Euro digitale in arrivo
L’euro digitale potrebbe essere realtà molto prima del previsto. Stando alle dichiarazioni di Fabio Panetta, componente del Comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce) che ha la delega sui sistemi di pagamento, un primo prototipo di euro digitale potrebbe esser pronto già entro nel 2023.
“Dovremmo restringere il campo delle decisioni progettuali entro l’inizio del 2023 e sviluppare un prototipo nei mesi seguenti”, ha annunciato Panetta.
La Task Force ad alto livello dell’Eurosistema sulla moneta digitale della Banca centrale, presieduta dallo stesso Panetta, sta lavorando per identificare i possibili impieghi e le caratteristiche ideali dell’euro digitale.
Il prototipo, ha precisato Panetta: “sarà progettato per essere uno strumento di pagamento efficiente, ma anche per preservare la stabilità finanziaria, garantendo un adattamento graduale, ordinato del settore finanziario”.
Le considerazioni di Panetta davanti alla Commissione monetaria dell’Europarlamento
In occasione di un’audizione alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, in merito alla fase istruttoria del progetto sull’euro digitale, che la Bce ha avviato lo scorso ottobre, nella sua introduzione Panetta ha ricordato che “ci stiamo muovendo su un terreno inesplorato”, motivo per cui è fondamentale prendersi “tutto il tempo necessario” per lavorare e studiare bene la valuta digitale.
“Vogliamo certamente procedere in maniera spedita – ha detto Panetta – ma senza fretta, dobbiamo considerare tutti gli aspetti, affinché la moneta della Banca centrale continui a svolgere il suo ruolo di ancora della stabilità al centro del sistema dei pagamenti e del sistema finanziario”.
Il membro italiano della Bce avrebbe sostenuto che “nella progettazione dell’euro digitale, dobbiamo prendere in considerazione non soltanto il sistema dei pagamenti di oggi, ma anche quello di domani, in cui potrebbero irrompere nuovi protagonisti, nuove attività digitali e nuove soluzioni di pagamento”.
Cripto-attività e Big Tech
Il ricorso alle attività digitali quali le cripto-attività e le stablecoin e la loro fruibilità come strumenti di pagamento, benché ancora limitati, “sono in rapido aumento; dagli inizi del 2020 il valore delle stablecoin in circolazione è aumentato da 5 a 120 miliardi di dollari”, ha precisato Panetta.
“Al tempo stesso le grandi società tecnologiche, le cosiddette bigtech, sono divenute attive nella prestazione di servizi finanziari. Una possibile confluenza di queste due tendenze – la crescita delle stablecoin e il maggior ruolo delle bigtech nella finanza – potrebbe alterare il funzionamento dei mercati finanziari globali e spiazzare i servizi di pagamento tradizionali”, ha ricordato il rappresentante italiano.
Due i piani di lavoro su cui è impegnata la Bce: “Da un lato, bisogna rendere l’euro digitale un mezzo di pagamento conveniente per gli utenti; dall’altro c’è bisogno di limitarne un utilizzo eccessivo come forma di investimento”.