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‘Paradosso ultrabroadband, il Nord a rischio digital divide’. Intervista a Salvatore Lombardo (Infratel)

Salvatore Lombardo

Entro i primi di marzo il Consiglio dei Ministri avrà all’ordine del giorno il Piano Nazionale per la banda ultra larga 2015-2020.

Dopo il via libera della Commissione Ue a 5,5 miliardi di euro per 11 programmi operativi regionali (Por) 2014-2020 (che riguardano le regioni del centro-nord, in attesa che i restanti programmi per il sud vengano approvati entro maggio) l’Italia accelera anche se non tutti si muovono alla stessa velocità per potersi allineare agli obiettivi fissati dall’Agenda digitale europea. Il territorio non risulta ancora coperto in modo uniforme e si corre il rischio che, le regioni del nord d’Italia, che hanno meno accesso ai fondi europei, possano risultare paradossalmente svantaggiate.

Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo economico, è all’opera per definire la mappatura delle aree bianche e individuare le zone non ancora raggiunte dalla fibra ottica.

Le difficoltà sono tante e risulta pertanto quasi arduo l’obiettivo del Governo di connettere, entro il 2020, l’85% della popolazione ad almeno 100 Mbps.

Ne abbiamo parlato con Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel, che ci ha illustrato l’attuale situazione.

 

Key4biz. A che punto siamo con il Piano per la banda ultra larga?

Salvatore Lombardo. Il Piano per la banda larga ultra è in fase di approvazione. Il Consiglio dei Ministri se ne dovrebbe occupare venerdì. Ma al di là di questo Piano che riguarda la programmazione 2015-2020, sono già in corso molte iniziative.

Key4biz. Quali?

Salvatore Lombardo. Il Piano precedente è in linea con quello nuovo e permette a determinate regioni di attivare meccanismi di finanziamento pubblico-privato tramite gare pubbliche per poter avviare progetti di banda ultra larga nei propri territori.

Key4biz. Anche il Sud procedere e presto la Calabria sarà connessa in banda ultra larga…

Salvatore Lombardo. Sì, la Regione Calabria ha investito sul modello di incentivazione e alla fine sarà in anticipo di quattro anno rispetto agli obiettivi fissati dall’Agenda digitale europea per il 2020. Ci vuole una grande capacità delle Regioni per riuscire a dirottare i capitali su questi bandi. I lavori sono già partiti nei Comuni calabresi così come gli interventi realizzati con i fondi europei. Entro l’estate i lavori verranno completati.

Key4biz. Le Regioni del Nord hanno meno accesso ai fondi europei. Si rischia un digital divide al contrario?

 

Salvatore Lombardo. Questo è il grosso rischio, tant’è che il nuovo piano deve colmare questo deficit di capitali pubblici tramite altri provvedimenti. Sono infatti previste misure di agevolazione fiscale, aggregazione della domanda, incentivazione e altri contributi di cui si farà carico lo Stato centrale per colmare questo gap.

Key4biz. Quali i vantaggi dalle operazioni di completamento delle reti?

Salvatore Lombardo. Appena saranno completate le reti si avranno tre impatti fondamentali: i lavori infrastrutturali porteranno una forte leva occupazionale; nel medio termine gli impianti in fibra avranno bisogno di nuove forniture e di apparati tecnologici; terzo e ultimo impatto è quello che riguarda l’economia digitale, con queste innovazioni le imprese cambieranno il loro modo di lavorare con grandi vantaggi.

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