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Operatori a caccia degli smartphone dormienti

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Secondo i calcoli degli operatori, sono 5 miliardi gli smartphone inattivi che potrebbero essere riciclati o riutilizzati ne mondo.

Secondo i calcoli degli operatori, sono 5 miliardi gli smartphone inattivi che potrebbero essere riciclati o riutilizzati ne mondo. E’ questo probabilmente l’ambito più urgente di intervento per la transizione ecologica nel settore della telefonia.

E dire che la parola riciclaggio ed economia circolare è sulla bocca di tutti, accanto all’idea di allungare il tempo di vita dei device. Ma i progressi in questo senso sono scarsi a livello globale.

A fronte di 2 miliardi nuovi smartphone venduti ogni anno a livello globale, l’85% di quelli sostituiti non vengono riciclati secondo i dati pubblicati a novembre dalla GSMA, l’associazione che raccoglie circa 800 operatori a livello mondiale. Tutto ciò, secondo l’associazione, è un limite per il ciclo di vita dei materiali usati per la fabbricazione dei cellulari e riduce le possibilità di migliorare l’inclusione digitale allargando l’accesso agli apparecchi riutilizzati a un prezzo abbordabile.  

Come andare oltre?

Mentre ogni operatore ha la propria strategia in questo settore, dodici operatori di livello mondiale (BT Group, Globe Telecom, GO Malta, Iliad, KDDI, NOS, Orange, Proximus, Safaricom, Singtel, Tele2 e Telefonica) hanno lanciato martedì un’iniziativa volta a ad aumentare la raccolta, il riciclaggio e il riutilizzo dei telefoni. Il quantitativo è enorme. Non meno di 5 miliardi di device giacciono dormienti nei cassetti e negli armadi dei loro proprietari. “Siamo all’inizio della storia. Il mercato della collezione e del ricondizionato sta iniziando a maturare”, dice Philippe Lucas, vicepresidente esecutivo dei dispositivi e delle partnership di Orange.

Quanti smartphone vengono riciclati oggi? Oggi soltanto il 15% degli smartphone viene riciclato, nonostante sia recuperabile il 96% dei materiali. Il 36% trova un secondo utilizzo nei mercatini dell’usato e il 49% finisce nelle discariche, oppure dimentica to in un cassetto di casa.

5 miliardi di pezzi dormienti

Dal canto loro, i dodici operatori raggruppati sotto la bandiera della c sono già impegnati ad aumentare il ritiro dei cellulari entro il 2030. L’idea è quella di raccogliere un volume di modelli di utenza pari al 20% dei nuovi modelli venduti ogni anno. L’altro impegno, sempre entro la fine del decennio, è garantire che il 100% dei dispositivi mobili usati raccolti sia riparato, riutilizzato o trasferito a organizzazioni di riciclaggio controllato. Il vantaggio in termini ambientali sarebbe immediato.

Secondo la GSMA, il riciclaggio dei 5 miliardi di monete dormienti “recupererebbe l’equivalente di 8 miliardi di dollari in oro, palladio, argento, rame, terre rare e altri minerali critici”. Quanto al cobalto, utilizzato per le batterie dei telefoni, il volume recuperato potrebbe rappresentare la produzione di “10 milioni di batterie per auto elettriche”, giudica l’organizzazione. La caccia ai laptop dormienti deve ancora dare i suoi frutti.

Estendere la durata intesa come il tempo di vita di tutti gli smartphone al mondo di un solo anno avrebbe il potenziale di risparmiare fino a 21,4 milioni di tonnellate di CO2 di

emissioni annue entro il 2030, il che equivarrebbe a togliere dalla circolazione più di 4,7 milioni di auto.

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