Contraffazione e pirateria, ancora presenti in Europa. Lo studio EUIPO
Un terzo degli europei ritiene accettabile acquistare prodotti contraffatti quando il prezzo degli originali è troppo elevato. La percentuale sale al 50 % tra i giovani, che sono anche i più interessati allo streaming illegale di contenuti audiovisivi protetti da diritto d’autore, compresi gli eventi sportivi live.
Sono i risultati della ricerca sulla percezione della proprietà intellettuale da parte dei cittadini, pubblicata oggi dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), da cui si evince che se da un lato è andata aumentando la consapevolezza del danno che tali attività criminali provocano alle aziende e al mercato, dall’altro la tentazione di cedere ai criminali online, pensando di ottenere in vantaggio economico, non sembra esser del tutto passata.
Negli anni, il dato sulla domanda legale di contenuti online è migliorato sensibilmente, ma, come possiamo vedere anche da questo nuovo studio EUIPO, rimane diffusa l’idea di una giusta causa per la pirateria quando i prezzi dell’offerta legale sono percepiti come troppo alti.
Solo una questione di prezzo …
Nonostante l’impegno della Commissione europea nella lotta e il contrasto alla pirateria online degli eventi live tra cui lo sport, 1 europeo su 3 (31 %) considera accettabile acquistare dei prodotti contraffatti quando il prezzo del prodotto originale è troppo elevato, un dato che sale a 1 persona su 2 (50 %) nel caso dei consumatori più giovani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Il 13 % degli europei dichiara di aver acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti negli ultimi 12 mesi. Tale dato sale al 26 % per le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il doppio della media dell’UE, mentre scende al 6 % nella fascia di età tra i 55 e i 64 anni e al di sotto del 5 % tra le persone di età pari o superiore ai 65 anni.
Un’ampia maggioranza di persone (65 %) ritiene inoltre accettabile ricorrere alla pirateria quando i contenuti non sono compresi nell’abbonamento che hanno sottoscritto.
Ma un giovane europeo su tre ancora si rivolge alla pirateria, soprattutto per gli eventi sportivi
Il 14 % degli europei ammette di aver avuto accesso intenzionalmente a contenuti da fonti illegali negli ultimi 12 mesi. La percentuale sale a 1 persona su 3 (33 %) per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Ciò si è verificato in particolare per guardare eventi sportivi utilizzando dispositivi o applicazioni di streaming illegali.
In questo scenario, l’11 % degli italiani ha dichiarato di aver avuto accesso illegalmente a contenuti, in particolare per guardare eventi sportivi.
Nell’ultimo anno, 4 europei su 10 hanno pagato per accedere a contenuti provenienti da una fonte legale (il 40 % in Italia).
Per quel che riguarda l’Italia, secondo gli ultimi dati FAPAV/Ipsos è del 43% l’incidenza complessiva della pirateria di film, serie/fiction, programmi e sport live, e in particolare proprio per gli eventi sportivi live si registra una crescita dell’incidenza che passa dal 10% del 2019 al 15% del 2021.
Non solo un danno all’economia, ma un pericolo per chi accedere a servizi e piattaforme pirata
Il problema della pirateria non si riduce solamente alla violazione del diritto d’autore, perché si mettono a rischio investimenti, piani e posti di lavoro.
Non solo. Chi accede a siti web e piattaforme pirata si espone anche ai cybercriminali. Quando si scaricano programmi o file, o magari si accetta lo streaming illegale, bisogna stare molto attenti a che non si vada incontro anche a virus informatici e altre minacce che possono sottrarre dati sensibili, magari i codici della nostra banca online.