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PEC in Italia, Sposato (Aruba): “Strumento utile, l’86% degli intervistati pienamente soddisfatto”

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L’indagine di Aruba sulla posta elettronica certificata in Italia: 4 milioni di utenti hanno già effettuato il riconoscimento dell’identità, il primo dei due step previsti per la conformità della propria casella PEC allo standard europeo.

La PEC è il mezzo di notifica a valore legale maggiormente diffuso in Italia. In base ai dati ufficiali di AgID, alla fine del 2023 nel nostro Paese risultavano attive quasi 16 milioni di caselle di posta elettronica certificata (PEC) e i messaggi scambiati nell’anno sono stati pari a circa 2,5 miliardi. 

Secondo una recente survey condotta da Aruba su un campione di oltre 1.200 clienti, i vantaggi della PEC sono ben chiari agli utenti che la utilizzano, basti pensare che l’88% degli intervistati riconosce l’utilità dello strumento. Non solo, l’85% del campione ne esalta la facilità d’utilizzo, l’84% la convenienza da un punto di vista economico e l’80% la sicurezza.

Si tratta di vantaggi recepiti dall’utenza già da tempo; infatti, il 62,5% degli intervistati possiede una PEC da oltre 5 anni ed è solo il 2,6% degli utenti ad essersene dotato nel corso dell’ultimo anno. Ciononostante, secondo l’86% degli intervistati lo strumento ha ancora ampi margini di diffusione.

Secondo Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba: ‘La PEC si conferma un pilastro fondamentale nella comunicazione digitale in Italia e si prepara ad esserlo anche in Europa. I risultati della nostra survey confermano il suo valore, con l’86% degli intervistati che si dice pienamente soddisfatto dello strumento. Il nostro obiettivo è quello di continuare ad accompagnare gli utenti nel loro processo di digitalizzazione offrendo soluzioni innovative, utili e che siano di supporto nel quotidiano a persone, professionisti ed imprese”.

Merito anche dell’imminente debutto della PEC al di fuori dei confini nazionali: prossimamente, infatti, sarà possibile utilizzare la PEC per lo scambio sicuro di comunicazioni con valore legale in tutta Europa, mantenendo immutate le modalità di fruizione e funzionalità. Stando ai dati raccolti, più del 25% del campione dell’indagine sa già che potrà trarre beneficio dallo strumento, come dimostrato dagli oltre 4 milioni di clienti che hanno già effettuato il riconoscimento dell’identità – ossia il primo dei due step previsti per la conformità della casella PEC allo standard europeo (a cui segue l’attivazione della verifica in due passaggi).

I benefici della PEC sono stati oggetto anche di un recente studio di IDC, secondo cui si attestano a circa 3,5 miliardi di euro i benefici economici derivanti dall’impiego della PEC nel periodo 2008-2022. Non solo, la PEC produrrà ulteriori 2,5 miliardi di euro di benefici economici tra il 2023 e il 2026, anno in cui saranno circa 20 milioni le caselle PEC attive, che genereranno quasi 3 miliardi e mezzo di messaggi certificati. 

In dettaglio, si stima che l’utilizzo della PEC nel 2026 ridurrà significativamente gli spostamenti verso uffici postali, uffici pubblici e sedi di aziende generati dall’invio di una raccomandata tradizionale, determinando: 

  • l’eliminazione di 349 milioni di chilometri di tragitti superflui, che equivalgono a circa 5 volte la lunghezza di tutte le strade carrabili sul pianeta.
  • un risparmio di 107 mila tonnellate di CO2 emesse, che equivalgono a circa la quantità di CO2 emessa da tutto il Paese in due ore e mezzo.
  • una riduzione dello spazio di archiviazione di 1,7 milioni di metri quadrati che equivalogno a circa 4 volte la superficie della Città del Vaticano 
  • oltre 70 mila alberi salvati,che equivalgono a circa quattro volte il numero di alberi piantati e tuttora visibili a Central Park.

I benefici e il valore della PEC sono arrivati anche in TV grazie alla campagna “Solo la PEC dà valore alle parole” (spot da 15, 30 e 40 secondi) on air sulle emittenti La7, Discovery e Sky fino alla metà di giugno.

Per maggiori informazioni: http://aru.ba/pecinfografica2024 

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