L'inchiesta

Perquisizioni in Tim e Ntt Data Italia. Ipotesi di corruzione tra privati, titolo giù in Borsa

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La società assicura la collaborazione "con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del gruppo".

“I finanzieri del Comando Provinciale di Roma, su disposizione della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di “perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim Spa e Ntt Data Italia Spa, per l’ipotesi di corruzione tra privati”. Lo rende noto la Procura della Capitale. “Le perquisizioni sono eseguite presso i domicili dei soggetti nonché taluni uffici delle menzionate società”, si aggiunge nella nota.

Tim conferma in una nota che nel corso della mattina di oggi la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati. La società – si legge in una nota – collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del gruppo.

Tim giù in Borsa

Tim pesante a Piazza Affari dopo la notizia che la Guardia di Finanza ha perquisito l’ufficio di un dirigente del gruppo telefonico per l’ipotesi di corruzione tra privati. Il titolo cede dapprima il 3% a 0,24 euro. Poi a -2,7% e nel pomeriggio -2,69%.

Due episodi di corruzione

Due episodi di corruzione tra privati nel corso di uno dei quali ci sarebbe stata la cessione di una mazzetta da 50 mila euro. Il dettaglio emerge dal decreto di perquisizione. Simone De Rose, procuratore di Tim Spa, “avente funzioni direttive nell’ambito della società – si legge – riceveva in due occasioni denaro non dovuto” dall’altro soggetto indagato,  Emilio Graziano, un procuratore della Ntt Data. In particolare il procuratore di Tim “riceveva 50 mila euro il 22 febbraio scorso e una somma non quantificata il 15 maggio”.

La vicenda nasce come costola dell’indagine a carico dell’imprenditore Massimo Rossi arrestato nei giorni scorsi mentre cedeva una mazzetta da 15 mila euro all’ex dg di Sogei Paolino Iorio. Nel decreto di perquisizione viene citata una informativa del Gico che segnalava che nel corso dell’attività di indagine “all’imprenditore Massimo Rossi, emergevano quale soggetti di interesse investigativo” i due procuratori delle società. Nel corso della “attività tecnica effettuata sull’autovettura di De Rose si aveva la contezza, nell’ambito di un rapporto di corruttela tra privati, della consegna di 50 mila euro a De Rose da parte di Graziano il 22 febbraio e di un’ulteriore consegna di una busta, contente verosimilmente denaro, il 15 maggio”.

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