Pasolini, massacro di un poeta

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PasoliniDi Simona Zecchi

Ponte alle Grazie editore

Pubblicato: 22 ottobre 2015

Pagine: 320

ISBN: 9788868333904

Prezzo: € 16,00

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A volte perdiamo più tempo ad immagine che cosa sia la verità, che a cercarla per davvero. La mattina del 2 novembre del 1975 all’idroscalo di Ostia è rinvenuto il corpo senza vita di Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali italiani del XX secolo.

La giornalista Simona Zecchi ha ripreso il filo della storia per tirarne fuori una lucida inchiesta, ripartendo proprio da quella maledetta notte di 40 anni fa, quando il poeta fu massacrato non da uno, ma da molti assalitori (le prove indicano che c’è stata una vera mattanza, non una semplice lite).

Come ha scritto Alberto Moravia sulle pagine dell’Espresso qualche giorno dopo la morte dell’artista: “La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nei suoi romanzi e nei suoi film, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile”.

Nell’immaginario collettivo, costruito ad arte grazie ad una lunga ed impressionante serie di depistaggi, false testimonianze, indagini lacunose e depistaggi, Pasolini è stato vittima della sua stessa debolezza, quella di uomo, di omosessuale e di deviato. Pasolini è morto per i suoi vizi, insomma, non perché personaggio scomodo a tanti, anche tra i suoi stessi ‘compagni’ di partito, non per un atto di atroce violenza (premeditata), ma perché troppo incline ai piaceri della vita. In Italia si è fatto così per tanto tempo e ancora si fa così per screditare, infangare e rimuovere nomi ‘ingombranti’.

L’inchiesta dell’autrice prende le mosse da quella sciagurata notte e da quanto accaduto subito dopo, con l’ausilio di straordinarie prove fotografiche mai emerse sinora, di evidenza schiacciante, di documenti inediti, interviste e testimonianze esclusive, con la voglia di confutare moventi ufficiali e spazzare vie le piste finora accreditate – dall’«omicidio a sfondo sessuale» al «misterioso» Appunto 21 di “Petrolio”.

Pasolini ha catalizzato nel nostro Paese tanto amore quanto odio, tanto rispetto quanto disprezzo, come mai nessun’altro scrittore, regista, poeta ha avuto modo di sperimentare nella nostra storia recente. In parte il libro ci permette di indagare motivi e risvolti di tale fenomeno culturale, tendendo ‘in vita’ non solo l’opera del poeta, ma la sua stessa figura di uomo e cittadino, cercando di comprenderli entrambi: “La morte non è nel non potere più comunicare, ma nel non potere più essere compresi” scriveva il poeta in “Poesia in forma di rosa” (1961-1964).

Dall’oscuro attentato nei pressi dall’abitazione di Pasolini al furto di bobine del suo ultimo film, dalla presenza di più macchine all’Idroscalo (e la prova del doppio sormontamento del corpo ormai agonizzante) ai testimoni che nessuno ha mai voluto veramente ascoltare, dalla possibile matrice fascista dell’agguato alla pessima direzione dell’intelligence nostrana, dal ruolo depistante dell’enigmatico Giuseppe Pelosi ai tentativi di alcuni giornali, sempre ben informati, troppo informati, di trasformare Pasolini in imputato nello stesso processo che avrebbe dovuto stabilire l’identità dei suoi assassini, in “Pasolini, massacro di un poeta” Simona Zecchi racconta di questo e di molto altro, con un unico fine: dire e trovare la verità, niente altro che la verità.

Simona Zecchi, giornalista, vive a Roma. Per la rivista I quaderni de L’Ora (n. 8, 2012) ha curato con la collega Martina Di Matteo un’inchiesta sulla morte di Pasolini, tema cui ha dedicato molti anni di ricerca. Ha collaborato con il manifesto e scrive sulla versione online del Fatto Quotidiano, il sito di informazione e approfondimento Gli Stati Generali e il quotidiano statunitense La Voce di New York, occupandosi di cronaca giudiziaria e attualità. È fra i fondatori del sito indipendente d’inchiesta Lettera35. Questo è il suo primo libro.

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