La proposta di legge sulla pirateria online sta per approdare in Parlamento
Il prossimo 20 marzo il Parlamento inizierà ad esaminare la proposta di legge che mira a contrastare, in maniera ancora più efficace, la pirateria digitale e online, dopo che ieri le Commissioni Cultura e trasporti e Telecomunicazioni della Camera avevano votato il mandato ai relatori.
Nella proposta di legge sono contenute delle nuove soluzioni per un contrasto più forte ai gruppi criminali che traggono profitto dalla violazione sistematica del diritto d’autore, che comunemente chiamiamo pirati online, e per potenziare gli strumenti in possesso dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) nel suo già decisivo intervento a protezione dell’industria dei contenuti audiovisivi e non solo.
Il danno economico
Perché la pirateria non riguarda solamente i film, le serie o la musica, ma anche sempre più spesso i programmi televisivi e gli eventi sportivi live, tra cui le partite di calcio.
Ammonta infatti a 1,7 miliardi di euro la stima del fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria digitale: tra film, fiction e sport live la contraffazione di contenuti si riverbera su tutta l’economia del Paese con un danno in termini di Pil di oltre 700 milioni di euro, mancati introiti fiscali per 319 milioni di euro e perdite anche in termini di occupazione con una stima di circa 9.400 posti di lavoro messi a rischio, secondo i dati dell’ultimo studio pubblicato da FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali e Ipsos.
Nuovi poteri all’Agcom, stop allo streaming pirata entro i primi 30 minuti
La nuova normativa rafforza prima di tutto i poteri dell’Agcom, che potrà intervenire di urgenza per “ordinare ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti illeciti” e così anche “i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali“.
In secondo luogo, il testo valorizza il concetto della tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine, con gli internet service provider o Isp che dovranno eseguire il provvedimento dell’Autorità “senza alcun indugio e comunque entro il termine massimo di 30 minuti dalla notificazione” nei casi di contenuti trasmessi in diretta, secondo quanto riportato dall’Ansa.
Le sanzioni amministrative e penali
Previste anche delle sanzioni amministrative, che al momento sono indicate tra 10.329 e 258.228 euro.
Se però l’inottemperanza riguarda ordini impartiti dall’Autorità, “nell’esercizio delle sue funzioni di tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi”, stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, la proposta di legge prevede che si applichi a ciascun soggetto interessato “una sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila euro fino al 2% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notifica della contestazione”.
Previste anche sanzioni penali, si legge sempre sul quotidiano finanziario, con la detenzione (da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni) e una multa (fino a 15.493 euro) a chi abusivamente esegue “la fissazione su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale ovvero effettua la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita”.