L’attività di comunicazione e informazione nella PA è disciplinata da una legge entrata in vigore 20 anni, la legge 150 del 2000. Fabiana Dadone, ministra della pubblica amministrazione, vuole “riformare profondamente la legge”, necessità imposta, ha spiegato, “dalla rivoluzione tecnologica, da internet, dai social media, dalle piattaforme di messaggistica. Strumenti che rendono centrale la partecipazione del cittadino, tema chiave del mio mandato”.
Concretamente cosa intende fare Dadone?
L’obiettivo, in tempi molto rapidi, è arrivare ad una riforma per la comunicazione e informazione pubblica con particolare attenzione al riconoscimento delle professionalità (nuove e tradizionali), ai grandi cambiamenti portati dal digitale, ad un nuovo modello organizzativo, ad uno scenario condiviso che deve portare ad un testo non solo al passo con i tempi, ma di grande prospettiva e chiarezza per i tanti professionisti che svolgono la professione, ma soprattutto per i tanti che ancora oggi aspirano a farlo, anche grazie al forte impatto delle piattaforme web, social, chat.
“Le amministrazioni non potranno trasformarsi davvero in una casa di vetro se non si rilancia e si riconosce il lavoro dei professionisti e delle nuove figure della comunicazione pubblica”.
Così la ministra ha salutato l’insediamento odierno del tavolo degli stakeholder che, nell’ambito della strategia di Open Government, dovrà fornire gli spunti decisivi per una riforma complessiva della normativa e della contrattualistica relative alla comunicazione degli enti. Il tavolo è composto dal DIE, Formez PA, Ordine dei giornalisti, Fnsi, Ferpi, le università, PaSocial, Agcom, Gus e Aicpi. A loro è affidato anche il compito di tratteggiare metodi e obiettivi di una social media policy nazionale.
“Tutti gli attori hanno riconosciuto e apprezzato l’attenzione e la sollecitudine senza precedenti con cui abbiamo dato avvio a questa importantissima iniziativa. La trasparenza – ha concluso Fabiana Dadone– si fa in primis con la comunicazione e la comunicazione deve essere al passo con i tempi e le innovazioni che certamente non aspettano”.