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Pisano riattiva il CoBUL: ‘Portare la fibra a tutti i cittadini’. A che punto siamo? I dati di Open Fiber

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Dopo 5 mesi di inattività, il Comitato per la diffusione della banda Ultralarga si è riunito ieri a Palazzo Chigi presieduto per la prima volta da Paola Pisano: "obiettivo del Comitato è quello di semplificare, velocizzare e rendere più trasparente l’attuazione del Piano". A che punto siamo? Ecco i dati aggiornati che Open Fiber ha fornito a Key4biz.

Il nostro obiettivo è portare la fibra a tutti i cittadini. L’infrastruttura della Banda Ultralarga, per come è stata immaginata, è sicuramente d’avanguardia e aumenterebbe la competitività del nostro Paese, quindi l’obiettivo del Comitato è quello di semplificare, velocizzare e rendere più trasparente l’attuazione del Piano”.

Lo ha dichiarato il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, durante la riunione del Comitato per la diffusione della Banda UltraLarga (CoBUL) tenutasi ieri a Palazzo Chigi.

Ottimo clima di collaborazione, ringrazio tutti i partecipanti e sono entusiasta che l’obiettivo comune di tutti sia rendere l’Italia una Smart Nation“, ha commentato il Ministro Pisano a chiusura dei lavori.

Piano Banda Ultralarga

Nel corso della riunione, tenutasi dopo circa cinque mesi di inattività del Comitato e presieduto per la prima volta dal Ministro, si è discusso dello stato di attuazione del Piano Banda Ultralarga (BUL) nelle “aree bianche”, delle risorse residue della prima fase del Piano e degli interventi infrastrutturali nelle “aree grigie” per dare avvio alla seconda fase, nonché delle regole di funzionamento del Comitato stesso con l’obiettivo di rilanciarne le attività.  

La diffusione più capillare della Banda Ultralarga ricade tra gli interventi prioritari a supporto della strategia di innovazione e digitalizzazione del Paese; per questo, d’intesa con i territori e le Regioni, si è convenuta la stesura di un cronoprogramma delle attività per che favorisca un più rapida attuazione del Piano BUL, sia nelle aree bianche sia nelle aree grigie.

Banda ultralarga: a che punto siamo

Di seguito, i dati aggiornati che Open Fiber ha fornito oggi a Key4biz.

A fine 2019 Open Fiber, come operatore wholesale-only ha realizzato la più ampia rete in fibra ottica oggi esistente in Europa, con circa 8 milioni di Unità Immobiliari raggiunte in modalità FTTH.

Nelle 271 città delle aree di mercato (cosiddette “aree nere”) è stato raggiunto il 60% del target del piano industriale Open Fiber.

Aree in concessione – cluster C/D

  • Nelle aree in cui opera come concessionario Infratel, Open Fiber coprirà circa 9.6 milioni di unità immobiliari in circa 6.500 comuni in 20 Regioni[1]
  • In seguito a verifiche più approfondite in fase di progettazione, il piano è stato rimodulato di comune accordo da Infratel e OF.  Alcuni comuni – infatti – sono stati “sospesi” perché risultavano già coperti da altri operatori con connettività oltre i 100 Mbps per almeno il 95% delle UI, oppure presentavano meno di 25 UI da cablare.
  • A oggi, Open Fiber ha connesso nelle aree bianche oltre 2.2 milioni di unità immobiliari, che corrispondono a circa il 23% del target finale. I cantieri sono aperti in circa 2.000 comuni, che rappresentano il 36% del target
  • In circa 600 comuni i lavori di cablaggio sono stati completati.
  • In molti comuni in cui i lavori non sono ancora i completati, manca solo una autorizzazione dell’Ente di riferimento (Sovrintendenze, Province, Anas etc).
  • Entro il 31 dicembre 2019 saranno completati oltre 100 collaudi. Open Fiber ed Infratel stanno aumentando le risorse per i collaudi e ingegnerizzando i processi. Ci si attende dunque una forte accelerazione nel 2020, con l’obiettivo di collaudare una media di 100 Comuni al mese.
  • La progettazione è partita dai comuni da realizzare con fondi FESR e FEASR (fondi europei). Il MiSE può rendicontare fondi europei fino al 2023, quindi non esiste rischio di disimpegno dei fondi. La rendicontazione non è legata al completamento dei collaudi. A fine 2019 il valore dell’avanzamento è pari a circa 600 milioni di euro che corrisponde al 25% del totale

Aree di mercato – cluster A/B

  • Nelle aree di mercato, Open Fiber ha connesso ad oggi oltre 5.7 milioni di Unità Immobiliari, che costituiscono la più vasta rete in fibra ottica FTTH d’Italia.
  • Il piano di cablaggio di OF nei cluster A/B interessa circa 9.5 milioni di unità immobiliari in 271 città. Alla fine del 2019, OF avrà realizzato il 60% del suo piano.
  • L’investimento diretto di Open Fiber in queste aree ammonta a circa 3.9 miliardi di euro. Attualmente sono al lavoro nei cantieri di OF oltre 10.000 persone.
  • La commercializzazione dei servizi di connettività su rete Open Fiber è attiva in 140 città.

Allarme dell’Uncem

Il piano BUL, secondo l’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità e Enti Montani), va a rilento a causa dell’eccesso di burocrazia che appesantisce il rilascio dei permessi di posa. Uncem già a luglio 2019 e ancora nelle ultime settimane, ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico, a tutti i membri del Governo, a Infratel e a Open Fiber di poter definire un “piano d’emergenza” per accelerare i lavori così da chiudere il maggior numero di cantieri entro il 2020 e 2021, termine ultimo per rendicontare le risorse a livello europeo.


[1] I comuni al netto di quelli sospesi sono 5.554 relativi a bando 1 e 2. Bando 3 inizialmente erano 882, ora ci risultano 902.

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