Un paio di giorni fa il nostro Paese ha presentato alla Commissione europea il Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (o PNIEC), redatto dal Ministero dello Sviluppo economico, dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Al suo interno è contenuta la strategia italiana dei prossimi dieci anni su diversi temi, tra cui: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.
Tra i principali obiettivi evidenziati dal Piano, c’è sicuramente la produzione di energia da rinnovabili sui consumi finali lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dall’Unione europea (Ue), e la quota di energia da rinnovabili nei trasporti pari al 21,6%, a fronte del 14% previsto da Bruxelles.
Per quel che riguardano le competenze del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), in una nota ufficiale diffusa assieme al PNIEC, si pongono come obiettivi primari al 2030: l’uso di biocarburanti avanzati con una quota pari all’8%, nonché l’incremento progressivo di nuove immatricolazioni di auto elettriche pure per raggiungere la quota di 1,6 milioni di auto elettriche, che se sommate alle auto ibride (4,4 milioni), consentirebbero di arrivare a un valore complessivo di 6 milioni di e-cars.
Un dato questo in linea con quanto stimato nel Rapporto mensile sul sistema elettrico in Italia di Terna di febbraio 2018.
Il Piano stabilisce, inoltre, investimenti per 70 milioni di euro destinati alla realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica e interventi di recupero del patrimonio edilizio mirati allo sviluppo delle medesime reti.
Dal 2019 al 2033, si legge sempre nella nota del Mit, saranno rinnovati 2.000 autobus l’anno, oltre a 250 treni entro il 2022. Sarano poi stanziati 300 milioni di euro per nuovi mezzi navali destinati al trasporto pubblico locale. Il piano consentirà, inoltre, di migliorare il livello di servizio e ridurre, entro il 2024, l’età media della flotta dagli attuali 20 a 10,6 anni, e conseguentemente l’efficienza media.
Per quel che riguarda gli incentivi per mezzi privati a basso impatto, come i veicoli elettrici, è stata definita una strategia di riduzione di autoveicoli con motori diesel e benzina, al fine contenere le emissioni inquinanti e conseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Per favorire iniziative per la realizzazione di progetti d’investimento in conto capitale per il rinnovo del parco veicolare delle imprese di autotrasporto (mezzi a trazione alternativa quali metano CNG, gas naturale liquefatto LNG e elettrica, riconversione da motorizzazione termica a trazione elettrica/ibrida, rottamazione di veicoli più obsoleti, acquisizione di unità di carico per trasporto combinato), infine, sono stati stanziati più di 33,6 milioni di euro.