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Pa, ‘Un flop il Chief Digital Officer e il mancato switch off al digitale costa miliardi’

La Pubblica amministrazione è in ritardo di almeno 25 anni nel passaggio al digitale, e una delle tante cause è l’assenza, in quasi tutte le amministrazioni, del responsabile unico della transizione alla modalità operativa digitale, figura resa obbligatoria dal Codice dell’amministrazione digitale (CAD). “La Commissione ha dovuto prendere atto che le amministrazioni hanno completamente disatteso lo spirito e la volontà del Legislatore…il tentativo di istituire il cosiddetto Chief Digital Officer a costo zero è chiaramente fallito”. A questa, amara, conclusione è giunta la Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione della PA e della spesa ICT, alla chiusura dei lavori durati un anno. Nella relazione finale, relatrice Enza Bruno Bossio (PD), si legge: “solo in seguito alle ripetute richieste da parte della Commissione si sono ottenuti i primi risultati sul Chief Digital Officer, anche se, pur richiamando l’articolo 17 del CAD, molte delle nomine non sembrano rispettose della normativa, perché le strutture dirigenziali non sono di tipo generale, mostrando di concepire ancora il digitale come sussidiario e non strategico, oppure per carenza di competenze, deducibile dai curricula vitae degli incaricati”.

Per capire bene questo passaggio basta ricordare quanto raccontato a Key4biz da Paolo Coppola, presidente della Commissione: “A margine di un’audizione un po’ accesa, un dirigente di un ministero, che chiaramente non aveva i titoli necessari, mi ha confidato che tanti anni prima, quando era stato nominato responsabile dei sistemi informativi, all’inizio “non sapeva dove mettere le mani”. E invece di avere la dignità di rifiutare l’incarico, non ha detto nulla, aggiungo io!”.

E l’assenza di questa figura professionale e il mancato switch off al digitale della Pa quanto costa allo Stato? “I costi della mancata transizione alla modalità operativa digitale sono stimabili in miliardi di euro e non è pensabile continuare a sostenerli a causa di una visione miope che pretende di operare una tale trasformazione senza avere la risorsa più importante in questo processo: il capitale umano”, è scritto nel documento finale della Commissione.

E pensare che già dal 1993 la legge prevede nella PA il direttore generale come responsabile dei sistemi informativi automatizzati. Con il passare degli anni dall’informatizzazione si è passati alla Digital transformation, ma nella Pubblica amministrazione italiana vi è poca traccia.

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