Il 30% circa delle organizzazioni ha dichiarato di aver subito una perdita di dati a causa di interruzione di servizio nel data center durante lo scorso anno, mentre il 42% dei casi si è sperimentato un periodo più o meno lungo di inattività.
Sono questi i risultati di una nuova indagine condotta a livello globale da Unitrends che ha visto la partecipazione di oltre 400 rappresentati di aziende e industrie di ogni dimensione in relazione alle strategie messe in campo dai dipartimenti IT nella protezione dei dati a seguito di più o meno lunga inattività e/o disastri di varia natura.
Oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di aver recuperato dati dal cloud almeno una volta durante l’anno passato, mentre l’11% ha effettuato quest’operazione più di cinque volte.
Il 55% ha invece affermato che ha causa di inattività e interruzione ha dovuto testare le capacità di recupero dati dei sistemi almeno una volta l’anno.
“Troviamo preoccupante che la maggior parte delle aziende non sappia con certezza se è possibile o meno recuperare le proprie applicazioni dopo un evento di inattività, poiché testano il servizio raramente o per niente. La necessità di testare continuamente le soluzioni di recupero è fondamentale per garantire un rapido ripristino operativo”, ha dichiarato in una nota Joe Noonan, vice presidente Product management di Unitrends and Spanning.
Dal sondaggio emerge, inoltre, che il 61% delle piccole organizzazioni (fino a 50 dipendenti), il 58% delle organizzazioni di medie dimensioni (fino a 1000 dipendenti) e il 60% delle più grandi, hanno affermato di utilizzare soluzioni cloud per data protection.
Tra i principali utilizzi del cloud nella protezione dei dati, troviamo: 61% del campione usa il servizio archiviazione/conservazione a lungo termine; 44% del campione fa uso di servizi di disaster recovery e business continuity, 35% servizio di archiviazione file a breve termine.
Entro il 2020, si stima che l’80% delle organizzazioni di ogni dimensione sfrutterà tecnologie cloud per la protezione dei dati, tra cui le piattaforme Disaster recovery-as-a-Service (DraaS).
In futuro, infatti, l’utilizzo di soluzioni cloud per la data protection in generale crescerà sempre di più e secondo lo studio, del 40% delle organizzazioni che ancora oggi non usa questa tecnologia, il 53% prevede di adottarla proprio durante il prossimo anno.