Rivisto come ogni anno l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo e il nostro Istituto nazionale di statistica ha diffuso ieri il paniere dei prezzi per il 2019. L’aggiornamento del paniere tiene conto dei cambiamenti emersi nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.
La nuova edizione del paniere Istat ha visto l’entrata di numerosi prodotti e la conferma di una tendenza dei consumatori italiani all’acquisto di beni tecnologici avanzati. Un dato piuttosto evidente se guardiamo al paniere 2019: entrano la bicicletta elettrica, l’hoverboard (tavola autobilanciata per il trasporto personale e la micromobilità) e lo scooter sharing.
Ma non solo, nel paniere entrano anche la cuffia con microfono (tra gli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici) e la web TV (nell’ambito degli abbonamenti alla pay tv, come Netflix, Sky e Amazon per fare alcuni esempi).
Ulteriori new entry sono i prezzi dell’energia elettrica del mercato libero, che affiancano quelli del regime di maggior tutela nel contribuire alla stima dell’inflazione.
Ad uscire, invece, sono principalmente due voci: i supporti digitali per la registrazione, come DVD e CD vergini, i cui valori di spesa si sono fortemente ridotti così da renderlo non più rappresentativo dei consumi degli Italiani; la lampadina a risparmio energetico, che risulta sostituita nelle decisioni di acquisto delle famiglie dalla più moderna Lampadina a LED, già presente nel paniere dei prezzi al consumo.
A gennaio, si legge in un commento Ansa alle stime Istat, rallenta la crescita dei prezzi per il carrello della spesa (in cui rientrano i beni alimentari, per la cura della casa e della persona). L’indice, infatti, si attesta allo 0,5%, dallo 0,7% di dicembre: “si tratta del livello più basso da marzo 2018”.
In termini di calcolo dell’inflazione, si accentuano i segnali di debolezza fa sapere l’Istat. A gennaio 2019, infatti, l’indice si attesta sullo 0,9%, in calo rispetto all’1,1% di dicembre 2018. Un tasso, secondo queste stime preliminari, che potrebbe tendenzialmente rallentare e cedere al ribasso per il secondo mese consecutivo.
È il valore più basso dall’aprile del 2018: “Il 2019 si apre con un’inflazione in calo, accentuando i segnali di debolezza che avevano caratterizzato l’ultima parte del 2018“.
L’inflazione acquisita per il 2019 è così pari ad appena lo 0,1%.
Il rallentamento dell’inflazione a gennaio, secondo i dati Istat, è imputabile “prevalentemente alla decelerazione dei prezzi dei beni energetici” sia nella componente regolamentata, rappresentata dalle tariffe (da +10,7% di dicembre a +6,9%), sia in quella non regolamentata, che comprende i carburanti (da +2,6% a +0,3%).
Una dinamica “in parte mitigata dall’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che passano da +0,6% a +2,3%, e in misura minore dei beni alimentari non lavorati (da +1,3% a +1,8%)”. Nel dettaglio, su base annua i prezzi dell’energia elettrica del mercato tutelato passano da +8,6% a +5,2% e quelli del gas di città e del gas naturale da +12,6% a +8,5%. Rallentano infine “in modo marcato” il gasolio per mezzi di trasporto (da +5,2% a +0,7% in termini tendenziali) e la benzina (da +0,2% a -3,9%).