Key4biz

Il parlamento della Gran Bretagna convoca Mark Zuckerberg, Google investirà 300 milioni in 3 anni sul giornalismo, Nicolas Sarkozy

Gran Bretagna, il parlamento convoca Mark Zuckerberg

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Non si fermano in Gran Bretagna le conseguenze dello scandalo che ha travolto il gigante dei social Facebook per l’utilizzo illegale fatto dalla societa’ britannica Cambridge Analytica dei profili personali di 50 milioni di suoi iscritti negli Stati Uniti: ieri martedi’ 20 marzo la commissione Informatica, media, cultura e sport della Camera dei Comuni ha convocato il presidente e fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, accusandolo di aver mentito al Parlamento britannico in una sua precedente audizione dedicata appunto alla gestione dei dati personali dei followers. La lettera di convocazione da’ a Zuckerberg tempo fino a lunedi’ prossimo per rispondere. Intanto, sempre ieri, il consiglio di amministrazione di Cambridge Analytica ha deciso di sospendere il suo controverso top manager, Alexander Nix: in un comunicato ufficiale, la societa’ ne ha annunciato la sospensione “con effetto immediato in attesa di un’inchiesta completa e indipendente”. Le accuse contro Nix, recita il comunicato, vanno contro “i valori della societa’” e la sua sospensione riflette la serieta’ delle preoccupazioni con cui Cambridge Analytica guarda alle sue “violazioni”. L’allontanamento di Alexander Nix non ferma pero’ l’ondata di rivelazioni sulle dubbie pratiche della societa’ di raccolta dati: fra gli altri fatti denunciati nelle ultime ore spicca la vicenda della pesante intromissione della controllata SCL Group nelle elezioni del 2010 nell’arcipelago di St Kitts and Nevis, nei Caraibi; l’allora leader dell’opposizione Lindsay Grant fu “incastrato” con una mazzetta da 1 milione e mezzo di sterline offertagli proprio da un emissario di SCL Group, che ne affosso’ la candidatura contro il Partito laburista locale, che del resto risulta essere uno dei cliente di Cambridge Analytica. La stessa Cambridge Analytica inoltre viene accusata di aver soffiato sul fuoco delle tensioni etniche durante le elezioni dell’anno scorso in Kenya, diffondendo messaggi di “demonizzazione” nei confronti degli oppositori del presidente keniano Uhuru Kenyatta. Una settantina di persone rimasero uccise nei disordini a sfondo etnico che accompagnarono quella campagna elettorale; la vittoria di Kenyatta venne poi annullata dalla Corte suprema del Kenya a causa dei numerosi brogli accertati.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Colombia, denuncia Onu: non tutti i minori delle Farc hanno abbandonato le armi

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – La ex guerriglia delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) non ha proceduto al disarmo di tutti i minorenni arruolati nelle proprie fila. Lo evidenziano i quotidiani colombiani rilanciando il rapporto pubblicato la settimana scorsa dall’ufficio dell’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite. L’uscita dei minori dalle formazioni armate, attraverso un processo di reintegro nella vita civile, e’ parte dell’accordo di pace con le Farc siglato nel 2016. Nel documento si cita un’informazione dell’ufficio della presidenza sui diritti umani secondo cui al 31 dicembre del 2017 sono stati consegnati solo 135 minori, 75 femmine e 60 maschi. “L’accordo e il diritto internazionale umanitario obbligano a rispettare il principio dell’interesse superiore del bambino nel suo processo di emancipazione dalle Farc. Ciononostante al momento questo principio non e’ stato rispettato per intero”, recita il rapporto. Il documento mette poi l’accento sulla necessita’ di proteggere i minori che hanno effettivamente abbandonato le armi. “Coloro che hanno deciso di tornare in famiglia, l’opzione piu’ seguita, si trovano senza accesso alla salute e all’educazione”, condizioni “frequenti nelle zone rurali della Colombia. Con oltre 1.800 missioni sul campo, scrive il quotidiano “El Tiempo”, l’Onu e’ riuscita a constatare le difficolta’ che “in tema di sicurezza continuano a registrarsi nelle zone ora abbandonate dai guerriglieri. Di fatto, nel 2017 si conferma “il reclutamento e l’utilizzo di bambini in aree in cui operano ex membri delle Farc”. Il reclutamento dei minori – “uno dei crimini di guerra piu’ perseguiti dalla giustizia internazionale, tanto da trovarsi in cima alla lista dei reati messi sotto osservazione dalla Corte penale internazionale -, e’ una pratica tutt’ora presente e diffusa presso le altre organizzazioni armate ancora operanti sul territorio, a partire dall’Esercito di liberazione nazionale (Eln). “Il reclutamento e’ reale, e fuori controllo”, recita il rapporto Onu fotografando una specifica attivita’ denunciata di recente nella provincia del Choco’. I minori vengono usati “come guide o come portantini per spostare tra i 40 e i 50 chili di armi”, per un tragitto da dodici ore di cammino lungo un fiume. Il rapporto onusiano torna a sottolineare che la principale sfida che deve affrontare il governo e’ quella di garantire nelle zone un tempo di influenza delle Farc. “il vuoto di potere lasciato dalle Farc dopo il loro ritiro, la mancanza di una politica statale integrale e i ritardi nell’applicazione dell’accordo hanno permesso l’entrata di gruppi illegali e criminali nelle zone”, interessati “ad assumere il controllo delle economie illegali ancora esistenti, provocando un aumento della violenza”. L’Onu certifica “l’estrema preoccupazione” per l’aumento degli assassini dei difensori dei diritti umani, compresi i rappresentanti delle comunita’ locali e indigene. Secondo il documento, nel 2017 si sono contati 441 attacchi e 121 omicidi.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Usa, Google punta sul giornalismo di qualita’ e investe 300 milioni in 3 anni

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Il colosso statunitense del web, Google, ha presentato un programma triennale da 300 milioni di dollari per aiutare il settore dell’informazione ad adattarsi all’era digitale, l’ultimo ramoscello d’ulivo del gigante di Mountain View per un comparto editoriale che e’ stato spesso critico sulla sua posizione dominante sulle informazioni e sulla pubblicita’ digitale. A New York, scrive il “Wall Street Journal”, l’azienda ha annunciato il lancio della Google News Initiative, progettata per aiutare le societa’ di media a rafforzare il giornalismo di qualita’, a sviluppare nuovi modelli di business e ad aggiornare la loro tecnologia. Google ha illustrato in dettaglio i diversi sforzi per aiutare gli editori a generare maggiori ricavi da abbonamenti, sotto l’ombrello di un programma chiamato “Abbonati a Google”. Verranno in particolare messe in evidenza le storie da testate a cui un utente si iscrive.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Usa-Russia, Trump chiama Putin: “presto ci incontreremo per discutere della corsa agli armamenti”

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si e’ congratulato con il presidente russo Vladimir Putin per la sua recente vittoria alle elezioni presidenziali, ma non gli avrebbe chiesto informazioni ne’ sulla legittimita’ del voto ne’ sulle accuse di ingerenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016. Lo riporta il “Washington Post”, secondo cui Trump inoltre non avrebbe chiesto chiarimenti sul presunto ruolo di Mosca nell’attacco con il gas nervino contro un’ex spia russa e sua figlia: un atto che ha portato gli Stati Uniti ad unirsi a Gran Bretagna, Francia e Germania per denunciare Mosca per violazione del diritto internazionale. Invece, nella sua telefonata con Putin, il presidente si e’ concentrato su quelli che la Casa Bianca ha definito “interessi condivisi”, come la Corea del Nord, l’Ucraina e l’escalation della corsa agli armamenti tra gli Stati Uniti e la Russia. Il presidente degli Stati Uniti ha aggiunto che lui e Putin probabilmente si incontreranno presto per discutere di tali questioni. “Abbiamo avuto un’ottima telefonata”, ha detto Trump ai giornalisti. “Probabilmente ci incontreremo in un futuro non troppo lontano per discutere della corsa agli armamenti, che sta sfuggendo al controllo”.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Catalogna, la rinuncia di Sanchez apre la strada per l’investitura di Turull

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Jordi Sanchez, presidente dell’Anc, ha annunciato ieri davanti alla Corte suprema spagnola di voler lasciare il proprio posto di deputato per tornare a insegnare all’universita’ di Barcellona come professore associato di Scienze politiche. Lo hanno riferito oggi i principali quotidiani spagnoli che aggiungono come l’annuncio sia stato accolto con molta soddisfazione dal Partito popolare (Pp) e dal Governo spagnolo. La rinunciando di Jordi Sanchez alla presidenza della Generalitat della Catalogna apre cosi’ la porta a un terzo candidato, che sara’ Jordi Turull, militante nel PdeCat ed ex consigliere dell’ex presidente Carles Puigdemont, indagato dal giudice istruttore della Corte Suprema Pablo Llarena per vari reati, tra cui ribellione, sedizione e appropriazione indebita. Il quotidiano “La Vanguardia” riferisce che il presidente del Parlamento, Roger Torrent, ha programmato per domani alle ore 12 un’audizione pubblica per annunciare, con ogni probabilita’, il cambiamento del candidato per l’investitura. Nel frattempo, Carles Puigdemont ha convocato oggi alle 20 in Parlamento i deputati di Junts per Catalunya per dare il via libera al cosiddetto piano C, che prevede appunto la candidatura di Jordi Turull alla presidenza della Generalitat. Puigdemont partecipare alla riunione, che si terra’ nella camera catalana, attraverso una videoconferenza. L’incontro servira’ probabilmente a valutare i vari scenari che si apriranno nelle prossime settimane in seguito all’annuncio di Sanchez.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Francia, l’ex presidente Sarkozy fermato per presunti finanziamenti libici alla sua campagna elettorale nel 2007

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Ieri mattina l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, e’ stato posto in stato di fermo e interrogato nell’ambito dell’inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti provenienti dalla Libia per la sua campagna elettorale del 2007. Ne parla la stampa francese, sottolineando che e’ la prima volta che i magistrati sentono Sarkozy su questo dossier. Gli inquirenti gli hanno permesso di trascorrere la notte nel suo domicilio. “Libe’ration” afferma che l’indagine, aperta nel 2013, “si e’ accelerata negli ultimi tempi”. Al termine del fermo, che puo’ durare fino a 48 ore, Sarkozy potrebbe essere rilasciato o incriminato. Gli inquirenti hanno raccolto diverse testimonianze in questi ultimi mesi. Lo scorso settembre gli agenti dell’anti-corruzione hanno presentato un rapporto secondo il quale nel comitato elettorale di Sarkozy durante la campagna del 2007 circolavano grosse cifre di denaro contante. Molte le reazioni politiche all’episodio. Il premier Philippe non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione in merito, mentre il partito dei Repubblicani, da dove proviene Sarkozy, ha dato “pieno e intero sostegno” al suo ex leader. “Il mio pensiero va ai milioni di cittadini che hanno il diritto di sapere se la partita si e’ svolta ad armi eguali” ha scritto sul suo conto twitter Se’gole’ne Royal, che si e’ confrontata proprio con Sarkozy al secondo turno delle presidenziali nel 2007.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Francia, polemiche dopo la proposta del sindaco Hidalgo di rendere gratuiti i trasporti pubblici di Parigi

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Polemiche in Francia per la proposta del sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, che ha annunciato di voler rendere gratuiti i trasporti pubblici. Lo riporta la stampa francese, sottolineando che la prima cittadina ha ordinato uno studio per verificare la fattibilita’ del progetto. Secondo “Le Figaro” si tratta di una mossa strategica in vista delle prossime elezioni. Hidalgo ha affermato che “la gratuita’ dei trasporti puo’ essere una delle chiavi della mobilita’ urbana del domani”. Molti rappresentanti comunali sono venuti a conoscenza del progetto attraverso i media, rimanendo completamente spiazzati. L’opposizione denuncia una “misura di diversione”, mentre la presidente repubblicana della regione dell’Ile-de-France, Vale’rie Pe’cresse, ha sottolineato l’importanza della cooperazione visto che il sindaco non potra’ fare il “cavaliere solitario”. Per far muovere i 12 milioni di abitanti dell’Ile-de France e’ prevista una spesa di 9,4 miliardi di euro all’anno. Una somma fornita al 40 per cento dalle imprese, che versano 3,7 miliardi di euro. Le collettivita’ territoriali contribuiscono con 1,8 miliardi e i viaggiatori con 2,7 miliardi. I problemi riguardano i fondi e la scelta del perimetro, che dovrebbe riguardare tutta la regione.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Germania, Alexander Dobrindt: “L’Islam non appartiene in nessuna forma alla Germania”

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Il cristiano sociale Alexander Dobrindt (Csu), e’ intervenuto nel dibattito sull’Islam difendendo le controverse affermazioni del suo leader di partito, Horst Seehofer. “L’Islam non appartiene in nessuna forma alla Germania”, ha detto Dobrindt martedi’ a Berlino. Secondo i sondaggi, la maggior parte della popolazione la pensa cosi’. Dobrindt ha anche fatto riferimento all’accordo di coalizione tra Cdu, Csu e Spd, dove si parla espressamente del carattere cristiano della Germania. Cio’ non significa, ha puntualizzato Dobrindt, che non debba esserci alcun dialogo con i musulmani che vivono nel paese, ma anche che e’ necessario rigore nell’analisi di alcuni fenomeni, ad esempio il finanziamento delle moschee. Il nuovo ministro dell’Interno tedesco Seehofer (Csu) aveva dichiarato al quotidiano “Bild”: “L’Islam non appartiene alla Germania”, costringendo il cancelliere, la cristiano democratica Angela Merkel (Cdu), cosi’ come altri leader di partito, a prendere le distanze da tali osservazioni. Dobrindt, pero’, ha riaperto il dibattito: “La museruola divide il nostro paese”, ha detto, denunciando il silenzio forzato dai partner di governo sulla questione. A pensarla cosi’ e’ anche il segretario generale della Csu Markus Blume, che nel fine settimana alla “Bild am Sonntag” aveva dichiarato: “Questo dibattito non puo’ essere soppresso, ma dobbiamo finalmente portarlo ad una sintesi”. Blume ha anche dichiarato che dopo le dichiarazioni della leader dell’Spd Andrea Nahles, categoricamente contraria ai controlli contro l’immigrazione clandestina alle frontiere, i Socialdemocratici dovranno chiarire quale sia la loro reale posizione sui problemi dell’integrazione, della legalita’ e della tutela dei confini.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Ue, nel 2017 meta’ richiedenti asilo rispetto all’anno precedente

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Circa 650.000 persone hanno presentato domanda di asilo nell’Unione europea per la prima volta nel 2017, circa la meta’ rispetto al 2016. Circa il 31 per cento di queste domande sono state presentate in Germania. I dati sono stati pubblicati dall’ufficio europeo di statistiche Eurostat martedi’ scorso. La maggior parte dei richiedenti asilo, 102.400, provenivano dalla Siria, altri 47.500 dall’Iraq e 43.600 dall’Afghanistan. Proprio da questi tre Stati sono fuggite il 30 per cento delle persone in cerca di protezione. Con 198.300 domande, la Germania e’ risultata il primo paese ospitante , ma ha registrato comunque un calo del 73 per cento rispetto all’anno precedente. A seguire l’Italia con 126.600 domande e la Francia con 91.100. In termini di popolazione, pero’, la Grecia ha ricevuto il maggior numero di persone in cerca di protezione nel 2017, ossia 5.295 per milione di abitanti, seguita da Cipro con 5.235 e dal Lussemburgo con 3.931. Al contrario, la Slovacchia e’ in fondo alle statistiche con 27 candidati per milione di abitanti, insieme alla Polonia (79) e al Portogallo (98). Secondo Eurostat, circa 927.300 nuovi e vecchi richiedenti asilo erano in attesa di una decisione alla fine del 2017, poco meno di un anno prima, quando sono state trattate quasi 1,1 milioni di domande. Solo in Germania circa 443.800 domande sono state presentate all’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati alla fine del 2017.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Italia, la Lega dirige le danze e Berlusconi non si acconcia al ruolo di comprimario

21 mar 10:53 – (Agenzia Nova) – Le recenti divisioni sorte all’interno della coalizione di centro-destra rischiano di complicare ulteriormente il compito del presidente italiano, Sergio Mattarella, che fra pochi giorni iniziera’ le consultazioni formali per dare vita ad un governo dopo le elezioni da cui non e’ uscito un chiaro vincitore: cosi’ il quotidiano economico britannico “The Financial Times” giudica le tensioni emerse in pubblico tra il partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, e la Lega di Matteo Salvini che sta trattando con il Movimento 5 stelle (M5s) per la scelta dei presidenti delle Camere. Il voto del 4 marzo scorso, ricorda nel suo articolo il corrispondente da Roma del “Financial Times” James Politi, ha ribaltato i tradizionali rapporti di forza che, con alti e bassi, hanno guidato nell’ultimo quarto di secolo la coalizione di centro-destra: ora e’ la Lega a menare le danze e Berlusconi fatica ad adattarsi al ruolo di comprimario, per lui inusuale. “Non si e’ ancora ripreso dal colpo ricevuto”, ha detto al “Financial Times” il deputato leghista toscano Guglielmo Picchi: “Berlusconi era il capo supremo e ora deve essere il numero 2”. Ma al di la’ di cio’, scrive il quotidiano britannico, la contrarieta’ di Berlusconi alla spartizione delle presidenze delle Camere tra Salvini e il leader del M5s Luigi Di Maio riflette il suo timore che questo accordo diventi l’anticamera per una possibile intesa tra i due partiti anti-sistema, populisti ed euroscettici per la formazione del prossimo governo italiano: una possibilita’ che del resto e’ vista come il peggior esito possibile della crisi politica in Italia anche dagli investitori internazionali e dalle cancellerie europee; percio’ nel vertice del centro-destra in programma oggi, mercoledi’ 21 marzo, Berlusconi tentera’ con ogni mezzo di arrestare l’avvicinamento Lega-M5s. Ma a questo stadio, fa notare James Politi nel suo articolo, egli dispone di ben pochi strumenti di pressione: “Salvini e’ il leader in ascesa e non consentira’ a Berlusconi di ostacolare i suoi piani”, ha detto al “Financial Times” la professoressa Sofia Ventura di Scienze politiche all’Univerista’ di Bologna. Secondo il giornalista inglese c’e’ anche da considerare l’eventualita’ che alla fine Berlusconi decida di seguire la strada tracciata da Salvini: “Prima o poi gli si porra’ la questione se adattarsi anche lui a un accordo con Di Maio”, ha detto al giornale britannico l’analista Francesco Galietti dello studio PolicySonar di Roma. Anche perche’ secondo un’altro autorevole osservatore citato dal “Financial Times”, il professore Duncan McDonnell esperto di movimenti populisti europei alla Griffith University di Brisbane, c’e’ il rischio che la Lega sottragga sempre piu’ elettori a Berlusconi e che “i deputati di Forza Italia siano sempre piu’ tentati di abbandonare la nave che affonda”, saltando sul carro del vincitore Salvini.

© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Exit mobile version