Key4biz

OpenAI, il suo motore di ricerca (che non si può testare) aumenta solo l’hype

OpenAI annuncia SearchGPT. Ma secondo me c’è qualche problema.

Ieri sera Sam Altman, come spesso fa, ha annunciato su X l’arrivo di SearchGPT, una sorta di funzionalità avanzata di ricerca sul web.

Quello che sappiamo:
🟢 Non è ancora pubblica
🟢 Ma puoi iscriverti alla waitlist
🟢 Verrà testato “da solo” e poi integrato in ChatGPT
🟢 Userà risultati di ricerca “selezionati e filtrati”

In poche parole, tutti i publisher con cui ha stretto contratti di recente OpenAI, serviranno i loro contenuti su questa nuova “esperienza di Search”.

Ecco, tutto qua.

Ora…

Probabilmente vedrai mille post LinkedIn con “Scacco matto Google!” o video con le faccie che urlano e la caption tipo “Google is Dead”.

La verità…

È che io sono in modalità “I’m Definitely Not Impressed With This”.

Ma per niente.

A parte che funzionalità di questo tipo le sta già offrendo Perplexity…

Secondo me non cambia *quasi nulla, non avrà impatto su Google, e a dirla tutta è anche un po’ imbarazzante che OpenAI annunci un sacco di cose che però non vedono la luce in tempi brevi, solo per sostenere l’hype.

Capisco che la competizione è serrata, solo questa settimana sono usciti 2 modelli open (Llama 405B e Mistral Large 2) che sono “di classe GPT4”, e sono disponibili a tutti per l’uso…

Però continuare a fare hype in modo quasi non sense, è nocivo per lo spazio AI.

Ad esempio la voice mode di gpt4-o in demo, che era ben lontana dall’essere pronta, o il GPT store, buttato li, mai sviluppato, con le persone che lo chiamavano “Il prossimo app store”, quando era chiaro che non aveva senso (ne avevo parlato in un post all’uscita).

Altra nota.

Io non uso la search con l’AI.

Non la uso mai…

Il motivo è che secondo me è che cercare qualcosa su Google e chiedere all’AI sono due cose diverse.

Nel primo caso tu vuoi muoverti in un indice di files, nel secondo vuoi una risposta.

Supponiamo che il mio obiettivo è far crescere il basilico e non farlo morire.

Potrei cercare un libro di base sul pollice verde e studiarmelo e così sviluppare competenze che potrebbero servirmi in altre situazioni, con altre piante, o che in genere accrescono la mia conoscenza.

Questo è cercare con Google.

Oppure…

Potrei chiamare un giardiniere e chiedergli esattamente “cosa devo fare” per quel basilico.

Questa è l’AI.

Nel secondo caso, non sviluppo una competenza riusabile, perchè non conosco il “perchè” della soluzione.

Conosco la soluzione e basta.

E ci sta, a volte serve il primo caso, a volte il secondo.

Per come sono abituato io, voglio sempre capire il “perchè” delle cose, e avendo una dozzina d’anni di skill nella navigazione avanzata su Google mi trovo sempre io quello che cerco.

Però sono due casi d’uso profondamente diversi, ecco.

Exit mobile version