Meta sta valutando di far pagare agli europei Facebook e Instagram, e pensa ad un abbonamento di almeno 10 euro al mese se non vogliono che vengano mostrati annunci pubblicitari personalizzati.
Le fonti citate dal Wall Street Journal hanno confermato un piano che Meta ha comunicato alle autorità europee di regolamentazione della privacy, inclusa appunto una tariffa mensile di 13 euro per accedere a Facebook o Instagram senza pubblicità mirate sui dispositivi mobili.
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Il consenso è re
Il modello pubblicitario di Meta ha dovuto affrontare forti ostacoli nell’Unione europea. Fondamentalmente, a luglio la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che l’azienda Big Tech non dovrebbe raccogliere dati sull’attività online dei suoi utenti per microtargetizzarli con annunci basati sul “legittimo interesse” dell’azienda e senza il loro esplicito consenso.
La sentenza ha fornito un forte sostegno alle autorità di regolamentazione della privacy, guidate dal supervisore principale di Meta, la Commissione irlandese per la protezione dei dati, che a gennaio ha ordinato a Meta di trovare una nuova base giuridica ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Infine, ha fornito indicazioni alla Commissione, che all’inizio del 2024 applicherà i requisiti affinché le aziende Big Tech come Meta ottengano il consenso per annunci mirati.
Ma la sentenza menziona anche che Meta potrebbe offrire agli utenti “se necessario dietro un compenso adeguato” un’alternativa per accedere alle sue piattaforme senza raccogliere i loro dati per la pubblicità.
“La CGUE ha affermato che l’alternativa alla pubblicità deve essere “necessaria” e la tariffa deve essere “adeguata”. Non credo che [160 euro] all’anno fosse quello che avevano in mente”, ha detto l’attivista per la privacy Max Schrems in un comunicato stampa.
Non è tuttavia chiaro se il piano soddisferà gli organi di vigilanza irlandesi e di altri paesi, nonché la Commissione. Le autorità per la protezione dei dati hanno già ampiamente concordato di consentire agli editori di richiedere agli utenti di pagare abbonamenti o di accettare di fornire i propri dati affinché gli annunci pubblicitari possano vedere i loro contenuti.
Parallelamente, il garante norvegese dei dati ha chiesto alla rete paneuropea di agenzie di dati, il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) di emettere un divieto a livello europeo sugli utenti di Meta tracking per mostrare i loro annunci personalizzati. Si attende una decisione nelle prossime settimane.