L’inquinamento da plastica è sicuramente diventato nel tempo la principale minaccia agli equilibri ambientali ed ecosistemici. La composizione chimica alla base di tali rifiuti e la degradazione di questi in microplastiche è di fatto un problema enorme per la salute degli uomini e della natura a livello mondiale.
Il Rapporto sull’inquinamento da plastica
Secondo quanto riportato nel Rapporto pubblicato dalla Minderoo Foundation, dal titolo “The plastic waste makers index”, il 55% dei rifiuti in plastica è prodotto da sole 20 aziende nel mondo, tra cui ExxonMobile, Dow, Sinopec, Indorama Ventures.
Non solo, gran parte di queste società ha come finanziatori investitori e gruppi bancari del calibro di Barclays, JPMorgan Chase, Citigroup e Bank of America.
Il ruolo dei combustibili fossili
Plastica e combustibili fossili sono due tematiche fortemente intrecciate, anche perché la prima è il frutto derivato dall’iper utilizzo industriale dei secondi. L’inquinamento da , quindi, non è legato solo all’accumulo dei rifiuti nei mari e nel terreno, nei corpi degli animali e nel nostro di organismo, ma anche delle industrie che li hanno creati, soprattutto del petrolchimico.
Entro i prossimi 30 anni le emissioni di gas serra prodotte da questo materiale raggiungeranno fino al 10% del totale mondiale. Questo significa che per quanto ogni singolo individuo o intera comunità si adoperi per ridurre il suo impatto ambientale e quindi il suo consumo di plastica, raccogliendo in maniera differenziata e promuovendo così il riciclo dei materiali, è principalmente responsabilità delle aziende e dei grandi gruppi industriali intervenire per ridurre drasticamente la presenza di plastica nel mondo.
La plastica monouso
Al momento, secondo le stime contenute nel documento, nei prossimi cinque anni si attende un aumento del +30% della capacità globale di produrre plastica monouso, ma il dato cresce fino al +400% per le singole aziende.
Più di 130 milioni di tonnellate di plastica monouso sono finite nelle discariche illegali di tutto il pianeta, o direttamente in ambiente (mari, laghi, fiumi, terreni incolti, foreste) nel 2019.