Valutare l’impatto della delle tecnologie digitali sulla Pubblica Amministrazione centrale e locale dei Paesi membri dell’Unione europea a partire dall’applicazione di soluzioni smart city, smart government, internet of things, open data, web 3.0, è l’obiettivo del bando europeo “Meeting new societal needs by using emerging technologies in the public sector”.
Lanciato lo scorso dicembre, il bando del valore complessivo di 12 milioni di euro è relativo alla modernizzazione delle amministrazioni pubbliche in chiave di crescita economica, ottimizzazione delle risorse locali e sviluppo di nuove modalità di partecipazione e collaborazione dei cittadini nel governo del territorio.
Alla gara, di cui ha dato notizia la piattaforma web di Cittalia – Fondazione ANCI ricerche, è possibile partecipare fino al 28 maggio 2015 inviando progetti e proposte in tema di ricerca e sviluppo di applicazioni/servizi di nuova generazione per cittadini e aziende, impiego di tecnologie ICT nella PA, inclusione sociale, smart community, sharing economy.
Ogni progetto potrà ricevere finanziamenti da 2 a 5 milioni di euro. Un’azione multidisciplinare ad ampio spettro, questa dell’Ue, con l’obiettivo di promuovere e favorire l’applicazione di smart technologies nel settore pubblico, coniugando partecipazione, efficienza, riduzione dei costi e sviluppo di nuovi servizi multicanale per avvicinare le amministrazioni locali ai cittadini e alle aziende sul territorio.
Il 20% del PIL dei Paesi dell’Euro zona è legato al mercato degli acquisti della Pubblica Amministrazione. Acquisti di beni e servizi. Per questo, si spiega nel bando, è centrale per il futuro di ogni singola regione l’avvio di un processo di digitalizzazione di procedure, funzioni e professionalità interne agli enti, tali da promuovere un cambiamento strutturale che valorizzi le risorse del territorio.
Le competenze digitali acquisite, unitamente all’impiego di tecnologie smart city e smart government, consentiranno di ottenere nel breve tempo una serie di risultati positivi in termini di riduzione dei costi per i contribuenti e le casse dello Stato, di efficienza dei servizi, di un maggior numero di servizi al cittadino e le aziende, di una maggior coinvolgimento della cittadinanza nella gestione dei beni comuni, di una migliore tutela del patrimonio storico, culturale ed ambientale, di un’ottimizzazione sostanziale nell’uso delle risorse energetiche e naturali a disposizione degli enti.