A partire da gennaio 2016 il Governo italiano ha deciso di irrobustire e portare avanti un piano generale di rilancio, rinascita e innovazione delle Città Metropolitane del Sud Italia. Crescita, imprese, occupazione, competitività, infrastrutture, mobilità, banda ultralarga, rigenerazione urbana, valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, efficienza energetica-rinnovabili, sono solo alcuni dei settori coinvolti dalle misure per lo sviluppo che Governo e regioni stanno valutando.
Qualche giorno fa a Palazzo Chigi, nel corso dei tre confronti separati, che Michele Emiliano (presidente Regione Puglia), Marcello Pittella (presidente Regione Basilicata) e Rosario Crocetta (presidente Regione Sicilia) hanno avuto con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, sono stati definiti nei dettagli i contenuti dei “Patti con le Città Metropolitane” e gli iter per la firma dei provvedimenti (concomitante quella dei “Patti con le Regioni”), ovvero gli interventi prioritari (non solo infrastrutturali) da realizzare per dare forza al rilancio produttivo ed occupazionale delle singole regioni.
Secondo il “Masterplan per il Mezzogiorno – Linee guida”, diffuso dal Governo Renzi a novembre 2015, sono disponibili per progetti di sviluppo, innovazione e sostenibilità delle Città Metropolitane e delle imprese del Mezzogiorno italiano, quasi 95 miliardi di euro (FESR e FSE 2014-2020, Fondo Sviluppo e Coesione, fondi regionali).
Il documento si compone di 16 Patti per il Sud, uno per ognuna delle 8 Regioni (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) e uno per ognuna delle 8 Città Metropolitane (Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Messina, Catania, Palermo, Cagliari).
Il Masterplan si propone di dare spazio a tutti coloro che hanno voglia di mettere in gioco le proprie capacità imprenditoriali e lavorative, di favorire processi di aggregazione delle aziende di servizio pubblico locale per farne realtà dinamiche che, dando respiro industriale ai servizi, ne accrescano l’efficienza e l’efficacia nel rispondere ai bisogni delle comunità locali, di sostenere anche a livello fiscale gli investimenti nel tessuto economico/imprenditoriale del Sud.
Altro capitolo chiave è la cura delle capacità innovative – tecnologiche e organizzative – del sistema produttivo meridionale: qui sarà fondamentale la finalizzazione al sostegno delle iniziative imprenditoriali più avanzate del Programma operativo nazionale (PON) Ricerca e Competitività, mentre il PON Cultura svolgerà un ruolo fondamentale di sviluppo degli attrattori culturali di cui il Mezzogiorno è ricco per la diffusione di attività turistiche che valorizzino le peculiarità del territorio.
Il Governo istituisce e guida la Cabina di Regia Stato-Regioni del Fondo Sviluppo e Coesione, che dovrà allocare le risorse in modo da massimizzare le sinergie con i Fondi strutturali allocati sui Programmi operativi nazionali e regionali. La Cabina di Regia si avvarrà del Dipartimento per le politiche di coesione e dell’Agenzia per la coesione territoriale delle cui strutture si sta accelerando il completamento, nonché di Invitalia e dei suoi strumenti di intervento.