Il 30% degli italiani installa le applicazioni sullo smartphone senza mai limitare o rifiutare l’utilizzo di alcuni dati, per esempio: geolocalizzazione, rubrica, foto, microfono fino ai dati sanitari. I francesi, invece, sono più attenti di noi sulla protezione dei dati personali mentre utilizzano il cellulare: in Francia solo il 10% degli utenti di smartphone non ha mai limitato o rifiutato l’accesso alle app, seguito da Germania (16%), Paesi Bassi e Lussemburgo (entrambi il 17%). La classifica emerge dal rapporto 2018 di Eurostat, pubblicato oggi, nella giornata europea della Protezione dei dati personali (Data Protection Day), un momento importante per fare il punto sui primi effetti concreti del Gdpr (General data protection regulation).
Privacy, 30% italiani non ha mai limitato accesso a dati
Sebbene 3 italiani su 10 non sappiano che è possibile limitare o rifiutare l’accesso ai propri dati personali quando si utilizza o installa un’applicazione sul proprio dispositivo, la percentuale è sopra la media Ue, questo significa che altri cittadini europei sono ancora più incapaci di noi a proteggere la privacy quando utilizzano le app sullo smartphone. Il record negativo è stato registrato nella Repubblica Ceca, in cui due terzi degli utenti di smartphone (il 67%) non ha mai limitato o rifiutato l’accesso alle app ai propri dati personali; seguono i cittadini della Bulgaria (49%), Cipro e Regno Unito (entrambi al 43%).
In generale, secondo il report di Eurostat, il 7% dei possessori di smartphone nell’Ue non sa che è possibile limitare o rifiutare l’accesso ai propri dati personali quando si utilizza o installa un’applicazione sul proprio dispositivo. Meno della metà (43%) degli utilizzatori dei telefoni ha riferito di avere un sistema di sicurezza installato automaticamente o fornito dal sistema operativo. Un ulteriore 15% ha sottoscritto un sistema di sicurezza o ne ha usato uno installato da qualcun altro.