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Optics Bidco (Netco Tim), S&P assegna rating BB+ con outlook negativo. ‘Pesano investimenti FTTH’

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S&P Global Ratings ha assegnato a Optics Bidco, il veicolo che ha acquistato NetCo (ovvero l'infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale) da Tim, il rating "BB+".

S&P Global Ratings ha assegnato a Optics Bidco, il veicolo che ha acquistato NetCo (ovvero l’infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale) da Tim, il rating “BB+”.

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Il colosso statunitense del private equity ha finanziato l’accordo attraverso l’emissione di circa 4,7 miliardi di euro in prestiti a termine garantiti senior, un equivalente di 5,5 miliardi di euro di obbligazioni scambiate da TIM e una sostanziale iniezione di capitale. Optics finanzierà le elevate esigenze di capex principalmente con il debito.

“Optics Bidco sarà il principale operatore wholesale di linea fissa in Italia, beneficiando della sua significativa quota di mercato nel mercato fisso della banda larga e ultralarga con una limitata sovrapposizione di reti, elevate barriere patrimoniali e favorevoli opportunità di crescita”,
si legge nel report di S&P.

Pesa l’investimento in FTTH

Tuttavia, S&P prevede che “l’ampio programma di capex Fiber-to-the-home (FTTH) dell’azienda si tradurrà in una generazione di flussi di cassa operativi (FOCF) negativi, che, combinati con i pagamenti di dividendi attesi, aumenteranno la leva finanziaria prevista nel corso dei prossimi due anni”.

“L’outlook negativo riflette l’aspettativa che Optics non abbia alcun margine di rating rispetto al trigger di leva finanziaria massimo di 6,25x nel periodo di previsione, rendendo più difficile per l’azienda assorbire una deviazione dalle previsioni”, si legge ancora.

Optics primo operatore wholesale only in Italia

Dopo la separazione, Optics sarà il principale fornitore italiano di servizi di banda larga fissa all’ingrosso. L’azienda ha un rete attiva, nonché fibra passiva-to-the-cabinet (FTTC) e FTTH, con una quota di mercato dell’84% nella banda larga fissa e mercato fisso della banda ultralarga al 2023, e una quota del 76% includendo l’accesso fisso wireless. La società gode anche di una posizione dominante nella rete in rame preesistente (FTTC e Adsl), coprendo più della metà delle famiglie italiane. Questi aspetti, insieme alle sostanziali entrate regolamentate e ai contratti a lungo termine di Optics, sostengono la visibilità degli utili.

La valutazione di S&P è ulteriormente supportata dalle potenziali prospettive di crescita di Optics, che derivano dal fatto che il mercato italiano della banda larga fissa comprende soltanto due operatori e offre servizi tecnologici limitati, senza infrastrutture via cavo ed è scarsamente penetrato, rispetto ad altri paesi europei. Questi punti di forza sono controbilanciati da:

  • rischi legati al volume della rete associati a un potenziale surplus competitivo in aree in cui è presente almeno un operatore di rete (aree “Nere” e “Grigie 1”) e
  • (ii) rischi di esecuzione e di costo associati al lancio della proposta di rete fissa FTTH a banda ultralarga.

Spese importanti

Le spese di investimento di Optics nel lancio della fibra per difendere la propria posizione di mercato sono importanti, ma peseranno sulla generazione di cassa nel medio termine. Optics sta attualmente implementando la sua rete in fibra nelle zone più densamente popolate aree designate “Nere” e “Grigie 1”. Si concentra sulla transizione alla fibra della sua ampia base di clienti esistente, piuttosto che sull’acquisizione di nuovi clienti.

Nell’ambito della Gara Italia 1 Giga, Optics consegnerà reti FTTH verso le regioni meno densamente popolate e il governo coprirà la maggior parte degli investimenti tramite sussidi in contanti (“Grigie 2” e Aree “bianche”). “Non ci aspettiamo che il tasso di adozione dell’FTTH da parte dei clienti influenzerà materialmente i guadagni di Optics poiché la società ne trarrà vantaggio da una posizione di incumbent nelle infrastrutture in rame (ADSL e FTTC)”, si legge. Detto questo, la redditività di Optics (che è inferiore a quella degli altri operatori infrastrutturali), i costi iniziali del suo programma di efficienza e si tradurrà in un programma di capex significativo (anche se in parte discrezionale) con una generazione di flussi di cassa operativi (FOCF) negativi nel medio termine.

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