C’è molto da fare nei prossimi mesi per poter creare le migliori condizioni di rilancio per il settore dell’audiovisivo, falcidiato dal crescente fenomeno della pirateria, nettamente aumentato durante la pandemia. Lo sa bene Giacomo Lasorella, presidente Agcom, intervenuto oggi in apertura del webinar “Dopo il lockdown: ripartire insieme dalla legalità” in programma oggi in diretta streaming alle ore 15:00, organizzato da FAPAV, Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali presenta, in stretta collaborazione con MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo. L’Autorità ha di fatto un ruolo di primo piano nella tutela del diritto d’autore e questa consiliatura è chiamata a raccogliere il testimone dell’esperienza rilevante della scorsa consiliatura, aggiornando e affinando se possibile l’apparato di strumenti a tutela.
Il ruolo dell’Autorità
“Da tempo l’Autorità è impegnata a combattere la pirateria – ha detto il presidente Lasorella – la precedente consiliatura ha conseguito dei risultati molto importanti nella tutela della creatività. In particolare con l’adozione del regolamento in materia di tutela del diritto d’autore, un testo che ormai è riconosciuto come una best practice internazionale”.
Risultati positivi resi possibili anche grazie al sostegno esterno di soggetti come FAPAV, ha aggiunto Lasorella, sottolineando l’impegno comune all’individuazione di modalità rispettose dei diritti di tutti: titolari dei diritti d’autore, degli utenti e dei provider.
La precedente consiliatura
Lasorella ha poi ricordato come il commissario del precedente consiglio Francesco Posteraro usasse dire che “Internet non può essere un far web – ha ricordato – dominato dalla legge della forza e non dalla forza della legge”. Ebbene, ricorda il presidente, il regolamento ha consentito all’Autorità di promuovere un’azione incisiva, rapide ed efficace nei confronti della pirateria seriale e sistematica.
I numeri
Lo dicono i numeri: sono pervenute più di 2.400 istanze, con un totale di 1.500 ordini di disabilitazione all’accesso in un anno da parte dell’autorità.
“La pandemia ha inevitabilmente questi processi e tutte le tendenze sulle questioni aperte”, ricorda il presidente dell’Agcom. “In Italia ogni mese di fermo durante la pandemia, secondo i dati dell’Apa, ha generato nel settore cinematografico oltre 100 milioni di euro di danni”, ha detto.
Il lockdown
Il lockdown ha provocato un aumento di quasi il 60% di streaming di contenuti, purtroppo anche di quelli illegali.
“L’Autorità ha assistito ad un notevole aumento di istanze – ha detto – è importante continuare con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della legalità”.
Elementi di conforto
Elementi di conforto giungono secondo il presidente dal nuovo quadro normativo, con il recepimento della nuova direttiva copyright che riguarda l’equa remunerazione degli editori e l’obbligo per le piattaforme di mettere a disposizione i contenuti e concludere accordi con i detentori dei diritti. E ancora, con il decreto di adozione della Strategia nazionale per le competenze digitali con notevoli sinergie istituzionali per la difesa dei contenuti legali. E infine al portale “Generazioni connesse” promosso dal Miur nell’ambito del progetto europeo Safer Internet Center, cui partecipa l’Agcom, e che individua nella disinformazione online e la difesa del diritto d’autore due temi da promuovere un uso più sicuro del web.
Rete unica, Lasorella ‘Su rete unica Agcom farà la sua parte’
Sempre oggi, Lasorella è intervenuto anche su 5G, fibra e rete unica.
“Una delle sfide più rilevanti del Paese è la sua digitalizzazione e l’estensione delle reti in fibra e del 5G sono precondizioni essenziali – ha proseguito – La percentuale di persone che si connettono in banda larga è ancora troppo bassa. L’indice Desi colloca l’Italia al 25/o posto in Europa”.
“L’aumento della banda larga è una sfida per la politica e l’Agcom – ha sottolineato ancora – Non mi addentro sulla questione delle rete unica, ma mi limito ad affermare che l’autorità svolgerà in pieno la sua parte, per garantire l’accesso in rete agli operatori in condizioni paritarie e un accesso di qualità per i cittadini. Garantire lo sviluppo significa individuare strumenti per presidiare la nuova agorà digitale senza comprimere le libertà”.