Bruxelles affila le armi nei confronti degli OTT, in vista del 6 maggio, data in cui la Commissione Europea svelerà i dettagli del piano per il Digital single Market.
L’obiettivo di Bruxelles è l’implementazione di un ‘level playing field’ tra le aziende di telecomunicazione e gli operatori internet, ovvero spingerà per una parità di condizioni e regolamentazioni tra le due ‘fazioni’.
Questo è quanto emerso dal documento della Commissione Europea, visionato dal Financial Times e Reuters, che sottolinea come “fornitori OTT (ad esempio WhatsApp e Skype ndr.) competono con aziende tlc senza essere soggetti allo stesso regime normativo” quindi “è necessario progettare un contesto normativo equo e prova di futuro per tutti i servizi” dice il documento.
Non è la prima volta che aziende tlc e OTT (per lo più americane ndr.) si trovino in rotta di collisione. D’altronde, le aziende che forniscono prodotti ‘over the top’ – e che quindi permettono ai loro utenti di fare chiamate e messaggi gratuiti attraverso internet- non sono soggette alla stessa regolamentazione delle tlc, traendo un beneficio sia da un punto di vista economico che di movimento.
La decisione della Commissione Europea di non permettere più questo ‘gap regolamentativo’, sarà accolto positivamente dalle tlc europee in quanto avevano atteso a lungo uno step in loro difesa da parte di Bruxelles. Uno step che però le favorirà a quelle statunitensi, creando ulteriori dissapori e accuse di ‘protezionismo’. (fatte da Obama ndr.)
Sempre secondo il documento in questione, la Commissione ha promesso “un’indagine completa” su piattaforme come Amazon e Google. L’intento è di esaminare l’operato e soprattutto l’uso dei dati dei clienti che fanno queste aziende, anche perché “il potere di mercato di alcune piattaforme online è in continua crescita” è scritto nel documento “sta creando preoccupazioni”.
Intento della Commissione è proprio la creazione di un Mercato Unico Digitale attraverso una serie di riforme che vanno dalla delicata questione della net neutrality e roaming, alla semplificazione della rimozione dei contenuti illegali da internet, la riforma del diritto d’autore, promuovere incentivi e innovazione, stimolare investimenti in reti a banda ultralarga e creare un settore delle telecomunicazioni pan-europeo.