Creare a Palazzo Chigi una task force sulla moneta elettronica, composta da esperti nel settore, e indire una gara per la gestione del Nodo dei Pagamenti elettronici nella Pubblica Amministrazione, la piattaforma tecnologica per l’interoperabilità tra pubbliche amministrazioni e Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), alla quale le amministrazioni aderiscono troppo a rilento, mandando in fumo risparmi potenziali annui per 1,3 miliardi di euro secondo stime dell’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Sono queste le proposte avanzate per lo sviluppo dei pagamenti digitali da Maurizio Pimpinella, Presidente dell’Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica (AIIP), all’indomani dell’Italian Digital Day di sabato, in cui il Governo ha ribadito gli obiettivi a due anni della Strategia per la Crescita Digitale.
Sergio Boccadutri (Pd): ‘Non capisco cosa lamenti Pimpinella’
A stretto giro la replica di Sergio Boccadutri, responsabile dell’Area Innovazione del Pd: “Non capisco cosa lamenti Pimpinella – dice Boccadutri – Agid ha costruito una piattaforma che si appresta a diventare di default per i pagamenti verso la PA da parte dei cittadini, sulla quale non si impedisce ad altri attori la possibilità di offrire i loro servizi di pagamento. Vedremo anche come il nuovo Cad disciplinerà ulteriormente la materia, tenendo nella giusta considerazione che il faro è sempre il cittadino, per cui va garantita da una parte la sua libertà di scelta circa lo strumento di pagamento digitale, dall’altra la costruzione di standard a favore della interoperabilità dei sistemi”.
L’appello dopo il Digital Day
Critica la posizione di Pimpinella, secondo cui A Venaria “si è parlato di riduzione dell’evasione fiscale grazie allo sviluppo del digitale, peccato però che il punto di partenza fondamentale sia quello dei pagamenti elettronici verso la Pubblica Amministrazione – dice Pimpinella – In realtà, un tempo così lungo (24 mesi per la roadmap di Governo ndr) significa spendere denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato per altri progetti senza giungere a nessun risultato concreto; inoltre siamo di fronte a mancanza di trasparenza sui costi e sull’operatività per non parlare delle lacune sull’intero processo operativo”.
Secondo il presidente dell’AIIP, “Tanti proclami” da parte del Governo “ma nessuno esattamente ha capito le criticità del processo e del progetto che si sta gestendo, quindi soltanto idee senza soluzioni concrete, solo poltrone da ricoprire. Oramai anche gli operatori sono stanchi di investire in programmi che non portano a nulla ed altrettanto si può dire dei cittadini, consapevoli dell’ulteriore fallimento in agguato per il progetto dei pagamenti della Pubblica Amministrazione”.
“Da domani serve operare un cambiamento radicale per far capire a tutte le persone designate dal Governo tutto ciò che non va e perché non va, perché i Comuni non aderiscono al Nodo dei Pagamenti, perché i flussi di rendicontazione non funzionano, a cosa vanno incontro cittadini, operatori, chi pagherà le transazioni e quanto costeranno”. Ancora una volta “un pasticcio all’italiana – aggiunge Pimpinella – nonostante ci siano primarie società italiane in grado di dare soluzioni immediate alle varie problematiche. Secondo me è il caso di indire una gara di concessione per la gestione del Nodo dei Pagamenti che è diventato veramente un intreccio nel vero senso della parola”.
Moneta elettronica: a Palazzo Chigi task force per i pagamenti alla PA
Per spingere l’acceleratore sui pagamenti elettronici, Pimpinella chiede anche la creazione di una task force di esperti alla Presidenza del Consiglio, per affiancare l’azione di Governo competenze tecniche che contribuiscano “a risolvere tutte le problematiche inerenti le procedure di incasso e pagamento da e verso la Pubblica Amministrazione, favorendo la diffusione della moneta elettronica per le varie filiere produttive”.