Inizia a verificarsi quello già accaduto con le app di contact tracing per contrastare il Covid prima dell’arrivo di Immuni e di applicazioni simili. Comincia il ‘fai da te’ nella realizzazione dei pass vaccinali digitali regionali o di singoli Stati in attesa della proposta legislativa della Commissione europea sul digital green pass. La prima Regione italiana a farlo è il Veneto.
L’app del Veneto
L’app si chiama VaccinAZIONI Veneto, è gratuita, e può essere mostrata per la vaccinazione effettuata, dove potrà essere richiesto in futuro. Ad oggi questa pratica è vietata nel nostro Paese. Ma gli albergatori della Regione sono intenzionati a far soggiornare, per la prossima estate, solo chi dimostra di essere vaccinato. Quindi anche con l’app della Regione Veneta.
Zaia: “I tempi sono maturi per il passaporto sanitario”
Il presidente della Regione Luca Zaia va dritto per la sua strada: “I tempi sono maturi per il passaporto sanitario. Stiamo lavorando per il passaporto vaccinale ma dobbiamo arrivare a inoculare più vaccini possibili. Io credo all’utilità del passaporto vaccinale, ma come puoi chiederlo se non sei comunità Covid-free”.
“Procedere celermente con il passaporto sanitario”
“Il vaccino certamente è volontario”, ha aggiunto Zaia, “ma chi rappresenta un rischio per gli altri avrà dei problemi. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. Il Veneto è la prima Regione ad avere un’analisi vaccinale aggiornata e digitalizzata e quindi possiamo procedere celermente”.
E la privacy?
Dal sito dell’app si legge:
L’applicazione non sostituisce il certificato ufficiale di vaccinazione il quale può essere rilasciato esclusivamente dall’ente pubblico che la esegue. VaccinAZIONI Veneto non sostituisce neppure il parere e la prescrizione del pediatra.
Chi garantisce la privacy dei dati sanitari degli utenti di VaccinAZIONI Veneto? Sempre dal sito dell’app, si legge solo questo: “La comunicazione avviene in modalità sicura (HTTPS) e i dati trasmessi al dispositivo sono criptati”.
La posizione del Garante Privacy
Di sicuro l’app del Veneto è già sotto la lente d’ingrandimento del Garante privacy, che si è già espresso sul tema.
“La più idonea soluzione legislativa è un Regolamento europeo per introdurre il certificato vaccinale digitale o digital green pass negli Stati membri”, ha detto Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, al talk di Key4biz “Un pass digitale per ripartire? – Piattaforme pubbliche, strategie europee e protezione dei dati sanitari nella Pa durante la pandemia”, condotto da Michele Mezza.
“Un Regolamento europeo, perché, a differenza di una direttiva, entrerebbe in vigore, in modo omogeneo e vincolante, in tutti gli Stati dell’Ue”, ha spiegato la costituzionalista Cerrina Feroni.
Dunque, siamo in attesa della proposta legislativa della Commissione europea sul digital green pass annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue.
Introdurre il pass per “consentire agli europei di muoversi gradualmente in sicurezza nell’Unione europea o all’estero, per lavoro o per turismo”, ha detto von der Leyen.
I pass vaccinali digitali negli altri Paesi
Proprio per non perdere il business turistico, la Grecia ha fatto pressioni per adottare passaporti vaccinali a livello europeo. Anche Spagna, Austria e Cipro sono favorevoli.
La Danimarca potrebbe essere tra i primi paesi al mondo ad adottare formalmente un passaporto vaccinale. Il ministro delle finanze Morten Boedskov ha dichiarato all’Associated Press : “Sarà il passaporto extra che potrai avere sul tuo telefono cellulare per documentare che sei stato vaccinato”. Anche la Svezia sta lavorando alla tecnologia che aiuterà i suoi cittadini a viaggiare all’estero e dovrebbe essere lanciata entro giugno.
Come funziona il green pass in Israele e che piace all’Ue?
Israele, invece, ha già lanciato il Green Pass che offre vantaggi esclusivi (accesso a palestre, hotel, teatri, ecc.) a coloro che sono stati vaccinati (vale 6 mesi) o a chi è guarito dal coronavirus (vale fino al 30 giugno 2021), ma i viaggi internazionali non sono ancora inclusi.
Solo il Ministero della Salute è autorizzato a rilasciare un Green Pass.
Entrando in una struttura conforme ai requisiti, è necessario presentare il Green Pass (dall’app o stamparlo con il QR code) e un documento di identità (carta d’identità, patente di guida, passaporto). L’esercente o il datore di lavoro vedrà solo due informazioni:
- Numero ID
- Data di scadenza
Viene richiesto di vedere l’ID del cliente per verificare la sua identità.
La Cina il primo paese al mondo a dotarsi del passaporto vaccinale
È la Cina il primo paese al mondo a dotarsi del passaporto vaccinale, disponibile in formato digitale e cartaceo: potrà essere richiesto attraverso la piattaforma WeChat. In questa prima fase non sarà obbligatorio. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha spiegato: “Il suo scopo è aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale e a facilitare i viaggi oltre confine. Questo documento di viaggio promuoverà gli spostamenti in modo sano, sicuro e ordinato”.
In pratica funzionerà tramite un mini-programma su WeChat, dove verranno caricate informazioni non solo sul vaccino ma anche su eventuali test effettuati. Il codice QR è crittografato per consentire alle autorità di verificare le informazioni personali del titolare, secondo quanto riferito dal ministero. È quindi più di un passaporto vaccinale, una sorta di certificato sanitario per i viaggi internazionali.
L’Organizzazione mondiale della sanità è favorevole alla certificazione elettronica della vaccinazione COVID-19, che consenta una registrazione efficiente e accurata delle informazioni sulla vaccinazione, ha detto Katherine O’Brien, direttrice del Dipartimento di immunizzazione, vaccini e prodotti biologici dell’OMS. Ma ha aggiunto, “è importante distinguere tra i vantaggi nell’avere per sé queste informazioni sanitarie e il problema relativo alla sua richiesta per poter viaggiare”.
Siamo ad un passo dalla nuova versione del certificato di vaccinazione internazionale? Esisteva tempo, fa con i timbri all’interno, per indicare che il viaggiatore era stato vaccinato contro il tifo, il colera, la febbre gialla, il vaiolo e persino la peste bubbonica.