Il miliardario francese Patrick Drahi, primo azionista di Altice, accelera nella battaglia per il controllo di BT. L’uomo d’affari ha portato la sua quota dal 18% al 25% nell’operatore britannico BT, consolidando la sua posizione di primo azionista. Nel contempo, Drahi assicura che non ha intenzione di lanciare un’Opa. La notizia arriva a pochi giorni dall’annuncio della soppressione di 55mila dipendenti entro il 2030 per ridurre i costi.
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Drahi sale ancora in BT
Quasi due anni dopo l’ingresso in BT, Patrick Drahi aumenta la sua partecipazione. Altice Uk, società controllata al 100%, annuncia di portare la sua partecipazione a circa il 24,5% dal 18% controllato in precedenza.
Drahi, primo azionista di BT da giungo 2021 con il 12,1% del capitale, portò ben presto la sua quota al 18% facendo preoccupare la classe politica britannica per una possibile Opa straniera sull’operatore di casa. Ma successivamente il Governo aveva reso noto il suo via libera ad un’eventuale acquisizione.
Negli ultimi due anni, il rapporto di Altice con BT è stato sottoposto a indagini.
Nel dicembre del 2021, Altice di Patrick Drahi ha aumentato la sua partecipazione in BT al 18%. All’epoca, Altice aveva confermato di non avere in programma di lanciare un’offerta di acquisizione e che sarebbe stata vincolata da tale dichiarazione ai sensi delle regole di acquisizione del Regno Unito.
BT sotto indagine del governo
Nel maggio del 2022, BT aveva dichiarato di aver ricevuto una notifica dal Segretario di Stato britannico per le Imprese, l’Energia e la Strategia Industriale, in cui si affermava che il governo stava esercitando il proprio potere ai sensi del National Security & Investment Act 2021 per indagare sull’aumento della partecipazione della società francese.
L’atto è stato introdotto nel gennaio dello scorso anno e consente ai ministri del governo di esaminare più da vicino gli approcci degli interessi esteri. Significa anche che il governo del Regno Unito sarà in grado di imporre determinate condizioni su un’acquisizione o bloccarla.
BT, un’ex azienda statale, è particolarmente sensibile a livello nazionale poiché il suo braccio Openreach gestisce la maggior parte della rete a banda larga del Regno Unito.
Ad agosto, il governo britannico ha dichiarato che non avrebbe intrapreso “altre azioni” sull’aumento della partecipazione di Altice in BT.