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OpenAI striglia Washington, ci sono 175 miliardi di dollari fermi in fondi globali per l’AI: “Vanno investiti subito, o lo farà la Cina”. Il documento

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L’intelligenza artificiale come strumento insostituibile per la crescita economica degli Stati Uniti, ma che va governato, a partire da una strategia efficace che sappia anticipare i principali competitor globali, come la Cina. Il documento “Economic Blueprint” e l’appuntamento a Washington per il prossimo 30 gennaio.

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OpenAI pubblica il documento “Economic Blueprint”

Si stima che ci siano circa 175 miliardi di dollari fermi nei fondi globali in attesa di investimenti in progetti di intelligenza artificiale (AI) e, se gli Stati Uniti non riusciranno ad attrarre tali fondi, questi finiranno per confluire in progetti sostenuti dalla Cina, rafforzando l’influenza globale del Partito Comunista Cinese.

È quanto si legge nel nuovo documento “Economic Blueprint” pubblicato oggi da OpenAI.

A una settimana dall’insediamento della nuova amministrazione Trump, la società guidata da Sam Altman punta a smuovere le acque e spingere Washington a giocare d’anticipo.

La squadra annunciata da Trump sembra sulla carta molto attenta alle questioni tecnologiche e quindi all’AI, che ormai abbiamo capito bene essere uno strumento geopolitico di massima rilevanza strategica.

Nelle 15 pagine del documento accessibile online si fa leva sul potenziale economico di questa tecnologia, sulla possibilità di creare nuovi posti di lavoro necessari alla costruzione di nuovi impianti per la produzione di chip, per ampliare l’infrastruttura nazionale dei data center e per realizzare nuove centrali elettriche.

Non solo, il monito è chiaro: “L’intelligenza artificiale è troppo potente per essere guidata e plasmata da qualsivoglia autocrate e questo è il rischio crescente che dobbiamo affrontare. Allo stesso tempo, l’opportunità economica rappresentata da questa tecnologia è troppo allettante per rinunciarvi”.

Un’AI americana libera, sicura e trasparente, per la crescita economica e la leadership globale

In sintesi, l’AI americana deve essere la migliore e soprattutto bisogna impedire che altre nazioni con ambizioni di potenza su scala globale accelerino i loro progetti di sviluppo di questa tecnologia, che potrebbe essere utilizzata come un’arma per colpire gli avversari in ogni settore, in particolare economico e militare.

L’appello è quindi ad un lavoro di squadra tra OpenAI e la nuova amministrazione Trump, per garantire che i benefici dell’AI siano condivisi in maniera responsabile, trasparente ed equa tra tutti gli attori della nazione: “per supportare l’imprenditorialità e tutelare le libertà individuali che sono al centro dell’ecosistema dell’innovazione americana”.

Per ottenere questo, però, secondo OpenAI, è necessario agire subito e pensare a nuove regole, che garantiscano un libero mercato che promuova libera concorrenza a sostegno dell’innovazione, standard chiari e di buon senso per sviluppare un’AI sicura, un quadro normativo che impedisca ai Governi di sfruttare l’AI per accrescere potere e danneggiare la democrazia o minacciare altri Stati.

Appuntamento al 30 gennaio 2025

Già annunciato per il 30 gennaio prossimo un evento a Washington per parlare di AI e di come questa potrà guidare la nuova economia americana.

In quell’occasione, OpenAI illustrerà l’iniziativa “Innovating for America” per lanciare un modello nazionale per l’utilizzo dell’AI nei termini sopra descritti: sicurezza, benessere, crescita e democrazia.

Un documento questo che segue il piano presentato nelle settimane passate per cambiare la struttura aziendale durante il 2025, passando da non-profit a scopo di lucro sostanzialmente, e creare una società di pubblica utilità che gli consentirebbe di gestire le sue attività in crescita.

La trasformazione di OpenAI per competere con Anthropic e xAI

A questa trasformazione, secondo la Reuters, è vincolato anche il suo ultimo round di finanziamento da 6,6 miliardi di dollari, che gli consentirebbe di raggiungere un valore approssimativo di 157 miliardi di dollari.

OpenAI intende trasformare il suo attuale ramo a scopo di lucro in una società di pubblica utilità, costituita nel Delaware. Il ramo non profit di OpenAI assumerà azioni della Pbc a una valutazione equa determinata da consulenti finanziari indipendenti.

I suoi concorrenti, come Anthropic e xAI, di proprietà di Elon Musk, utilizzano una struttura simile.

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