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Piano Juncker, la Cina pronta ad investire miliardi‎. E in Italia?

Raffaele Barberio

La scorsa settimana ha registrato in Europa una notizia che è forse passata inosservata al grande pubblico, ma che ha sicuramente‎ “agitato” le acque degli addetti ai lavori europei e di tutti coloro che seguono le vicende relative alla crescita e al rilancio dell’economia europea.

Jyrki Katainen, Vice Presidente della Commissione Europea, ha detto espressamente due cose importanti in una intervista rilasciata su Europolitics. E le ha dette in modo chiaro ed inequivocabile.

La prima delle affermazioni del Commissario europeo è che gli investimenti cinesi nel Piano Juncker sono i benvenuti ‎e lo sono anche quando guardano a settori strategici quali le infrastrutture di telecomunicazioni.

La seconda affermazione ha, poi, confermato i contatti in corso e l’interesse cinese ad investire‎ in Europa anche nel fondo di garanzia.

Questa è una notizia che può cambiare radicalmente l’esito del Piano Juncker e rende possibile il fatto che questi investimenti si realizzeranno come previsto dalla nuova Commissione europea.

La questione che ci interessa da vicino è quella relativa alla possibilità di finanziare infrastrutture di telecomunicazioni e nuovi servizi digitali come quelli relativi alle  Smart City e all’Internet of Things.

I cinesi sono interessati ad investire ‎e questo può cambiare lo scenario forse anche in Italia, se consideriamo il nostro bisogno drammatico di investimenti.

Cosa potrebbe succedere?

Troppo presto per dirlo.

Staremo a vedere.

Se sono rose fioriranno, ma sicuramente la posizione delle banche cinesi potrebbe diventare determinante anche per ‎facilitare il piano di 6 miliardi di investimenti del governo italiano nella banda ultra-larga.

Intanto il prossimo 4 giugno ‎è già convocato a Bruxelles il Seminario promosso da ChinaEU (la nuova piattaforma europea nata per favorire investimenti tra Europa e Cina in settori strategici quali internet, le telecomunicazioni e l’high-tech in generale) con il governo cinese e le più importanti banche del paese per la presentazione dei primi progetti di regioni e città europee tesi allo sviluppo della banda ultralarga, Smart City e Internet of the Things.

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