Il rapporto

Pirateria online: in Europa si riduce nel cinema (-51%) e per i contenuti TV (-27%), ma non basta

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Nonostante un aumento temporaneo durante i primi mesi della pandemia, nel complesso la pirateria è diminuita del 34 % nel 2020. Gli utenti di internet in Italia accedono a contenuti piratati 5,5 volte al mese. Lo streaming è il metodo di accesso più utilizzato. C'è ancora molto da fare secondo l'Euipo.

Pirateria in ritirata? I dati dell’Uipo

SCARICA IL RAPPORTO EUIPO DAL TITOLO “VIOLAZIONE DEL DIRITTO D’AUTORE ONLINE NELL’UNIONE EUROPEA, 2017-2020”

Continua la progressiva diminuzione di atti di pirateria in rete a danno dei produttori di contenuti digitali in Europa nei settori cinema, musica e televisione, secondo quanto riportato nel nuovo studio pubblicato oggi dall’Euipo dal titolo: “Violazione del diritto d’autore online nell’Unione europea, 2017-2020”.

Complessivamente, si legge nel documento dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, nel 2020 gli atti di violazione del diritto d’autore online si sono ridotti del 34% rispetto all’anno precedente.

Gli atti di pirateria a danno dell’industria cinematografica sono diminuiti del 51%, a danno di quella musicale del 41% e del 27% per quella televisiva.

Effetto lockdown sugli utenti di rete

Durante la pandemia di Covid-19 e le relative misure emergenziali di blocco e restrizione delle attività sociali, economiche e culturali (generalmente tra marzo e maggio 2020), solo la televisione ha visto un certo aumento della pirateria online, con il 70% degli accessi registrati a siti web che violano il copyright, molto meno per i film (circa un 20%) e per la musica (10%).

Una volta riaperti i cinema e le altre attività di intrattenimento e culturali, con un concomitante aumento dell’offerta legale di contenuti audiovisivi online a pagamento, di fatto i ricercatori hanno registrato una netta riduzione degli atti di pirateria in Europa.

Pirateria mai doma, cosa fare

La diffusione di internet in tutta Europa è altamente positiva per l’accesso dei cittadini a contenuti culturali. Purtroppo – ha spiegato in una nota il direttore esecutivo dell’EUIPO, Christian Archambeauessa facilita anche la violazione del diritto d’autore. La pirateria, e la perdita di entrate che ne deriva, costituisce una grave preoccupazione e una minaccia diretta per le industrie creative”.

Nonostante il calo positivo e costante del consumo di contenuti piratati dimostrato dallo studio – ha precisato Archambeau resta ancora molto da fare per contrastare la violazione dei diritti di proprietà intellettuale online. L’EUIPO continuerà a sensibilizzare e fornire elementi di prova ai responsabili delle decisioni nello sviluppo di nuove politiche e soluzioni in questo settore”.

I dati positivi raccolti, infatti, oltre ad evidenziare un netto miglioramento, hanno confermato che la pirateria rimane comunque un problema significativo in tutta l’UE, con differenze significative tra gli Stati membri.

La violazione del diritto d’autore in Europa e in Italia

Nel 2020, secondo l’Uipo, l’utente tipo di internet ha fruito di contenuti che violano il diritto d’autore 5,9 volte al mese. La frequenza di consultazione degli utenti lettoni di tali siti è stata due volte maggiore, quasi 14 volte al mese, mentre gli utenti polacchi hanno effettuato l’accesso meno di 4 volte al mese.

L’Italia è leggermente al di sotto della media dell’UE, con una frequenza di accesso a contenuti piratati pari a 5,5 volte al mese.

Il metodo utilizzato più frequentemente per accedere a contenuti piratati, infine, è stato lo streaming. Oltre l’80 % della pirateria nell’Unione europea nel 2020 è avvenuto in questo modo.

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