Se gli operatori non cambiano registro sul 5G, rischiano di perdere parecchi soldi. Questo in sintesi l’allarme lanciato da ABI Research, secondo cui l’approccio tradizionale delle telco verso servizi Consumer centrici non può funzionare con il 5G, uno standard che dovrà per forza riuscire ad allettare il mondo Enterprise delle aziende per avere successo e consentire un ritorno significativo degli ingenti investimenti necessari per le nuove reti.
Secondo ABI Research, se gli operatori punteranno soltanto sul mercato Consumer del mobile broadband tradizionale, ci vorranno 15 anni per giustificare gli investimenti necessari per le nuove reti.
Sono altri i servizi che risulteranno remunerativi per le telco, e sono servizi rivolti al mondo industriale che spaziano dai Vertical all’automazione industriale, passando per il gaming all’LTE privato, i sistemi di trasporto intelligenti, che alla fine diventeranno pervasivi e porteranno nelle casse degli operatori il ritorno per coprire gli ingenti esborsi cui sono chiamati.
La versione Consumer del 5G, secondo gli analisti, sta costando moltissimo e molto più del previsto a fronte di una complessità tecnologica dei network che sta crescendo molto facendo lievitare i costi mentre l’Arpu per il momento resta invariato.
E’ quindi necessario per le telco cambiare approccio e guardare alle nuove frontiere dei Verticals, adattando le nuove reti alle specifiche esigenze delle aziende.
Il che di fatto potrebbe creare delle telco specializzate nel segmento Consumer, con competenze tecniche ben diverse da altre telco specializzate in determinati Verticals. Una soluzione auspicabile, secondo gli analisti, che hanno espresso il loro punto di vista nel Report i 5 miti del 5G.