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PagoPA, la piattaforma per pagare online tasse e multe. A che punto siamo?

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Il team per la trasformazione digitale dell’Italia, guidato dal commissario Diego Piacentini, attraverso PagoPA vorrebbe ridurre drasticamente le code che i cittadini fanno agli sportelli per pagare multe, tasse e imposte alla Pubblica amministrazione.

PagoPA è la piattaforma ideata nel 2013 dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) con l’intento di farla diventare il nodo unico dei pagamenti pubblici in Italia. In 4 anni le transazioni totali sono ferme a circa 1,6 milioni e il motivo è spiegato bene da Giuseppe Virgone, che nella squadra di lavoro di Piacentini si occupa dei pagamenti digitali: “PagoPA è stato ottimizzato per i processi amministrativi (rendicontazione e riconciliazione) e non per il cittadino e la sua user experience. Né il cittadino né le Pubbliche Amministrazioni ne percepivano i vantaggi”.

Ora il team per la Trasformazione digitale vuole rivoltare come un calzino la piattaforma e svilupparla pensando a tutte le esigenze e comodità del cittadino, a partire da un’applicazione facilmente utilizzabile da mobile. E ancora:

Il tutto nel rispetto delle normative europee sui pagamenti (PSD e PSD2).

PagoPA, ecco come funzionerà (Video)

PagoPA, gli obiettivi

Oggi i pagamenti digitali alla Pubblica amministrazione con PagoPa si possono effettuare solo accedendo alla piattaforma dedicata, “entro la fine del 2017 direttamente sul proprio smartphone”, è questa la promessa che si legge in un post scritto da Virgone.

E di sicuro quando i cittadini avranno l’app tra le mani le transazioni aumenteranno fortemente: “arriveremo a 10 milioni entro il 2017 e 30 milioni a fine 2018”, è la promessa questa volta annunciata da Diego Piacentini, commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale. In poco più di 6 mesi, quindi, Piacentini è convinto che attraverso PagoPA verranno effettuate 8,5 milioni di pagamenti digitali alla PA. Una scommessa facile o difficile da vincere? In caso di successo la vittoria sarebbe dell’intero Paese perché vedrebbe un’impennata dei pagamenti digitali con un relativo ventaglio di vantaggi per lo Stato e per tutti: meno carta, più soldi pubblici risparmiati, meno errori umani di rendicontazione e meno file dei cittadini agli sportelli.

Ad oggi la quota di 10 milioni di transazioni da raggiungere in 6 mesi sembra utopistica perché su 8mila Comuni, nel 2016 solo 2mila hanno aderito a PagoPA, nonostante fosse obbligatorio farlo entro il 2015, e al momento solo 7 grandi città (Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino e Venezia) partecipano al progetto per diventare i comuni pilota dell’iniziativa. A fine anno faremo il bilancio.

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