In tutto il mondo, le transazioni economiche non in contanti effettuate da grandi imprese, aziende di piccole e medie dimensioni e amministrazioni pubbliche raggiungeranno il valore di 122 miliardi di dollari nel 2020.
Il volume delle transazioni digitali a livello mondiale, nel biennio 2014-2015, è salito dell’11,2% a 433,1 miliardi. I paesi in via di sviluppo sono stati il motore trainante di questa crescita, riportando un incremento del 21,6%, mentre i mercati consolidati hanno registrato un aumento del 6,8%.
Il 32% del totale delle transazioni digitali globali sono effettuate tramite piattaforme mobili (mpayments).
Sono i primi dati diffusi del “World Payments Report 2017” di Capgemini e BNP Paribas. Nel documento, gratuitamente scaricabile online, si tracciano le linee guida del settore per gli anni futuri, con i volumi dei pagamenti digitali che si stima saliranno in media del 10,9% entro il 2020, raggiungendo quasi i 726 miliardi di transazioni.
Il report inoltre prevede una crescita del 19,6% per i volumi generati dalle economie emergenti, pari a tre volte il tasso delle economie consolidate. I paesi asiatici emergenti, guidati da Cina e India, dovrebbero crescere del 30,9% in termini di volumi.
Mobilità, abitazioni connesse, entertainment e media dovrebbero trainare in futuro l’incremento delle transazioni digitali. Lo stesso vale per i canali alternativi, che comprendono tecnologia contactless, wearable e realtà aumentata.
L’Italia del digital payment
Nel nostro Paese, le transazioni non in contanti sono cresciute con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) pari al 5,6% tra il 2011 e il 2015, trascinate dalla crescita dei pagamenti con carte di credito e debito. Nel 2015, le transazioni non in contanti nel nostro paese hanno raggiunto i 4,6 miliardi.
“All’interno di questo nuovo e dinamico ecosistema, le società del settore dei pagamenti devono riconsiderare strategicamente il proprio ruolo”, ha commentato in una nota Monia Ferrari, Head of Banking di Capgemini Italia.
“Le banche devono abbracciare quest’opportunità per migliorare la propria offerta in collaborazione con le FinTech e con altri sviluppatori. Le tecnologie all’avanguardia e i significativi passi avanti fatti dal settore, come Open API , instant payment, blockchain e standardizzazione normativa, saranno fattori che incoraggeranno la collaborazione”.
Più in generale, in Europa, nel periodo 2011-2015 il mercato delle transazioni non in contanti ha visto una crescita dei pagamenti con carte di credito (dal 44% al 49%) e una contrazione degli altri metodi: carte di debito (dal 24% al 23%), bonifici (dal 26% al 24%) e assegni (dal 6% al 3%).
Lo studio, infine, evidenzia la nascita di un nuovo ecosistema di pagamenti trainato da una serie di fattori convergenti. Tra le forze che stanno dando impulso a questo cambiamento troviamo:
un panorama normativo dinamico che include i requisiti di compliance PSD2;
le FinTech;
l’evoluzione delle aspettative delle società e dei clienti per quanto riguarda i servizi a valore aggiunto;
l’aumento del numero di tecnologie che abilitano i pagamenti.
Tra le sfide più grandi che le banche dovranno affrontare in futuro, si legge nel Report, al primo posto c’è la cybersercurity (65%), seguita dalla data privacy (55%) e quadri regolatori poco chiari (35%).
I pericoli principali, individuati dagli istituti bancari che hanno partecipato all’indagine, sono rappresentati da attacchi DDoS (50%9, da frodi esterne (31%) e interne (25%), dalla data loss (18,8%).