Spesso non considerato nel novero dei social media perché utilizzato per lo più come uno strumento di comunicazione interpersonale, WhatsApp è cresciuta in un anno di oltre un milioni di utenti nel nostro Paese (32,6 milioni lo scorso marzo) con un tempo che è cresciuto ancor più significativamente, del 81%, arrivando a 20,1 minuti al giorno per utente.
Tale utilizzo giustifica l’introduzione di strumenti di carattere professionale come WhatsApp Business, spesso usata come canale di customer care da parte di esercizi commerciali e professionisti.
Merita quindi condividere qualche informazione su questa specifica app:
- è gratuita per tutti i cellulari e per tutti i sistemi operativi;
- ogni numero telefonico però può avere un solo account di WhatsApp;
- consente l’attivazione di profilo aziendale raggiungibile attraverso un URL univoco;
- permette l’attivazione di un catalogo offerte, prestandosi così ad un utilizzo interessante per la gestione di servizi come il delivery commerce;
- come il normale WhatsApp, può essere seguita anche da desktop;
- offre la creazione di risposte automatizzate;
- favorisce l’invio di comunicazioni a liste broadcast che però contengono un massimo di 256 contatti.
Strumento dunque intuitivo e trasversale alle generazioni, WhatsApp quindi si presta ad un utilizzo sempre più ampio nel rispetto delle normali regole di uso della piattaforma:
- cautela di fronte ad un potenziale abuso dei messaggi vocali;
- necessità di adottare una netiquette nella scelta delle foto e nel linguaggio che si adotta;
- comprensione dei limiti dello strumento, per esempio nella funzionalità di ricerca che offre;
- Come per WhatsApp, anche la versione Business infatti deve rendere tutti consapevoli che questo instant messenger non è un telefono, non è una mail e forse è improprio – di fronte alle tante notifiche che può produrre – considerarla ancora una chat.
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