Da lunedì 5 ottobre 2015 il Certificato di Proprietà dei veicoli a motore diventa digitale. Si tratta di un cambiamento che interessa oltre 40 milioni di italiani proprietari di automobili, motocicli, furgoni, camion e veicoli in generale. Contemporaneamente, viene abolito dal 18 ottobre anche l’obbligo per gli automobilisti di esporre sul parabrezza dell’auto il contrassegno quadrangolare dell’assicurazione, anch’esso digitalizzato.
Al posto del certificato di proprietà comparirà il documento unico di circolazione, che comprenderà anche la carta di circolazione.
Il processo di smaterializzazione rientra nel quadro della riforma della PA che prevede fra le altre cose l’abolizione del PRA, il pubblico registro automobilistico.
Certificato di proprietà solo digitale
A partire da lunedì, chiunque acquisti un veicolo, nuovo o usato, non riceverà più il Certificato di Proprietà cartaceo, che sarà sostituito dalla sua versione integralmente digitale, custodita negli archivi informatici del PRA. Al proprietario sarà rilasciata una ricevuta dell’avvenuta registrazione che conterrà anche il codice di accesso personalizzato per visualizzare il documento sul sito dell’ACI. Chi invece ha già il tradizionale certificato cartaceo, potrà decidere se aspettare il cambio d’auto o richiedere un sostituto digitale subito. Di fatto, a fronte dei circa 100 euro che si pagavano con in cartaceo (32 euro di bolli) si risparmiano in media 39 euro per ogni pratica.
“Oggi si compie un fondamentale passo per un rapporto sempre più semplice ed efficace – ha detto il presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani – tra gli italiani e il PRA, custode della proprietà dei nostri veicoli. ACI rappresenta oltre 1 milione di automobilisti e non si è sottratta alla sfida sull’innovazione digitale, ma anzi ha accelerato e intensificato gli sforzi negli ultimi anni. Come risultato eliminiamo un documento, in risposta alle richieste del Governo, e diamo un contributo significativo all’innovazione del Paese”.
Boccadutri (Pd): ‘Certificato di proprietà digitale, forti risparmi per le forze dell’ordine’
“La digitalizzazione del certificato di proprietà da parte dell’ACI non è una bazzecola – ha detto Sergio Boccadutri, coordinatore dell’area innovazione e deputato del Pd – La cancellazione del documento cartaceo non aumenta solo la sicurezza rispetto a furti o falsificazioni, ma risolve soprattutto il problema di chi deve denunciarne lo smarrimento. Sono almeno 300mila utenti che ogni anno si recano presso uffici di Polizia o le caserme dei Carabinieri: considerando almeno mezz’ora per ciascuna denuncia la digitalizzazione fa risparmiare alle forze dell’ordine 150mila ore di lavoro che possono essere destinate così a attività più utili per la sicurezza dei nostri cittadini. L’Aci oggi si fa protagonista di un concreto processo di switch-off dal cartaceo al digitale che sarà avviato con l’attuazione della Riforma Pa”.
Il Certificato di Proprietà digitale ha lo scopo di aumentare la sicurezza del documento, eliminando le frodi legate al furto o alla falsificazione del documento cartaceo. Produce inoltre in automatico un vantaggio economico: eliminando il duplicato, il PRA rinuncia a 4,5 milioni di ricavi a favore di uguale risparmio per i cittadini, eliminando 30 milioni di fogli di carta.