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Pirateria audiovisiva, 2 miliardi di fatturato in fumo in Italia e 800 milioni di danno per il PIL. La nuova ricerca FAPAV/Ipsos

SCARICA LA NUOVA RICERCA FAPAV/IPSOS SULLA PIRATERIA AUDIOVISIVA IN ITALIA

La ricerca FAPAV/Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia

Presentati a Roma a Palazzo a Palazzo Wedekind i dati della nuova ricerca realizzata da FAPAV/Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia, in occasione dell’evento “Stati Generali della lotta alla Pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale”, promosso da FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

Calano lievemente sia la platea dei pirati, sia il numero totale degli atti illeciti, ma il danno economico potenziale per le industrie dei contenuti e per il Sistema Paese rimane grave. “I cittadini non hanno piena coscienza dei danni enormi provocati da questa attività illegale. È un reato, un reato a tutti gli effetti che mette a rischio migliaia di posti di lavoro, viola il diritto di proprietà intellettuale e vanifica lo sforzo creativo nei settori del giornalismo, dello sport, della cinematografia, dell’editoria, della musica… dell’intera filiera creativa. Ogni atto di pirateria limita lo sviluppo del mercato legale”, ha dichiarato Federico Mollicone, Presidente VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, nei saluti istituzionali.

La legge antipirateria approvata lo scorso anno, ha portato ottimi risultati nel contrasto al fenomeno illegale della pirateria. Un dispositivo “dinamico”, ha detto Mollicone, perchè “le leggi devono funzionare e devono essere continuamente aggiornate e migliorate con il tempo grazie al confronto con i dati scientifici“.

Così come è fondamentale che la piattaforma informatica possa essere governata, pianificata, migliorata e gestita dall’Autorità. E’ giusto, infine, trovare una copertura da parte dello Stato dei costi della piattaforma – un tema che, anche in maggioranza, abbiamo affrontato anche nel ddl Cybersecurity“, ha precisato il Presidente di Commissione.

La legge di agosto 2023 ha posto un primo stop. Ora vediamo i risutati ma dobbiamo andare avanti. Con la Fapav abbiamo avviato una campagna di comunicazione che ha raggiunto una fascia importante, quella giovanile e quella che segue eventi sportivi. C’e’ ancora da fare per sensibilizzare sui danni di questo reato“, ha affermato il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini in un video.

Oggi dobbiamo valorizzare il contenuto delle nostre aziende – ha proseguito Barachini – alcuni settori hanno perso valore aggiunto a causa della pirateria. Continueremo con le iniziative di sensibilizzazione e continueremo ad aggiornare le norme, a impegnarci in maniera determinata, costante e totale“.

Lo stesso Giovanni Malagò, Presidente del Coni, ha portato in video i suoi saluti agli “Stati Generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale”, a testimonianza dell’importanza del fenomeno illecito e del suo impatto sul calcio, ma non solo, possiamo dire su tutto il mondo sportivo e degli eventi live.

Federico Bagnoli Rossi: “La pirateria sta rallentando il processo di sviluppo ed espansione dei nuovi modelli di business”

Federico Bagnoli Rossi

La nuova ricerca condotta da FAPAV/Ipsos evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese sia in continua evoluzione, registrando un leggero calo degli atti e dell’incidenza. Questo però non ci deve indurre all’errore: il comportamento illecito continua ad essere un problema concreto che colpisce le industrie audiovisive ma ha conseguenze gravi anche per l’intera economia italiana con una forte ripercussione sull’occupazione. La pirateria, infatti, sta rallentando il processo di sviluppo ed espansione dei nuovi modelli di business lanciati dall’industria audiovisiva negli ultimi anni e sta danneggiando anche tutto lo sport, non solo il calcio, in un momento in cui il movimento sportivo italiano sta raggiungendo risultati d’eccellenza in moltissime discipline. I numeri di Ipsos mostrano come la pirateria sia ancora oggi praticata da una fetta importante di popolazione, caratterizzata da individui consapevoli ma incuranti dei danni diretti e indiretti che ogni singola azione illegale provoca”, ha detto Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV, introducendo i keynote speech e soprattutto l’intervento del Presidente Ipsos, Nando Pagnoncelli.

Nando Pagnoncelli: “C’è consapevolezza di commettere un reato quando si pirata, ma anche una scarsa percezione del rischio di essere scoperti”

Nando Pagnoncelli

Ipsos collabora con FAPAV da quasi 10 anni. Grazie a questa consolidata relazione professionale è stato possibile negli anni approfondire il tema della pirateria nel mercato audiovisivo italiano. Per il 2023 i dati emersi dalla nostra ricerca dipingono un quadro ancora problematico: sebbene in presenza di una diminuzione dei pirati e del numero complessivo di atti di pirateria, il danno economico stimato per il settore e per l’intera economia italiana resta allarmante. Parliamo di perdite di fatturato di circa 2 miliardi di euro e di un impatto negativo sul PIL di oltre 800 milioni. Numeri che testimoniano la portata del fenomeno. La nostra indagine evidenzia anche una diffusa consapevolezza di commettere un reato quando si pirata, ma al contempo una scarsa percezione del rischio di essere scoperti e sanzionati. Per contrastare la pirateria è quindi essenziale agire su più fronti: continuare a sensibilizzare il pubblico sulle conseguenze legali ed etiche di questi comportamenti e rafforzare i meccanismi di vigilanza e sanzione. Solo così potremo tutelare adeguatamente le Industrie audiovisive, che rappresentano un asset strategico per il nostro Paese in termini economici e occupazionali”, ha dichiarato Pagnoncelli nella sua presentazione.

Non si tratta di un problema solo economico o industriale ma assume sempre di più una connotazione sociale dove il singolo pirata entra a far parte di un sistema criminale, il cui unico obiettivo è il business. Per questo motivo come FAPAV, siamo da sempre impegnati nel promuovere campagne e progetti di comunicazione finalizzati ad informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della legalità. Come, ad esempio, la seconda edizione di “We Are Stories”, che sarà lanciata a breve e che racconta storie vere di giovani professioniste che hanno realizzato il sogno di lavorare nelle industrie audiovisive. Informazione sì ma anche contrasto, convinto e tempestivo: il blocco rapido dei siti illegali, le conseguenze amministrative e penali oggetto della nuova legge antipirateria, rappresentano un importante passo in avanti che il nostro Paese sta compiendo nel contrasto all’illegalità sul web”, ha aggiunto Bagnoli Rossi.

Keynote Speech

Le persone dietro a questi atti di pirateria sono appartenenti a gruppi di criminali che operano in rete e che danneggiano imprese, industria, posti di lavoro e il fisco italiano. Bisogna proteggere i contenuti e chi li crea. L’innovazione è la chiave per combattere il fenomeno, la piattaforma piracy shield è un ottimo esempio. Un sistema che al momento tutela il diritto d’autore dei contenuti sportivi, ma che ha grandi potenzialità per la protezione di altri settori fondamentali per l’industria audiovisiva. Siamo al fianco delle istituzioni italiane e le associazioni di settore in questa missione, centrale per lo sviluppo di un’industria audiovisiva sana, centrata sulla legalità e che grazie alle nuove tecnologie può continuare a crescere e svilupparsi in un ambiente protetto. Le altre chiavi per il successo di queste iniziative sono l’educazione alla legalità e la cooperazione tra tutti gli attori in campo”, ha suggerito Stan McCoy, Presidente MPA EMEA.

C’è un equivoco fondamentale, viviamo in un mondo di accessibilità e trasparenza, in cui sembra che tutto sia possibile. Ovviamente non è così, ma è fondamentale capire cosa pensano le persone di questo. Bisogna far capire a tanti ragazzi che ogni clic che si fa utilizzando strumenti di pirateria audiovisiva, e cioè di criminalità informatica, toglie posti di lavoro a loro e ai loro coetanei”, ha detto Francesco Rutelli, Presidente ANICA.

In pochi riconoscono il reato e tanti altri pensano di farla franca. I problemi però restano: perdita di fatturato, perdita di PIL e di posti di lavoro. Il tema è quindi l’opinione pubblica e chi può agire su di essa per presentare lo scenario e i punti critici su cui operare. La tecnologia è uno strumento utile nell’azione diretta ed efficace. La pirateria è mossa da interessi criminali e questo va spiegato. Più lo facciamo, più risultati otterremo. La lege aiuta in questo percorso, perché ad ogni reato c’è una sanzione. Le industrie sono unite per difendere la creatività sotto attacco, per difendere capacità produttive, competitività e occupazione. Ne va dell’interesse nazionale, della cultura e della crescita economica”, ha precisato Rutelli.

Il panel con SKy Italia, Confindustria Radio Tv, APA, Univideo, Guardia di Finanza e Mic

Dopo gli interventi a seguito dell’illustrazione dei dati della ricerca, è seguito un nutrito panel di aziende, associazioni di settore e professionisti, moderato da Caterina Baldini, Giornalista SKY Italia.

È evidente che questo è un tema di criminalità organizzata e non c’è ancora la percezione esatta del danno che si crea verso le imprese e il pubblico stesso. Chi commette reato non ha neanche la cognizione dell’impatto negativo che ha sul sistema. C’è da rinforzare l’attività di promozione della produzione italiana, in particolare la televisione che mette un miliardo l’anno sul cinema e gli investimenti sullo sport e la produzione delle fiction. Per farlo servono risorse e se vengono sottratte dai criminali è inevitabile il danno alla creatività”, ha detto Francesco Siddi, Presidente Confindustria Radio TV.

L’attività di informazione e di sensibilizzazione del pubblico, soprattutto de più giovani, attorno al fenomeno dell’illegalità e della violazione del diritto d’autore è centrale nel condurre con successo l’azione di contrasto alla pirateria audiovisiva. Il danno che emerge dalla ricerca, rispetto all’utilizzo illegale dei contenuti audiovisivi è grande, come è elevato quello dell’incidenza sui posti di lavoro. Un impatto che non solo quantitativo, ma anche qualitativo. La pirateria fa perdere valore all’industria e ai contenuti stessi”, ha affermato Giovanni Di Pasquale, Direttore Generale APA.

La pirateria da anni si abbatte sul comparto dell’homevideo. Molte aziende hanno chiuso e molti professionisti hanno perso li lavoro. I dispositivi ci sono e possono dare una grande mano, non solo alla tutela dei contenuti, ma anche al consumo legale delle produzioni. L’homevideo fisico è la memoria sociale e culturale di questo Paese e i ragazzi possono essere i primi fruitori di questi contenuti. In un mercato così stretto non si capisce chi è che ancora commette reato nell’industria audiovisiva fisica. I ragazzi devono essere aiutati, anche in casa, perchè ci sono dei genitori che mostrano ai propri figli come si vedeva un film e come il cinema racconta il passato collettivo. La legalità è di fatto imprescindibile per la tutela del diritto d’autore e per la difesa dell’occupazione”, ha dichiarato Luciana Migliavacca, Presidente UNIVIDEO.

La pirateria è un fenomeno criminale diffuso a livello mondiale e quindi europeo. In Italia si sta lavorando molto per il contrasto a questo fenomeno. La Guardia di Finanza ha un protocollo di intesa con l’’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Co il lancio della piattaforma ha oscurato 20 mila IPTV illecite. Siamo passati da un migliaio di siti l’anno a un migliaio a settimana. La segnalazione arriva subito e la piattaforma è in grado di comunicare agli Isp il reato e l’azione è tempestiva, eentro i primi 30 minuti. Il lavoro non finisce lì, perché la GdF ha l’elenco degli indirizzi IP, da cui estrarre i nomi di compie reati e quindi perseguirli, compresi gli utenti. La GdF ricostruisce le basi logistiche delle reti criminali e le movimentazioni finanziarie dei gruppi criminali, che poi si concretizza in reato di riciclaggio. Una serie di azioni che tutte assieme concorrono ad un contrasto sempre più efficace al reato”, ha sostenuto Gaetano Cutarelli, Colonnello t.St Nucleo Speciale Beni e Servizi Guardia di Finanza.

Il Colonnello ha quindi ricordato il successo dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Milano, che ha permesso di smantellare una rete di siti web pirata che trasmetteva illegalmente le partite di Euro2024. L’operazione, coordinata dalla Procura di Milano, è partita da una denuncia di Sky Italia e ha permesso di individuare i criminali attivi da nord a sud del Paese, consentendo di arrivare alla denuncia e alla perquisizione di 13 persone. Dalle indagini è emerso che oltre 1,3 milioni di utenti si affidavano a piattaforme non autorizzate per seguire gli europei di calcio. La Guardia di Finanza ha inoltre identificato e oscurato la trasmissione del segnale proveniente dai network che distribuivano illegalmente i maggiori palinsesti protetti da diritto d’autore.

Il diritto d’autore riuscirà a prendere le distanze e a far propria l’intelligenza artificiale, che diventerà anch’essa, come ogni innovazione del passato, strumento per creare nuova produzione artistica e culturale. Non à la fine del copyright, è l’inizio di una nuova era – ha sottolineato Paolo Marzano, Componente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore (MiC) e docente LUISS – il problema è l’addestramento dei software, che avviene rastrellando miliardi di file disponibili online, quindi copiando senza autorizzazione dei proprietari dei diritti. Negli USA ci sono stati in un solo anno 24 contenziosi. Noi dobbiamo scansare la regola dell’op-out. Negli ultimi anni hanno perso la retta via in molti in Europa e noi possiamo diventare i porta bandiera del diritto d’autore, abbiamo una storia di tutela del copyright e possiamo prendere la leadership e garantire al progresso culturale un futuro umano e non meccanico. Il diritto d’autore non protegge sciò che è prodotto dalla macchina, ma quando l’uomo è autore e la macchina è mezzo. Il diritto d’autore deve stimolare la nostra creatività”.

Il panel con Cinecittà, Lega Serie A, Filmauro, Dazn Italia, Sky Italia, Polizia Postale e Mediaset

L’industria americana ha dato un indirizzo chiaro all’industria audiovisiva e anche legislativo per la tutela del copyright. In Italia abbiamo raggiunto risultati fondamentali nel contrasto alla pirateria. La vera partita è convincere i giovani che fare pirateria è un reato. Abbiamo fermato l’emorragia in Italia, ma c’è ancora molto da fare. Il vero tema è anticipare i progressi tecnologici, non possiamo attendere che la tecnologia si evolva e poi trovare aggiustare una risposta. Non mi preoccupa chi difende il proprio IP, ma il futuro della produzione dei contenuti, delle imprese e dei posti di lavoro. Dobbiamo avere una visione del futuro che ci attende e che vogliano, solo così potremmo intervenire in tempo e in maniera efficace”, ha detto Nicola Maccanico, AD Cinecittà.

Siamo di fronte a una piaga sociale, a un Paese che non ha capito quanto la pirateria sia un atto contro la cultura e contro lo sport di questo Paese. Si parla di cifre ancora roboanti, oltre 300 milioni soltanto la parte sportiva, bisogna continuare a lavorare in questo senso. Certo, rispetto anche solo a un anno fa, molto è stato fatto. Il Parlamento ha approvato una legge all’unanimità e questa è una notizia importantissima, è stata creata una piattaforma messa a disposizione dall’Autorità per le Comunicazioni che sta funzionando e sta riducendo sensibilmente il fenomeno perché entra in funzione entro 30 minuti dall’atto di pirateria ma questo non è sufficiente perché i pirati si stanno organizzando. Per questo continueremo a perseguire non solo i pirati, i sistemi di pagamento, le grandi piattaforme californiane, i motori di ricerca, tutti coloro che rendono questo fenomeno possibile. Bisogna andare per le scuole e capire cosa pensano i più giovani. Il pirata lascia una traccia indelebile e lo possiamo individuare. Andremo a perseguire tutte le IPTV illegali che troviamo, anche estere. Dobbiamo bloccare ogni attività criminale in rete. Per raggiungere il livello della Premier League inglese dobbiamo cambiare mentalità, lottare contro il crimine, condurre con decisione l’azione legislativa e provare a riportare nella legalità chi compie reato. I pirati bloccati non si rassegnano all’azione di contrasto e dobbiamo essere sempre al passo delle organizzazioni criminali”, ha spiegato nel suo intervento Luigi De Siervo, AD Lega Serie A.

Serve una grande mano da parte del mondo dello spettacolo e dello sport, soprattutto nel metterci la faccia nel contrasto continuo alla pirateria. Dovremmo essere ancora più impattanti su questo tema e coinvolgere maggiormente le nuove generazioni. La tempistica è una delle armi a nostra disposizione. Il parco delle sale non è aggiornato e forse serve qualcosa in più in termini di proposta per contrastare l’illegalità. Poi c’è il tema del prezzo degli abbonamenti che si è abbassato e favorisce l’accesso di un maggior pubblico sulle piattaforme legali. Nei prossimi anni cambierà sempre il modo di fruizione dei contenuti e una nuova strategia sul prezzo finale all’utente potrebbe essere un’arma in più in questa lotta per la difesa del diritto d’autore e di tutta un’industria”, ha precisato Luigi De Laurentis, Produttore Filmauro e Presidente SSC Bari.

La Pirateria è un fenomeno criminale e va sconfitta. Il consenso a livello istituzionale è esteso, e non è banale trovarlo, ma è importante essere tempestivi: ogni giorno che passa regaliamo alla criminalità oltre 700.000 euro. Chi offre e vende pirateria è un’organizzazione criminale sofisticata: anche se la piattaforma ha oscurato migliaia di siti illegali, i pirati potrebbero essere in grado di aggirare il sistema legale in tempi brevi. Per rendere la piattaforma più efficace occorrerebbe la collaborazione da parte di alcune realtà che consentono a chi offre la pirateria di rendersi invisibili. Questi soggetti devono concorrere ad una corretta applicazione della legge dello Stato italiano, sia a livello amministrativo, AgCom su questo fronte è già impegnata, sia in tribunale. Bisogna utilizzare gli indirizzi IP di chi vende e compra pirateria. Bisogna procedere con le sanzioni. Inoltre, bisognerebbe estendere alla pirateria digitale strumenti investigativi e di repressione adottati per altri reati: l’utilizzo del “sotto copertura“ ed il sequestro per equivalente, anche preventivo. Serve che tutti si schierino contro la pirateria: Presidenti, Dirigenti, Tesserati, perché i tifosi seguono quello che fanno i loro idoli. Questo passaggio insieme alla collaborazione da parte degli intermediari, l’utilizzo dell’indirizzo IP, il rafforzamento delle operazioni fatte dalle Forze dell’Ordine, il sequestro per equivalente insieme alla moral suasion, permetterebbero un contrasto davvero efficace”, ha detto nel suo intervento Romano Righetti, General Consuel di Dazn Italia.

Si dovrebbe intervenire sui VPN e altri punti chiave per rafforzare ed estendere la legge antipirateria. È una legge dinamica che segue l’evoluzione della minaccia, aggiornando gli strumenti di contrasto. Noi siamo sempre pronti a raccontare questa battaglia, da condurre su più livelli: repressivo, comunicativo, educativo”, ha affermato Alfredo Borgia, Direttore Affari Istituzionali Sky Italia.

Il provvedimento legislativo è frutto anche di un compromesso, perché ci sono molti operatori che temono di avere ricadute negative sul proprio business. C’era necessità di uno strumento del genere ed è stata una delle iniziative parlamentari più veloci nell’arrivare a conclusione. Tutto ciò che oggi può migliorarlo è utile e opportuno. L’Agcom va sostenuta non solo a parole e il sostegno legale che Fapav offre è fondamentale e denota e qualifica questa associazione. È un atto di coraggio che va riconosciuto. Forse si dovrebbero render noti i nomi di chi compie un reato, come forma estrema di deterrenza. Gli stessi artisti devono metterci la faccia, perché chi dà loro lavoro è oggi sotto attacco”, ha detto Stefano Selli, Direttore Relazioni Istituzionali Italia Mediaset.

Riguardo all’individuazione degli utenti che hanno accesso a contenuti piratati, Barbara Strappato, Direttore della I^ Divisione del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha chiarito che al momento “al momento la legge non lo consente, ma potrebbe essere un modo per colpire l’industria dell’illegalità. Noi delle forze dell’ordine diamo un nome alle nostre operazioni sia per connotarle di un significato, sia per ricordarle. Gli stessi criminali informatici vogliono realizzare profitti e quindi moltiplicano le modalità di vendita. Ogni utente quando si registra a questi siti pirata consegna dei dati sensibili che poi sono utilizzati per finalità illegali di ogni tipo. Bene che vada questi dati sono venduti per fini commerciali, o, nel peggiore dei casi, per attività criminali. La repressione di questi fenomeni è complicata, anche perché le attività investigative sono di natura transnazionale. Cooperare a questi livelli è oggi difficile, perché con alcuni Paesi non ci sono accordi precisi. Con lo strumento legislativo si può superare questo ostacolo. Noi dobbiamo formarci e approfondire i temi di ieri e di oggi, dal metaverso all’AI, fino alle piattaforme digitali, sono questi sono gli obiettivi, ma serve una comunicazione diretta agli utenti finali. Quando andiamo nelle scuole i ragazzi comprendono le tecnologie, mentre la pirateria è percepita come reato, ma non fono in fondo, cioè senza comprendere quelle che sono le conseguenze che questa ha sul loro stesso futuro”.

Conclusioni. Capitanio: “Difendiamo la bellezza e usciamo dall’indifferenza”

Massimiliano Capitanio

L’operazione della Guardia di Finanza di Milano dimostra che nel campo del diritto d’autore vincerà la cultura della legalità. Questa notizia è positiva anche per le casse dello Stato perché, se davvero venissero individuati tutti gli utenti delle IPTV pirata, le multe ammonterebbero da un minimo di 195 milioni fino a un massimo di 6,5 miliardi di euro in forza delle nuove sanzioni introdotte dall’articolo 3 della legge 93/2023 Maccanti-Mollicone. Il fenomeno è purtroppo un cancro ancora molto diffuso in Italia tant’è che negli ultimi 6 mesi Agcom ha spento oltre 18 mila siti gestiti dalla criminalità organizzata”, ha ricordato Massimiliano Capitanio, Commissario AGCOM, a cui sono state affidate le conclusioni dell’evento FAPAV/Ipsos.

Gli strumenti adottati dall’inizio dell’anno hanno dato risultati straordinari. Siamo passati da 9mila siti abbattuti negli ultimi 10 anni a quasi 18mila solo in questo primo semestre del 2024. Ovviamente, la criminalità organizzata che gestisce questo fenomeno sta adottando delle misure protettive, quindi in tal senso ci sarà bisogno di lavorare molto nei prossimi mesi”, ha aggiunto Capitanio.

“Abbiamo li dovere di far vincere la bellezza. La contraffazione uccide la creatività, dietro ogni opera d’arte ci sono delle emozioni e quando noi non diamo valore ad un prodotto rechiamo danno a chi dietro ci ha lavorato e ci ha investito tempo e denaro. L’indifferenza crea illegalità e indebolisce ogni azione di contrasto. Oggi vengono rubati anche film e partite in chiaro, perché su questi prodotti, che siano o meno venduti, i pirati ricavano dati e pubblicità, nuove forme di business che alimentano i gruppi criminali. La battaglia va avanti quindi e si dovrà spostare certamente ogni attività di persuasione culturale, ma anche sanzionatoria, proprio su chi agevola il crimine, cioè l’utente finale. Oggi, per fermare lo spaccio di contenuti illegali bisogna indagare il web, il deep web e reprimere ogni espressione di illegalità. Attendiamo l’attivazione del patentino digitale, che ha un ventaglio di accezioni molto ampio, ma anche il contrasto all’indifferenza e la tutela della bellezza. Nei primi mesi dopo l’estate partirà la consultazione per aggiornare il regolamento che non riguardi solo gli eventi sportivi, ma anche di altra natura.  Gli operatori devono aderire alla legge e alla piattaforma. Serve interscambio dei dati per arrivare anche all’utente finale, passaggio impopolare che però va fatto. Tutto il percorso è finalizzato al contrasto alla pirateria, ma abbiamo anche il dovere morale di ripulire il web e i social dall’utilizzo di nuove tecnologie finalizzate a nuove truffe, come l’AI, strumento fondamentale in questa attività di contrasto a 360°. Difendiamo la bellezza e usciamo dall’indifferenza”, il messaggio finale di Capitanio.

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