha rivisto il PNRR. Nel dettaglio, il decreto legge 13 del 24 febbraio 2023 aggiorna la governance del Piano introducendo disposizioni in materia di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo.