Venerdì 28 luglio alcuni cittadini facenti parte del gruppo Pigneto Vivo hanno consegnato una targa al Vicequestore Moreno Fernandez come ringraziamento per il lavoro fatto nel quartiere Pigneto, a Roma, in un anno e mezzo da aprile 2016, ad oggi.
Il quartiere era occupato da circa 300 spacciatori che spadroneggiavano in tutte le strade del quartiere, da via Aquila a via del Pigneto, via Macerata, a via Ascoli Piceno, alcune le strade più battute. Riuniti in gruppi di 40, 100 persone, compatti vendevano, ogni tipo di droga. La nascondevano sotto le macchine e nelle aiuole, negli sportelletti a muro dell’ Acea.
“Era una situazione surreale”, dice Matteo, esercente con attività a Via del pigneto (sono molti gli esercenti che hanno aderito e collaborato: dalla Gelateria del Pigneto a via Pesaro, al Tiaso, via Ascoli Piceno, Hosteria della Lupa, e Zoo Kitchen a via del Pigneto). “Una sera nel mese di Aprile, all’angolo tra via Pesaro e via del Pigneto ne ho contati 130. Un muro umano a cui era impossibile opporsi” continua Stefania, “a tutte le ore del giorno e della notte, un vero incubo”e cosi di seguito, Lorenzo, Anna, Sabrina, Giovanni, Davide, Bruno, e molti altri che riconoscono il grande lavoro fatto dalle forze dell’ordine e in particolare dal Dott. Moreno Fernandez, e da tutti gli uomini del commissariato Porta Maggiore. Tutti si sono impegnati al massimo agenti e ufficiali, reparti cinofili, cani compresi. Molti di loro conoscono molto bene il territorio e le sue dinamiche, come il vice sovrintendente Patrizia Alivernini, sempre pronta a spendersi, (ed arrivare in corsa in pochi minuti) con generosità per il quartiere.
Cittadini e forze dell’ordine, hanno collaborato anche sperimentando tecniche innovative, come una chat WhatsApp, creata dal gruppo Pigneto Vivo, con cui venivano segnalate tutte le situazioni sospette, osservando movimenti, modalità e tempi, degli spacciatori che operavano sul territorio, alla Polizia e ai Carabinieri.
Oggi i risultati, ci fanno ben sperare per il quartiere che è diventato un posto accogliente, rifrequentato dalle famiglie. Le panchine sono “occupate” da ragazzi e anziani, si rivedono i bambini, e da un pubblico che è alla ricerca di locali di qualità, per passare una serata tranquilla, in armonia.