Via libera del Garante privacy a tre schemi di decreti direttoriali del Ministero dell’interno contenenti prescrizioni tecniche sul permesso di soggiorno elettronico (Pse).
I tre schemi individuano le prescrizioni tecniche relative alle procedure e ai processi di produzione per l’emissione e il controllo del permesso di soggiorno, all’infrastruttura di sicurezza Pse, alle modalità di acquisizione e di verifica degli elementi biometrici primari (immagini del volto) e secondari (impronte digitali).
Gli schemi di decreti sono stati elaborati nell’ambito di un tavolo di lavoro istituito presso il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno al quale ha partecipato fin dalla sua costituzione anche l’Ufficio del Garante, fornendo indicazioni per elevare il livello delle garanzie per gli interessati. Tali indicazioni sono state integralmente recepite dall’Amministrazione.
Il Pse, rilasciato allo straniero dall’Ufficio immigrazione della Questura, è costituito da una smart card su cui sono stampati i dati e la fotografia del titolare, e nella quale è inserito un microprocessore con i dati identificativi dell’intestatario, tra cui l’immagine del volto e le impronte digitali.
Per garantire un elevato livello di sicurezza, il circuito di emissione e controllo del permesso si basa su un’architettura centralizzata che consente sia la tracciatura di tutte le operazioni effettuate da ciascun ente coinvolto, sia l’emissione di documenti in grado di minimizzare i rischi di contraffazione e falsificazione.
Il governo dei processi è affidato all’Infrastruttura Centrale Pse presso il centro elettronico nazionale della Polizia di Stato, mentre la gestione della sicurezza spetta all’Infrastruttura di Sicurezza Pse e la fase di produzione dei permessi di soggiorno è attribuita all’Istituto Poligrafico e Zecca della Stato (Ipzs). I flussi informativi scambiati in modalità sicura tra le amministrazioni avvengono tramite la rete ministeriale ed eventuali collegamenti dedicati.