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PNRR, 5G nelle aree bianche. Il bando bis non è andato deserto

5G nelle aree bianche, il bando bis non è andato deserto. Lo scrive la Stampa, che fa tirare un sospiro di sollievo sui fondi del PNRR per 567 milioni di euro destinati al 5G nelle aree rurali, che in questo secondo tentativo dopo il primo bando originario da 974 milioni, andato deserto, non andranno dispersi. Il termine ultimo per presentare le offerte era fissato al 10 giungo.

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Flop scongiurato

Scongiurato quindi il flop per il contributo pubblico al 90% sui costi di realizzazione della nuova rete nelle aree rurali, il primo di sempre riservato a reti mobili. Un business, il mobile nelle aree bianche, che di fatto è più aleatorio anche perché in molti casi le nuove antenne 5G saranno realizzate nelle vicinanze di seconde case o casolari, in zone pressoché disabitate, dove il ritorno sull’investimento è meno prevedibile per gli operatori rispetto agli investimenti che si realizzano invece sulla fibra.

C’è da dire, però, che la copertura capillare in 5G dell’intero territorio, aree bianche e strade incluse, sarà fondamentale per garantire una serie di nuovi servizi verticali, uno su tutti quelli per le smart roads, che per requisiti di velocità e latenza dovranno per forza di cose contare sulla performance del 5G.

Il bando sarà assegnato entro fine mese

Ufficialmente, si attende ancora l’apertura delle buste, in seguito la stazione appaltante Infratel comunicherà l’esito al Ministero della Trasformazione Digitale per una comunicazione congiunta.

Bisognerà quindi ancora attendere per sapere quali operatori hanno aderito al bando e quali lotti saranno aggiudicati.

Di certo, la presenza di offerte consente di non inficiare la stringente tabella di marcia del PNRR.

Resta da capire in che modo saranno impiegate le risorse destinate al 5G che sono avanzate dal primo bando originario, si tratta di circa 400 milioni di euro che potrebbero essere destinate sempre allo sviluppo dei Verticals del 5G, ad esempio, o ad altre misure per la digitalizzazione del paese legate a tecnologie come l’AI e/o la blockchain finite in secondo piano negli ultimi tempi.

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