Sul Bollettino Ufficiale regionale della Regione Campania n. 60 del 14 ottobre 2015 è stata pubblicata la legge regionale n.11/2015 “Misure urgenti per semplificare, razionalizzare e rendere più efficiente l’apparato amministrativo, migliorare i servizi ai cittadini e favorire l’attività di impresa. Legge annuale di semplificazione 2015”.
Il titolo è “classico” i contenuti sono innovativi con una portata “storica” che permette ai decisori politici, alla dirigenza pubblica, ai cittadini, alle imprese di operare in una rete di rapporti nuova, tutta da sperimentare, impegnativa ma con una forte incidenza sul sistema istituzionale, socio-economico, amministrativo.
Non ci occuperemo delle disposizioni della legge in materia di semplificazione normativa che pure presentano aspetti rilevanti. Prenderemo in considerazione invece le norme relative all’amministrazione digitale, ad un nuovo modello di organizzazione pubblica, ai servizi in rete. La finalità di questa legge (art. 1) è quella di promuovere la semplificazione normativa e amministrativa, razionalizzando i procedimenti e le azioni di competenza della Regione Campania e rendendo più semplice e diretto il rapporto tra amministrazione, cittadino, impresa.
- La Regione intesa come una rete di enti che operano in rete
La prima considerazione è che questa legge si applica a tutto il sistema amministrativo regionale: Regione ed enti dipendenti dalla stessa; enti del servizio sanitario regionale; enti locali per le funzioni amministrative conferite dalla Regione; enti, consorzi, società comunque denominati e sottoposti a vigilanza e controllo della Regione.
Tutto questo sistema dovrà applicare questa legge e avviare concretamente i processi di semplificazione e digitalizzazione (art.15 del Codice dell’Amministrazione Digitale). E’ un impegno molto forte per tutto il sistema pubblico regionale: è anche una scommessa politica. Tutti sono chiamati a scommettere! Politici, amministratori, cittadini, imprese.
- Campania felix digitale
La legge regionale (art. 2, comma 2) precisa come procedere ad integrare i processi di semplificazione e digitalizzazione con una serie di interventi tra loro fortemente correlati:
I siti web per informare ed erogare servizi
“a) Rendere i siti web sempre più trasparenti, accessibili, utilizzabili sia per la fruizione delle informazioni (cosiddetta open data) sia per la erogazione dei servizi nel rispetto di quanto stabilito dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) e dall’articolo 50 del decreto legislativo 82/2005;” In questa legge i siti web non sono considerati semplici “contenitori” di dati ma soprattutto strumento di accesso telematico e “civico” ai dati e documenti di interesse generale e ai servizi in rete; rispetto al sistema in rete delle amministrazioni pubbliche regionale ciò significa che da qualsiasi punto della rete regionale sarà possibile accedere tramite i siti di tutte le amministrazioni a tutti i servizi di tutti i livelli istituzionali.
Istanze digitali valide
“b) Permettere a cittadini ed imprese la presentazione di dichiarazioni ed istanze digitali ai sensi degli articoli 64 e 65 del decreto legislativo 82/2005;”: che significa permettere la creazione di una amministrazione che opera in rete e non costringe i cittadini a recarsi di persona presso gli uffici pubblici per le proprie richieste superando la dicotomia (nella società dell’informazione) per cui i privati operano in rete (eCommerce; banda digitale; assicurazioni in rete; turismo digitale; ecc.) e le pubbliche amministrazioni operano con modelli operativi ed amministrativi degli anni 70.
Condivisione dei dati
c) Assicurare l’accesso alle banche dati di interesse pubblico per lo scambio di dati e per la verifica di dati e documenti; condivisione dei dati per la verifica dei dati e dei documenti (applicazione reale e concreta del Dpr 445/2000).
Eliminazione di ridondanze
d) eliminare ridondanze di dati, documenti, processi, modulistica al fine di ridurre sensibilmente gli oneri amministrativi diretti ed indiretti; “ le ridondanze costano a livello nazionale 20 miliardi di euro; le ridondanze comportano una responsabilità erariale che interessa la dirigenza pubblica che opera con il sistema misto digitale/analogico con coti come quelli prima citati.
Il repertorio informatico dei procedimenti
e) costituire il repertorio informatico completo dei procedimenti amministrativi regionali, che è pubblicato sul sito dell’amministrazione, con la indicazione certa della denominazione, dell’iter, dei tempi, dei responsabili, delle istanze, delle norme di riferimento;”
Monitoraggio continuo dei processi e dei bisogni di semplificazione amministrativa
f) monitorare sistematicamente nel tempo i bisogni di semplificazione amministrativa”: questa funzione spesso manca nell’azione amministrativa e nella governance ma è una funzione fondamentale e necessaria.
- La Regione in un click e la Carta della cittadinanza digitale campana
L’art. 12 della legge definisce un programma concreto per attuare la stessa legge:
- La Regione in un click: accessibilità telematica e totale alle informazioni, ai dati, ai documenti pubblici
- L’accessibilità diretta alla normativa vigente per supportare i procedimenti amministrativi
- Adozione della Carta della cittadinanza digitale campana (anticipazione della Carta come indicata all’art. 1 della legge 124/2015, Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche).
- Attivazione nel portale della Regione della sezione “Come fare per” al fine di attivare i procedimenti in modalità digitale e semplificata.
- Individuazione dei responsabili dei processi di semplificazione e digitalizzazione.