Pubblicato in Gazzetta ufficiale nei giorni scorsi il nuovo bando del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) “Reti di impresa per l’artigianato digitale”, finalizzato a sostenere e promuovere programmi innovativi, localizzati sull’intero territorio nazionale e realizzati da reti di imprese, per la diffusione, la condivisione e lo sviluppo produttivo delle tecnologie di fabbricazione digitale.
Un’iniziativa tesa a favorire lo sviluppo dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile, a cui è possibile partecipare a partire dal 1° luglio 2015 e fino al 25 settembre 2015. La risorse stanziate sono pari a oltre 9 milioni di euro.
In Italia ci sono già decine di FabLab, officine digitalizzate e informatizzate dove le competenze e le capacità del singolo e del gruppo (i makers) fanno la differenza sul mercato. Un mondo relativamente nuovo quello delle imprese manifatturiere digitali, su cui le Istituzioni europee ed italiane stanno cominciando ad investire per aumentare l’occupazione, sostenere la crescita dell’economia digitale/smart economy ed internazionalizzare le piccole e medie imprese.
Come spiega in una nota il MiSE, i progetti dei consorzi di imprese che parteciperanno al bando devono essere finalizzati al conseguimento di uno o più dei seguenti obiettivi dello strumento agevolativo:
- creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese;
- creazione di centri per l’incubazione di realtà innovative nel mondo dell’artigianato digitale;
- creazione di centri per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese;
- messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale;
- creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale.
Gli stessi progetti devono inoltre prevedere una durata non inferiore a 24 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di ricezione del decreto di concessione, introducendo forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome, Imprese ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.