Il presidente dell’Anci Antonio Decaro prende carta e penna e scrive al ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao (e per conoscenza al capo di Gabinetto Stefano Firpo) per chiedere il coinvolgimento dei Comuni nei programmi di sviluppo del neoministro del Governo Draghi, impegnato nell’elaborazione del Recovery Plan su temi strategici quali la banda ultralarga, il 5G e i servizi digitali.
Decaro nella missiva offre la sua collaborazione: “L’ANCI che li rappresenta, vogliono giocare un ruolo attivo con proposte concrete, frutto delle esperienze, dei risultati e dell’analisi critica maturati a livello locale, anche all’interno di percorsi di programmazione – quali ad esempio quelli del PON Metro e della Strategia nazionale per le aree interne – che li hanno visti direttamente coinvolti”.
C’è da dire che qualche mese fa, a giugno, Antonio Decaro aveva criticato la proposta di innalzare i limiti di emissione elettromagnetica del nostro paese, avanzata dal Comitato tecnico scientifico presieduto appunto da Vittorio Colao, in veste di consigliere del Governo Conte. L’obiettivo era accelerare il rollout delle nuove reti. Ma la proposta allora non incontrò il favore dell’Anci.
Leggi anche: 5G, il ‘piano Colao’ effetto boomerang sulle nuove reti?
Oggi la situazione è cambiata?
Lo vedremo.
Intanto, Decaro ha chiesto inoltre“interventi robusti sul fronte dell’alfabetizzazione digitale dei cittadini e delle imprese, al fine di garantire una reale equità nell’accesso ai benefici generati dal processo di transizione digitale”.
Leggi anche: Colao: “Accesso per tutti a banda ultra larga, sanità e Pa digitale e più risorse a filiera cybersecurity”
Il testo integrale della lettera di Antonio Decaro a Vittorio Colao
Egregio Ministro,
la Sua nomina alla guida di un dicastero dedicato alla trasformazione digitale rappresenta una novità strategica nel governo dei processi di innovazione tecnologica del Paese che il sistema dei Comuni accoglie con grande favore. Siamo convinti che la Sua azione potrà condurci verso quell’integrazione delle politiche settoriali che, viste da chi vive e governa il territorio, troppo spesso è rimasta sulla carta, con il conseguente spreco di energie e risorse.
Proposte concrete
In questo contesto i Comuni, e l’ANCI che li rappresenta, vogliono giocare un ruolo attivo con proposte concrete, frutto delle esperienze, dei risultati e dell’analisi critica maturati a livello locale, anche all’interno di percorsi di programmazione – quali ad esempio quelli del PON Metro e della Strategia nazionale per le aree interne – che li hanno visti direttamente coinvolti.
Comitato interministeriale per la transizione digitale
Questo è il bagaglio di esperienza che vorremmo mettere a fattor comune all’interno del Comitato interministeriale per la transizione digitale, ogni qual volta si trattino argomenti che, direttamente o indirettamente, abbiano un impatto sugli enti locali. Sulla base di queste conoscenze, riteniamo che la centralità che l’Europa ha voluto assegnare alla trasformazione digitale all’interno del Next Generation Fund vada tradotta, sui territori, in azioni mirate derivanti da scelte di investimento selettive, in grado di garantire un potenziale di crescita a medio-lungo termine delle Città e dei Comuni.
Investimento di base sia infrastrutturale
L’investimento di base non può che essere quello infrastrutturale, considerando il ritardo con il quale viaggia il Piano banda ultra larga. Su questo, un ruolo attivo dei Comuni in termini di semplificazione non può che passare da una migliore interlocuzione con gli operatori, basata su una programmazione degli interventi certa e comunicata con anticipo agli enti.
Semplificazione amministrativa, Comuni vittime di burocrazia
Dal nostro punto di vista, un’altra azione di sistema decisiva riguarda la necessità di lavorare ad un incisivo programma di semplificazione amministrativa che, da un lato, velocizzi la messa a terra degli investimenti produttivi e, dall’altro, alleggerisca gli enti locali. Questi ultimi, infatti, sono le prime vittime della burocrazia generata da un eccessivo accavallarsi di norme e adempimenti che distolgono risorse dall’offerta di servizi innovativi a valore aggiunto per le comunità. Per questo, bisogna valorizzare e potenziare quanto già individuato all’interno dell’Agenda per la Semplificazione 2020-2023 in termini di razionalizzazione e standardizzazione delle procedure. Accanto a questo, va favorita l’immissione di competenze specializzate nel digitale all’interno degli enti locali, figure di cui le nostre amministrazioni hanno una necessità che è direttamente proporzionale alla loro carenza.
Integrazione dei dati pubblici e interoperabilità fra sistemi informativi
Tra gli interventi che pensiamo meritino attenzione all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, segnaliamo l’ambito dell’integrazione e valorizzazione dei dati pubblici e dell’interoperabilità fra i sistemi informativi delle diverse amministrazioni, base indispensabile per lo sviluppo e l’erogazione di servizi digitali omogenei e di qualità a livello territoriale. In particolare, all’interno della strategia nazionale sui dati, va data centralità all’informazione locale georeferenziata quale imprescindibile strumento di pianificazione territoriale e leva strategica in grado di aumentare la velocità e l’efficacia delle decisioni prese in risposta ad eventi anomali, sviluppare un’offerta di servizi mirati e dinamici ai diversi target di popolazione e alle imprese, creare un ecosistema che favorisca lo sviluppo produttivo locale.
Attuazione dell’Agenda Digitale
Guardando, infine, all’attuazione dell’Agenda Digitale, negli ultimi anni sono state attivate numerose iniziative per favorire la transizione digitale del comparto pubblico, con un focus sulla realizzazione di alcune piattaforme strategiche nazionali e, recentemente, sono state avviate misure di sostegno per la loro adozione da parte degli enti territoriali. Il percorso è ormai in atto e va completato rapidamente mediante strumenti di accompagnamento stabili e continuativi, nella consapevolezza che questo sia l’aspetto chiave per giungere alla completa digitalizzazione dell’attività amministrativa dei Comuni. Allo stesso tempo, però, vanno messi in atto interventi robusti sul fronte dell’alfabetizzazione digitale dei cittadini e delle imprese, al fine di garantire una reale equità nell’accesso ai benefici generati dal processo di transizione digitale. Sono questi i principali temi sui quali vorremmo confrontarci con Lei, per condividere obiettivi e strumenti che possano favorire una reale innovazione del sistemaPaese.