Si riapre il dibattito sulle retransmissions fee dopo la decisione presa nel Regno Unito. Una decisione che potrebbe avere importanti ripercussioni anche in Italia dove resta ancora aperta la disputa tra Mediaset e Sky.
Il governo inglese ha, infatti, sancito che ITV e Channel 4 non debbano aspettarsi alcun pagamento da Virgin Media e Sky per la ritrasmissione dei loro canali.
Una decisione che crea un importante precedente in Italia.
Dopo una campagna durata due anni, condotta da ITV e C4, i Ministri hanno annunciato l’esclusione della sezione 73 della legge sul copyright dalla nuova Digital Economy Bill.
La legge era stata introdotta nel 1980 per incoraggiare la crescita della industria televisiva del cavo, ma gli operatori del servizio pubblico hanno sempre sostenuto che non era aggiornata e permetteva alle compagnie di pay tv come Virgin Media e Sky di accedere liberamente ai contenuti audiovisivi di valore commerciale.
In uno studio presentato al Garante britannico delle comunicazioni Ofcom, ITV stimava che le retransmission fee potrebbero valere circa 121 milioni di sterline mentre Channel 4 parlava di circa 75 milioni.
E se di primo acchito l’abolizione della sezione 73 sembrava fornire apparentemente alle emittenti del servizio pubblico il via libera a cominciare il pressing sugli operatori di pay tv, il governo ha chiarito con una risposta separata e dopo una lunga consultazione con l’Ofcom che non si aspettava lo facessero.
“Il governo ritiene che i broadcaster del servizio pubblico commerciale siano già abbastanza compensati per i canali in licenza“, ha indicato il Ministro.
Il governo si aspetta quindi che in futuro non ci saranno più pagamenti da parte degli operatori di piattaforma ai broadcaster di servizio pubblico per il trasporto dei canali.
Diversamente il governo prenderà in considerazione una modifica legislativa.
La decisione presa oltremanica potrebbe avere importanti ripercussioni in Italia.
Ricordiamo, infatti, che Mediaset ha citato Sky per “la ritrasmissione dei canali ex analogici di Rti via satellite”.
Il caso si è aperto l’estate scorsa quando il Biscione ha attaccato frontalmente la pay tv di Rupert Murdoch chiedendo il pagamento di quelle che appunto definisce ‘retransmission fee’ e, visto il mancato accordo, ha deciso il 7 settembre di oscurare i segnali di Canale5, Italia1 e Rete4 che non sono dunque più visibili sui canali 104, 105 e 106 di Sky.
Una questione particolarmente spinosa sulla quale è intervenuta l’Agcom e alla quale il commissario Antonio Nicita ha dedicato un particolare approfondimento nell’intervista rilasciata a Key4biz.
Mediaset ha poi deciso di agire, citando Sky in tribunale con l’accusa di aver utilizzato illegalmente il proprio segnale televisivo.
Dal gruppo di Murdoch hanno sempre fatto sapere che i canali Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Rete4) sono disponibili in chiaro a tutti, su qualunque decoder satellitare, anche gratuito e senza abbonamento alla pay tv.
L’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia, ha sempre osservato che “Sky non ha mai ritrasmesso il segnale, ma solo ricevuto un segnale free. E nel resto d’Europa, a partire dalla Gran Bretagna, nessuna richiesta di pagamento per i canali free ha mai ottenuto un pagamento”.
Posizione del resto confermata dalla nuova decisione del governo britannico.
La questione delle retransmission fee è abbastanza spinosa.
Quando a luglio 2015 Mediaset è pubblicamente uscita con la richiesta a Sky di un accordo commerciale ha citato la delibera Agcom 128/15 pubblicata lo scorso 23 marzo, che decide nella controversia Rai-Sky. Delibera che però la pay tv di Murdoch ha impugnato davanti al Tar del Lazio sospendendone gli effetti.
Vi sono alcuni elementi da considerare in questa vicenda. Intanto c’è da tenere in conto che l’Agcom è intervenuta per precisare con una nota che la delibera citata da Mediaset non riguarda le tv commerciali ma lo specifico caso della Rai, in quanto servizio pubblico, e Sky.
E poi nel caso di Sky Italia è inesatto parlare di retransmission fee in quanto i canali Mediaset, così come gli altri free-to-air, sono semplicemente “trasmessi” sul satellite e non sono presenti nell’offerta commerciale.
I canali diffusi da Mediaset sul satellite in chiaro, infatti, per definizione sono ricevibili da tutti i decoder satellitari, nonché ricevibili da ogni satellite, quindi anche da quello usato da Sky per l’irradiazione dl suo segnale. La pay tv di Murdoch, in altre parole, non ritrasmette il segnale, trasferendolo da una piattaforma all’altra, ma si limita a riceverlo in onda. Mediaset, come tra l’altro ha fatto, potrebbe oscurare quando vuole il segnale in chiaro. La tv del Biscione non è mai stata obbligata a farlo, né, d’altra parte esiste alcun obbligo a pagare per ricevere un segnale in chiaro.
La nuova decisione presa dal governo UK potrebbe portare importanti novità anche in Italia.