L’Hadopi, l’Alta Autorità francese costituita sotto la presidenza Sarkozy per combattere la pirateria online, sparirà nel 2022.
Annunciata in pompa magna nel 2009 con l’introduzione di un sistema graduale per combattere le violazioni del diritto d’autore online, questo organismo è ormai destinato a morire.
Lo aveva già annunciato nel 2012 il presidente Hollande nella sua campagna elettorale e ci aveva poi pensato successivamente il Rapporto Lescure a dare il colpo di grazia, definendo l’organismo costoso e non in grado di raggiungere gli obiettivi per il quale era stato creato.
Un emendamento votato ieri dall’Assemblea generale prevede la soppressione per il 4 febbraio 2022.
Stando a quanto riporta il sito specializzato Numerama, le sorti dell’Hadopi sono state decise durante l’esame della proposta di legge organica relativa alle Autorità amministrative e pubbliche indipendenti.
L’emendamento che prevede la soppressione dell’Hadopi è stato presentato dal deputato dei Verdi Isabelle Attard.
Attenzione, questo non significa che la Francia si arrenda alla pirateria, tutt’altro, il governo ha già in mente un nuovo sistema di attacco, indicato nel Rapporto del deputato repubblicano Jean-Luc Warsmann che prevede: “Le competenze (Hadopi) potrebbero essere trasferite al CSA (Consiglio Superiore dell’Audiovisivo), all’Arcep (Autorità delle comunicazioni elettroniche) o a una nuova Autorità amministrativa indipendente con competenze estese a queste materie”.
L’Hadopi si occupa oggi di applicare le norme che hanno introdotto il sistema di ‘risposta graduale’ contro i casi di pirateria online di opere protette da copyright.
L’Autorità è anche responsabile dello sviluppo dell’offerta legale.
In quasi 7 anni di attività, l’organismo ha speso circa 65 milioni di euro senza aver ottenuto alcun risultato incisivo nella lotta al downloading e allo streaming illegale.
A settembre scorso l’Hadopi aveva fatto sapere di aver inviato oltre 5 milioni di mail per un risultato complessivo di sole 32 condanne.
Quello che nel 2009 era stato annunciato come un sistema modello e all’avanguardia per l’Europa, oggi fa acqua da tutte le parti.
E mentre l’Italia per il terzo anno consecutivo, grazie al Regolamento Agcom sul diritto d’autore online, continua a essere fuori dalla Watch List USA, per la Francia le cose non vanno bene.
L’Hadopi è oggi fortemente attaccata, sia dai parlamentati che dai cittadini che attendono ancora che Hollande mantenga la sua promessa.
E anche se il Senato aveva cercando di salvarla, proponendo la scorsa estate una serie di misure, oggi le sorti sembrano ormai decise.
In ogni caso da qui al 2022 ci sono davanti sei anni e potrebbe succedere ancora di tutto.