Fare il punto sul processo di digitalizzazione della PA italiana, individuando alcuni trend nel quadro della digital transformation in atto nei grandi e piccoli enti pubblici del nostro paese. Ne abbiamo parlato con Augusto Di Genova, Responsabile commerciale del mercato Corporate e della Pubblica Amministrazione di Fastweb, titolare da due anni di parte del contratto quadro SPC (Sistema pubblico di connettività), relativo alla fornitura di servizi di connettività alla Pubblica Amministrazione che aveva una base d’asta di 2,4 miliardi. Nell’ultimo trimestre Fastweb ha visto crescere il valore dei contratti sottoscritti della Business Unit Enterprise del 65% rispetto allo stesso periodo del 2017 e a fronte di investimenti annui per 600 milioni, pari al 30% del fatturato totale
Key4biz. A che punto siamo con la digitalizzazione della PA dall’osservatorio privilegiato di Fastweb?
Augusto Di Genova. Dal nostro osservatorio privilegiato abbiamo una vista completa che abbraccia il mondo Corporate e la Pubblica Amministrazione e posso dire che dal punto di vista delle efficienze e dei costi la Pubblica Amministrazione italiana gode degli stessi benefici in termini di prezzi di prodotti e servizi riservati alle aziende di fascia alta. Questa premessa è importante e il merito è di Consip, che ha messo a disposizione della PA centrale e locale gli stessi prodotti e servizi destinati alle grandi aziende a prezzi di mercato.
Key4biz. Quindi, la PA italiana sta beneficiando di prezzi e soluzioni interessanti. Ma sta investendo abbastanza nel digitale?
Augusto Di Genova. Certamente sì. E’ un fatto oggettivo, perché nell’ambito del contratto quadro SPC (Sistema Pubblico di Connettività) di cui Fastweb è titolare abbiamo registrato un incremento del 50% della domanda di banda da parte di grandi enti della PA. Dalle ASL all’Inps, passando per i Ministeri, nell’ultimo anno e mezzo si è registrato un aumento di dotazione di banda del 50%, a fronte di un contestuale calo del 12% dei costi in relazione al 70% del contrattualizzato. La Pubblica Amministrazione si sta dotando di più banda, elemento fondamentale per gestire la digital transformation.
Key4biz. Come viene utilizzata questa banda e quali servizi digitali abilita?
Augusto Di Genova. Ad esempio il controllo del territorio, o in generale della sicurezza del cittadino, attraverso sistemi di videosorveglianza oppure la condivisione dei grandi database pubblici, che consentono un grosso processo di semplificazione delle procedure interne della PA.
Key4biz. Data base pubblici? Ad esempio?
Augusto Di Genova. La semplificazione del 730 precompilato. Grazie all’interoperabilità dei database pubblici, che cominciano a parlarsi, è possibile ad esempio condividere le deduzioni delle spese sanitarie e farmaceutiche, che sono già presenti nel 730 precompilato, con una netta semplificazione del servizio per il cittadino. Altri esempi riguardano la condivisione di dati finanziari, bancari e delle cartelle cliniche nel mondo della sanità. È chiaro che l’aumento della banda e dei dati da gestire accresce il bisogno di sicurezza di questi dati, un’esigenza sentita allo stesso modo nel pubblico e nel privato. Banche e grandi aziende si stanno attrezzando, così come la PA.
Key4biz. E per quanto riguarda la cybersecurity?
Augusto Di Genova. Il trend sulla sicurezza e sulla cybersicurezza è globale. La presenza in rete di soggetti come gli Ott e la necessità di condividere quantità sempre più grandi di dati sensibili spingono PA e aziende ad adeguarsi ai vincoli di legge e a proteggere le informazioni presenti nei database. I dati saranno sempre più un elemento di governance e la loro gestione in sicurezza un fattore sostanziale.
Key4biz. A questo proposito, il 25 maggio entra pienamente in vigore il Gdpr, il nuovo regolamento Ue sulla Data Protection. Come si stanno preparando le Pubbliche Amministrazioni?
Augusto Di Genova. Per quanto riguarda il Gdpr, non farei tanto una distinzione di approccio all’adeguamento fra PA e imprese private, quanto una distinzione fra soggetti grandi e piccoli. I grandi soggetti, siano essi privati o pubblici, sono più strutturati e la piena entrata in vigore del nuovo regolamento rappresenta più un cambiamento formale che strutturale di pratiche di tutela dei dati già in essere. Per i piccoli soggetti, pubblici e privati, che sono invece meno preparati, il cambiamento richiesto è grande. L’impatto del Gdpr sui soggetti più piccoli è più forte. Fastweb in questi mesi ha ricevuto diverse richieste di consulenza da parte di piccoli comuni o ad esempio piccoli ospedali. Tutti sono ben consapevoli dell’arrivo del nuovo regolamento e si stanno preparando, anche perché i diversi scandali che hanno colpito i social media negli ultimi tempi hanno funzionato da cassa di risonanza, creando la giusta pressione mediatica sulla necessità di tutelare i dati sensibili.
Key4biz. Come procede l’adozione del Cloud e la virtualizzazione dei processi nella PA?
Augusto Di Genova. Un esempio pratico e diffuso di virtualizzazione, soprattutto se si considerano le PA di medie e piccole dimensioni, è quello dei centralini telefonici. Dove possibile, i nostri clienti procedono con la virtualizzazione dei telefoni, con un trade off di costo e di esperienza. In questi casi, è necessario investire in formazione, il personale deve saper utilizzare programmi specifici per l’uso dei telefoni virtuali via pc. Ma questa tendenza è sempre più diffusa e lo stesso vale per la spinta alla dematerializzazione.
Key4biz. La PA è pronta per una maggior dematerializzazione?
Augusto Di Genova. Certamente sì, perché dal punto di vista tecnologico una dematerializzazione spinta sarebbe più che possibile. Il problema principale sono le norme, che continuano a prevede il mantenimento di archivi documentali cartacei. Gli archivi vanno pur sempre conservati. Le PA devono quindi procedere su questo doppio binario, digitale e analogico. E questo è un fattore che frena la piena digitalizzazione in attesa dello switch off della carta nella PA.