Israele, passo indietro di Netanyahu sul trasferimento degli immigrati africani
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – Israele ha annunciato ieri un accordo con le nazioni unite per il ricollocamento in diversi Stato occidentali di circa la meta’ dei 35mila migranti africani che vivono nel paese; poche ore dopo, pero’, il premier Benjamin Netanyahu ha fatto un passo indietro, annunciando di aver “sospeso” l’accordo a seguito delle proteste e delle perplessita’ avanzate da Italia, Germania e Canada, che a detta del premier si erano resi disponibili ad accogliere gli immigrati in questione. Il tema degli immigrati africani irregolari che risiedono nel territorio israeliano divide la politica e l’opinione pubblica di quel paese da un decennio. Gran parte degli africani che Tel Aviv minaccia di espellere provengono da Eritrea e Sudan, paesi con record dei diritti umani tra i peggiori al mondo; ma le autorita’ israeliane non li considerano rifugiati.
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Usa, nuovo attacco di Trump ad Amazon: “Le nostre Poste perdono una fortuna”
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – Nuovo attacco ad Amazon da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Solo gli sciocchi, o peggio, sostengono che i nostri uffici postali che perdono soldi facciano affari con Amazon. HANNO PERSO UNA FORTUNA, e questo cambiera’”, ha twittato il presidente Usa secondo quanto riportato dal “Washington Post”. Si tratta del terzo attacco di Trump al colosso delle vendite online, e ha portato a un suo calo in Borsa del 4,9 per cento. La settimana scorsa Trump aveva attaccato Amazon per il pagamento “poco o nulla” delle tasse, sottolineando che l’azienda usa “il nostro sistema postale come fattorino personale (causando perdite tremende agli Stati Uniti)”. Due giorni dopo, il presidente ha affermato che le Poste Usa (USPS) perdono una media di 1,50 dollari per ogni consegna Amazon. “Questo deve cessare. Amazon deve pagare i costi reali (e le tasse) ora”, ha cinguettato. Trump ha inoltre accusato il “Washington Post” (di proprieta’ di Jeffrey Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon) di essere un lobbista per il colosso delle vendite. Amazon riceve uno sconto dal servizio postale, anche se i dettagli di questo accordo non sono stati resi noti. Un’autorita’ di regolamentazione indipendente riesamina ogni anno il contratto per assicurarsi che continui ad essere redditizio per l’USPS.
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Usa, sondaggio rivela che molti statunitensi si fidano piu’ della Cnn che di Trump
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito ancora una volta l’emittente Cnn “falsa”, ma un nuovo sondaggio della Monmouth University mostra che molti cittadini statunitensi hanno piu’ fiducia nella rete che nel presidente. Secondo il sondaggio, il 48 per cento degli intervistati ha piu’ fiducia nella Cnn contro il 35 per cento che si fida maggiormente del presidente Usa. Trump ha anche perso i confronti con MSNBC, 45 per cento contro 32 per cento, e Fox News, 30 per cento contro 20 per cento. Gli statunitensi considerano Trump meno affidabile di ciascuna delle tre principali reti di notizie via cavo, nonostante la convinzione diffusa che i principali notiziari “occasionalmente” o addirittura “regolarmente” riportino notizie false. Lo scrive il “Washington Post”.
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Catalogna, Puigdemont in attesa della decisione della Germania
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – Atteso per oggi il responso del procuratore dello Schleswig-Holstein sulla richiesta di estradizione dell’ex presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, da parte del governo spagnolo. Lo riferisce il quotidiano “La Vanguardia” che riassume il quadro legislativo e politico in cui e’ avvenuto l’arresto di Puigdemont. Il quotidiano “El Mundo” ricorda che Puigdemont e’ perseguito dalla giustizia spagnola per crimini quali sedizione e appropriazione indebita e, per quanto riguarda l’appropriazione indebita di fondi pubblici, il suo avvocato ritiene “molto prematuro” perseguire l’ex presidente della Generalitat dato che “non vi e’ alcuna prova che il denaro investito fosse destinato per sostenere le spese del referendum 1-O. Infine “Abc” sottolinea come il fatto che Puigdemont sia stato arrestato in Germania, e non in Finlandia o in Danimarca, sia gia’ di per se significativo poiche’ si tratta di una decisione puramente giudiziaria. L’ordine europeo di detenzione e consegna e’ infatti un meccanismo di collaborazione intra-giudiziaria che non prevede l’intervento dei rispettivi governi.
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Gran Bretagna, nuove polemiche sull’antisemitismo investono il leader laborista Corbyn
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – Le polemiche sull’antisemitismo nella sinistra britannica continuano a tormentare il leader del Partito laborista, Jeremy Corbyn: lo scrive il quotidiano fiancheggiatore “The Guardian”, riferendo che Corbyn ha partecipato ad un tradizionale pranzo della Pasqua ebraica nella sede di un gruppo ebraico di estrema sinistra distintosi in particolare recentemente per le sue critiche a quanti nella comunita’ ebraica britannica accusano di antisemitismo il Partito laborista ed il suo leader. Come riferiscono tutti i principali quotidiani britannici, ieri lunedi’ 2 aprile Corbyn e’ stato ospite del gruppo Jewdas nella loro sede nel quartiere londinese di Islington, dove il leader laborista e’ stato eletto al Parlamento. La scorsa settimana, nel fuoco della polemica sull’anti-semitismo strisciante presente nella sinistra britannica, il gruppo Jewdas aveva definito come “ipocrite ed opportuniste” le tre principali organizzazioni ebraiche del paese, il Jewish Board of Deputies, il Jewish Leadership Council ed il Jewish Labour Movement, che avevano inscenato una clamorosa manifestazione contro la leadership del Partito laborista davanti al Parlamento britannico a Westminster: aveva accusato quelle organizzazioni di aver messo in atto una “cinica manipolazione” e di essere legate al Partito conservatore ed alla destra laborista; il gruppo Jewdas, che si definisce come “un collettivo radicale per una diaspora (ebraica) alternativa”, e’ noto per le sue posizioni fortemente anti-Israele e per il suo fiero appoggio alla causa palestinese. Dopo che un blog aveva rivelato la presenza di Corbyn alla cerimonia nella sede del gruppo Jewdas, un portavoce ha tenuto a precisare che la sua era stata una partecipazione “a titolo personale” e non in quanto leader del Partito laborista; ma le critiche sono fioccate ugualmente, come riporta il quotidiano “The Guardian” nell’articolo di apertura della sua prima pagina di oggi martedi’ 3 aprile. Il parlamentare laborista John Woodcock ad esempio l’ha comunque bollata come una scelta “irresponsabile e pericolosa”: Corbyn, afferma l’esponente della destra laborista, “ha deliberatamente voluto provocare” la comunita’ ebraica britannica, appena qualche giorno dopo gli appelli che gli erano stati lanciati al Partito laborista ed alla sinistra perche’ finalmente affrontino ed estirpino la piaga dell’antisemitismo al loro interno.
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Gran Bretagna, l’ex ministro della Sanita’ Andrew Lansley ha un cancro e accusa i tagli al bilancio
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – L’ex ministro britannico della Sanita’ Andrew Lansley ha rivelato di avere un cancro all’intestino ed ha lanciato un appello contro i tagli di bilancio che impediscono di condurre una vasta campagna di prevenzione: lo ha scritto lui stesso in una drammatica testimonianza pubblicata sul quotidiano “The Telegraph”, il cui contenuto e’ stato ripreso da tutti i principali giornali del paese. Quando era ministro del governo conservatore guidato dal primo ministro David Cameron tra il 2010 ed il 2012, ricorda il “Telegraph”, Lord Andrew Lansley annuncio’ la sua intenzione di varare un ambizioso piano per introdurre un esteso programma finalizzato alla diagnosi precoce dei tumori dell’intestino: quel piano non vide mai la luce, abortito sul nascere a causa delle ristrettezze di bilancio seguite alla crisi finanziaria del 2008 e della mancanza di un numero adeguato di personale medico specializzato dovuta ai tagli di bilancio imposti al Sistema sanitario nazionale britannico (Nhs). In seguito, come Lord Lansley rivela, ha scoperto di essere stato lui stesso colpito da quel tipo di cancro: fortunatamente il tumore gli e’ stato diagnosticato in tempo e le cure a cui e’ sottoposto gli offrono buone probabilita’ di poterne guarire. Ma non e’ giusto, scrive l’ora 61enne esponente conservatore nel suo intervento sul “Telegraph”, che la differenza tra la vita e la morte sia determinata dalla fortuna: la scienza moderna ha gli strumenti per far si’ che non sia cosi’; ed il governo, questo il suo appello, dovrebbe fare di tutto, e comunque molto di piu’, perche’ il Nhs sia messo in grado di garantire a tutti i cittadini, dai 50 anni di eta’ in poi, una diagnosi precoce di questo tumore.
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Francia, inizia lo sciopero a intermittenza delle ferrovie
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – Comincia oggi in Francia lo sciopero a intermittenza dei trasporti ferroviari per protestare contro la riforma della Sncf, l’azienda nazionale delle ferrovie. Ne parla la stampa francese, spiegando che a meta’ marzo i sindacati hanno indetto un nuovo tipo di protesta che prevede due giorni di sciopero ogni cinque. Una cadenza che si intervallera’ nei prossimi tre mesi. Secondo le quattro principali sigle sindacali (Cgt, Unsa, Sud e Cfdt) aderiranno al movimento circa un ferroviere su due e otto conducenti su dieci. “Le Figaro” parla di un “martedi’ nero” per i viaggiatori. “Riformare la Sncf significa attaccare un simbolo” scrive il quotidiano, ricordando che “l’apertura alla concorrenza dei binari e’ imposta da Bruxelles”. La ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne, si e’ lamentata del fatto che uno sciopero sia stato indetto prima dell’inizio del dibattito parlamentare. “Libe’ration” analizza le “esagerazioni” del governo, smentendo alcune proposte riguardanti i “privilegi” dei tranvieri. La stampa ricorda che il settore ferroviario in questo periodo non e’ l’unico ad incrociare le braccia. A protestare ci sono anche i dipendenti dei supermercati Carrefour e, soprattutto, quelli di Air France. Secondo “Les Echos” in Francia la “tensione e’ palpabile”.
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Francia, i Repubblicani vogliono dissipare ogni dubbio in merito a eventuali alleanze con il Front National
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – I Repubblicani mettono “sotto sorveglianza” il loro ex deputato Thierry Mariani, dopo un suo incontro avvenuto con la presidente del Front National, Marine Le Pen. E’ quanto afferma “Le Figaro”, spiegando che il partito guidato da Laurent Wauquiez vuole allontanare ogni “ambiguita’” in merito ad eventuali avvicinamenti al Front National. Secondo “Le Parisien”, Mariani potrebbe figurare in terza posizione nelle liste del Front National alle prossime elezioni europee del 2019. Il rappresentante repubblicano in questi ultimi mesi ha espresso piu’ volte il desiderio di un’alleanza tra le destre francesi. Tuttavia, il quotidiano nota come i Repubblicani mostrino un atteggiamento di “tolleranza” nei confronti di Mariani, anche se una fonte interna afferma che “al minimo atto politico sara’ espulso”. Molti all’interno del partito lo accusano di voler difendere una “strategia della debolezza” e di non credere nelle capacita’ dei Repubblicani. In vista delle prossime elezioni municipali il partito teme che molti sindaci repubblicani possano passare a En Marche!, il partito del presidente Emmanuel Macron. Un “doppio pericolo” per Laurent Wauquiez che continua dritto sulla sua linea, convinto di avere ancora abbastanza tempo per convincere i francesi.
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Germania, l’Unione di centrodestra litiga sull’Islam
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – I partiti dell’Unione, Cdu (cristiano democratici) e Csu (cristiano sociali) continuano a discutere sul ruolo dell’islam in Germania e di come la religione e l’integrazione possano essere sintetizzate in modo coerente. Norbert Roettgen, vicepresidente federale della Cdu, ha chiesto al ministro federale dell’Interno, Horst Seehofer (Csu) di presentare un nuovo progetto di integrazione. Poiche’ in Germania c’e’ “una nuova qualita’ dell’immigrazione”, e’ necessaria una “nuova qualita’ di lavoro di integrazione”. Roettgen, che dirige la commissione per gli affari esteri presso il Bundestag, ha dichiarato al quotidiano “Die Welt” che Seehofer dovrebbe fare uno sforzo per trovare “un concetto concreto, articolato e pragmatico per l’integrazione dei bambini musulmani”, perche’ l’integrazione e’ diventata una questione fondamentale per la pace sociale. Tale sforzo, a detta di Roettgen, dovrebbe includere un intervento nell’istruzione pubblica, dove occorre educare alla religione e alla tolleranza. Il primo ministro dello Schleswig-Holstein, Daniel Guenther (Cdu), ha criticato l’avvio dei lavori del nuovo governo di Angela Merkel, definito come “astratto e senza discussioni mirate”. La critica e’ palesemente rivolta proprio al dibattito interno alla coalizione in merito al ruolo dell’Islam nel paese. Seehofer ha ricevuto sostegno da parte dell’ex ministro Guenther Beckstein (Csu).
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Italia, i populisti vogliono chiudere con l’austerita’
03 apr 11:00 – (Agenzia Nova) – I due vincitori delle elezioni in Italia, Movimento 5 stelle e Lega, concordano su un punto: il paese ha bisogno di una politica fiscale espansiva. L’aumento della spesa pubblica dovrebbe reinnescare la crescita e dare a milioni di italiani speranze per un futuro migliore. I due partiti populisti hanno anche trovato un nemico comune: le misure di austerita’ dei governi passati. Un nemico che era anche il loro piu’ grande aiuto. “Senza austerita’, non sarei mai arrivato al Senato”, ha detto il professor Alberto Bagnai, esponente sovranista della Lega Nord. I socialdemocratici, scrive la “Sueddeutsche Zeitung”, hanno lasciato un rapporto deficit-pil all’1,9 per cento nel 2017 e la tendenza all’aumento del debito esorbitante dopo dieci anni e’ stata almeno invertita. Ora la domanda nell’aria e’: l’Italia rischia di ripiombare nelle turbolenze finanziarie? Il commissario europeo per gli Affari monetari, Pierre Moscovici, ha deciso la settimana scorsa di fare pressione sull’Italia, ancora impegnata a definire gli equilibri per la formazione del nuovo governo. Moscovici ha ricordato alla terza economia dell’Unione i suoi obblighi: “Al fine di ridurre l’elevato debito italiano, la crescita deve essere perseguita con vigore, mantenendo allo stesso tempo una politica di bilancio responsabile”. Le sue parole erano rivolte ai partiti di protesta Cinque Stelle e Lega, che secondo il quotidiano tedesco ignorano il problema del disavanzo nei loro programmi. Secondo la “Sueddeutsche Zeitung”, presto le promesse elettorali dei due partiti dovranno fare i conti con la realta’: prima dell’estate sara’ necessario un bilancio supplementare di almeno 3,4 miliardi di euro. “Il tempo dei talk show e’ scaduto per i populisti”, afferma il ministro uscente Carlo Calenda. Negli ultimi anni, la Commissione europea ha concesso flessibilita’ ai governi romani. In cambio delle riforme, Bruxelles ha approvato 30 miliardi di euro di nuovo debito. “Attenzione, dopo la Brexit, la Ue ha cambiato atteggiamento”, afferma Calenda. L’Europa aspetta e i mercati finanziari sembrano sereni. Quattro settimane dopo lo shock elettorale, sembra che non sia successo nulla. Il premio di rischio per i titoli di Stato italiani e’ addirittura leggermente inferiore a prima del 4 marzo. Solo il grande investitore Blackrock consiglia ai suoi clienti di separarsi dai titoli italiani. Il rischio, pero’ – scrive il quotidiano tedesco – non sara’ scongiurato fino a quando il paese non si sara’ liberato dal peso di un rapporto debito-Pil del 131,5 per cento. Dopo la fine della politica monetaria con i tassi di interesse ultra-allentati di Mario Draghi, il Paese rischia di essere ricacciato nella spirale del debito. A differenza del 2011, non potra’ sperare in un salvataggio da Francoforte. “La situazione potrebbe essere difficile”, ha dichiarato Carlo Cottarelli, ex capo della politica finanziaria al Fondo monetario internazionale (Fmi). Poco impensierita si e’ dichiarata Christine Lagarde: “Le idee politiche cambiano quando qualcuno va al governo e deve prendere decisioni per il proprio paese”. Il potere acuisce solo l’intuizione delle conseguenze della politica fiscale. “Questo test di realta’ funziona sempre”, ha affermato Lagarde.
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