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PMI, dall’Ue 625 milioni di euro per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico in Italia

Nell’ottica della convergenza nazionale tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del Centro-Nord Italia, a partire dal 2015 la Commissione europea ha approvato il Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2020, con una dotazione complessiva di circa 2,3 miliardi di euro destinata al rafforzamento delle imprese, delle piccole e medie imprese (PMI) soprattutto.

Obiettivo del PON è accrescere gli investimenti nei settori chiave nelle Regioni meno sviluppate del nostro Paese (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) e in quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna), per riuscire a portare il peso relativo del settore manifatturiero sul PIL europeo dal 15,6% del 2011 al 20% entro il 2020, mossa utile per supportare un duraturo processo di sviluppo dell’intero Sistema imprenditoriale del Paese.

Quattro le aree dove intervenire: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l’accesso e l’utilizzo del ICT; promuovere la competitività delle piccole e medie imprese; sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori.

Ieri Bruxelles ha annunciato il potenziamento del fondo a sostegno del Programma italiano, con l’aggiunta di 665 milioni di euro a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Di questi, 362 milioni di euro saranno destinati interamente alla competitività delle PMI in tutto il paese e 220 milioni di euro andranno ad arricchire il PON “Iniziativa PMI” (2014-2020).

La Commissaria per la politica regionale, Corina Crețu, ha dichiarato: “Un incentivo alla ricerca, all’innovazione e alle PMI in Italia, in particolare al Sud, ecco la ricetta per la creazione di posti di lavoro di qualità, per una competitività sostenibile e per una coesione più profonda nell’intero paese”.

Altri 287 milioni di euro saranno investiti in progetti innovativi, si legge in una nota della Rappresentanza italiana della Commissione europea, di cui 49 milioni destinati alle regioni centro-settentrionali e i rimanenti 238 milioni alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) a sostegno della strategia nazionale di specializzazione intelligente e della collaborazione tra i centri di ricerca del Sud e del resto del paese.

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