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Pirateria audiovisiva e mobile app, nuovi rischi per la sicurezza utenti

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Secondo un’indagine dell’Audiovisual Anti-Piracy Alliance (AAPA), sfruttando illecitamente l’advertising online e le sottoscrizioni, la criminalità online genera profitti per 2,34 miliardi di dollari l’anno. 28 giugno a Roma l’evento FAPAV/Ipsos “Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale”.

App pirata per vedere film ed eventi live in violazione del diritto d’autore

Il problema della pirateria audiovisiva si è da tempo ampliato a nuovi segmenti dell’economia digitale, compreso il mercato dell’advertising online. Il cosiddetto “cavallo di Troia” stavolta sono le app mobili.

Abbiamo applicazioni sui nostri device mobili di ogni tipo, da quelle per le notizie a quelle per lo shopping, comprese quelle per vedere film, serie, programmi tv ed eventi sportivi live. Solo nel 2021 sono state lanciate due milioni circa di nuove applicazioni, mentre a livello globale ne sono state scaricate più di 230 miliardi.

I criminali online se ne sono accorti da tempo e hanno provveduto ad offrire i loro servizi illeciti, molto spesso anche tramite app store ufficiali, riuscendo così a raggiungere una platea sconfinata di utenti.

Un danno per il mercato advertising e un rischio per la sicurezza degli utenti

Secondo un’indagine dell’Audiovisual Anti-Piracy Alliance (AAPA), sfruttando illecitamente l’advertising online e le sottoscrizioni, la criminalità online genera profitti per 2,34 miliardi di dollari l’anno.

Non solo, secondo un’altra ricerca dell’AAPA del 2022, si stima che ogni volta che un utente utilizza un’applicazione mobile illecita per accedere a contenuti audiovisivi pirata vede aumentare del 60% circa il rischio di contrarre un malware.

Come detto, i pirati riescono anche a nascondere per bene le loro app illecite all’interno di App store ufficiali, come quelli di Android e Apple. Secondo uno studio del 2019, le app pirata su Google Play Store superavano le 50 mila, di cui 2000 circa ad alto rischio per la sicurezza informatica degli utenti.

Bagnoli Rossi (FAPAV): “I pirati lucrano sulle spalle di chi produce e distribuisce opere di qualità

La pirateria audiovisiva è un fenomeno criminale che danneggia gravemente l’economia del nostro Paese, con una perdita di 1,7 miliardi all’anno in termini di fatturato delle aziende italiane di tutti i settori economici e non solo dell’industria audiovisiva. Chi si occupa di diffondere illegalmente contenuti protetti da Diritto d’Autore lo fa per lucrare sulle spalle di chi produce e distribuisce opere di qualità”, ha dichiarato ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

Applicazioni mobili che consentono la fruizione di contenuti non autorizzati o siti di streaming illegale non fanno altro che sfruttare i contenuti audiovisivi piratati per guadagnare tramite l’advertising e le sottoscrizioni – ha aggiunto Bagnoli Rossi – costituendo anche un grave rischio per gli utenti che sono esposti a possibili attacchi informatici e furto di dati personali. E’ fondamentale che le istituzioni nazionali e internazionali collaborino tra loro per contrastare questo problema con determinazione e urgenza”.

28 giugno a Roma l’evento FAPAV/Ipsos “Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale

La violazione del diritto d’autore è ancora uno dei problemi più gravi che affliggono l’industria dell’audiovisivo, della cultura e della creatività. Gli atti di pirateria online si moltiplicano, come abbiamo visto sfruttando ogni mezzo tecnologico a disposizione, mettendo seriamente a repentaglio investimenti e posti di lavoro nel settore, in Italia, come nel resto d’Europa e in gran parte del mondo.

Il prossimo 28 giugno a Roma, all’Auditorium dell’Ara Pacis, si terrà l’evento di presentazione della nuova indagine FAPAV/Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia, dal titolo: “Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale”.

La ricerca FAPAV/Ipsos negli anni è diventata uno strumento fondamentale che permette di avere una fotografia puntuale del fenomeno in Italia e delle sue gravi conseguenze in termini economici ed occupazionali.

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