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Piracy Shield, Tribunale di Milano: “Non può giudice imporre iscrizione di Cloudflare alla piattaforma”

La vittoria di Cloudflare è parziale, ma la società statunitense fornitrice di servizi di sicurezza per siti Internet la porta a casa, al momento. Il Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso promosso dalla Lega Serie A, con l’intervento della Lega Serie B, Dazn e Sky Italia nei suoi confronti di Cloudflare.

Il motivo del ricorso

Il ricorso mirava ad ottenere un ordine di iscrizione di Cloudflare alla piattaforma “Piracy Shield” istituita da Agcom, nonché misure inibitorie in merito all’asserita erogazione di servizi di Cloudflare a siti che avrebbero diffuso senza autorizzazione immagini di incontri di calcio su cui la ricorrente deduceva diritti connessi. 

Ricorso rigettato: “Manca l’obbligo nella legge”

Con provvedimento n. 2762/2024 del 5 agosto 2024, la Sezione Specializzata milanese ha rigettato il ricorso, ritenendo estraneo al perimetro dei poteri assegnati alla Autorità Giudiziaria il potere di imporre l’iscrizione a Piracy Shield (stante l’inesistenza di un obbligo ex lege). 

Secondo i giudici non è stato inoltre provato il comportamento concorrente di Cloudflare, che avrebbe dovuto essere accertato in un giudizio di merito.

Urgente migliorare la legge antipirateria

Allora, diventa urgente la modifica della legge antipirateria approvata lo scorso anno con cui è stata istituita la piattaforma Piracy Shield. Il Governo ha promesso modifiche per migliorare la legge. 

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